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Trump licenzia Bolton, il falco della Sicurezza

Stavolta a cadere è John Bolton, una figura troppo ingombrante e indipendente per non entrare in collisione con il capo della Casa Bianca – I due erano in disaccordo su molti dossier: Venezuela, Russia, Afghanistan e non solo

Trump licenzia Bolton, il falco della Sicurezza

E sono tre. Per l’ennesima volta, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha licenziato via Twitter il suo consigliere per la Sicurezza nazionale. Stavolta a cadere è John Bolton, una figura ingombrante fin dai tempi in cui era ambasciatore alle Nazioni Unite sotto l’amministrazione di John W. Bush. “Non è lei che mi licenzia, sono io che me ne vado”, commenta con stizza l’ormai ex consigliere del Presidente.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1171452881729228802

Bolton è sempre stato uno dei più feroci sostenitori della guerra in Iraq e del diritto americano d’invadere militarmente le nazioni in cui sono al potere uomini ostili agli Usa.

Nel marzo del 2018, Trump aveva scelto Bolton per sostituire McMaster, generale mai apprezzato dal Presidente, con l’obiettivo di sganciarsi dall’accordo sul nucleare iraniano e mettere nell’angolo Teheran con nuove sanzioni. Tuttavia, questa politica finora non ha ottenuto i risultati sperati, riuscendo solo ad aumentare la tensione in Medio Oriente, nel Golfo e sulle rotte vitali del petrolio.

Da lì in avanti, le incomprensioni fra il numero uno della Casa Bianca e il suo consigliere per la Sicurezza si sono moltiplicate. Bolton avrebbe voluto un presidente più interventista in Venezuela e più duro con la Russia. Era contrario all’incontro con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. L’ultimo disastro è stato l’incontro segreto con i talebani per negoziare una pace in Afghanistan che Trump era convinto di poter raggiungere e Bolton no.

Il resto lo ha fatto la personalità dell’ormai ex consigliere per la Sicurezza, che si è inimicato buona parte degli altri membri dell’amministrazione Trump, a cominciare dal segretario di Stato, Mike Pompeo.

Ma a entrare in collisione con Bolton è stato lo stesso Presidente, che considera fondamentale la fedeltà dei propri collaboratori e vedeva nel Segretario per la Sicurezza una figura troppo ingombrante e indipendente, pronta a polemizzare con lui durante le riunioni alla Casa Bianca e a criticarlo (anche se velatamente) sulla stampa.   

Il quarto consigliere per la sicurezza dell’era Trump è ora ad interim il vice di Bolton, Charles Kupperman. Ma c’è da scommettere che il Presidente non tarderà a scegliere il quinto.

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