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Trump avvia i dazi soft: oggi la replica di Draghi

Alle 18 di stasera il presidente Usa dovrebbe annunciare i dazi su acciaio ed alluminio ma la guerra commerciale fa meno paura – Vola l’export cinese, dollaro sotto stress – Oggi conferenza stampa del presidente Bce – A Piazza Affari brilla Telecom Italia.

Trump avvia i dazi soft: oggi la replica di Draghi

Oggi alle 18, ora italiana, Donald Trump dovrebbe annunciare i dazi su acciaio ed alluminio. Ma la prospettiva di una guerra commerciale fa meno paura. Ieri, dopo un avvio in profondo rosso a Wall Street, gli umori sono cambiati dopo le parole di Sarah Sanders, la portavoce di Donald Trump. Le misure, ha spiegato ai media, non colpiranno per ora Canada e Messico, nell’attesa che nei prossimi 30 giorni si raggiunga un accordo a tre per il rinnovo del Nafta. In ogni caso, non ci saranno misure generalizzate ma si valuterà caso per caso. Insomma, non ci sarà una guerra globale, ma un’azione mirata che ha per obiettivo principale la Cina, considerata una seria minaccia per gli Stati Uniti da Peter Navarro, l’economista teorico del protezionismo che Trump ha messo alla direzione della politica commerciale degli Stati Uniti.

VOLA L’EXPORT CINESE. DOLLARO SOTTO STRESS

I dati dell’export cinese, in ascesa del 36% a febbraio (+20% da inizio anno) hanno il sapore della sfida. Intanto il deficit commerciale Usa è salito nel mese a 56,6 miliardi, il dato più alto dall’ottobre 2008.

La situazione resta comunque ad alto rischio, anche per l’imprevedibilità di Trump, e questo contribuisce ad aumentare l’attesa per le decisioni di oggi della Bce: qualsiasi segnale di irrigidimento della forward guidance sull’euro (trattato stamane a 1,2402 ma salito ieri a 1,2447) potrebbe far scattare forti vendite sulla valuta Usa.

In questa cornice i mercati segnalano comunque cieli tendenti al sereno. Tokyo si avvia alla chiusura con un rialzo dello 0,4%. Poco mosso il cambio dollaro yen, a 106. Bene le Borse cinesi: Hong Kong +1,4%, sul dato dell’export cinese. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%. Avanza anche i mercati della Corea del Sud +04% e dell’India +0,5%.

Wall Street ha iniziato ieri in forte calo (S&P 500 -0,97% nelle prime battute) per poi recuperare buona parte del ribasso. Il Nasdaq ha chiuso in rialzo dello 0,33%, poco sotto la parità l’S&P500 -0,05% Perde lo 0,33% il Dow Jones, zavorrato dalle società petrolifere.

Sul fronte macro arrivano altri segnali confortanti sull’occupazione. In febbraio, sono stati creati nel settore privato 235.000 nuovi posti di lavoro, in calo da 244.000 di gennaio, ma sopra i 200.000 attesi. La società che elabora questo dato, la ADP, segnala inoltre che ci sono “persistenti guadagni in molte industrie, tra queste, l’ospitalità ed il divertimento”. In declino solo il settore dell’informazione.

Il petrolio accelera in ribasso- Brent a 65,5 dollari il barile, dopo i dati sulle scorte Usa salite di 2,41 milioni di barili. Il Wti scende a 61,29 dollari al barile (-2%).

La Energy Information Administration ha alzato le previsioni sulla produzione di greggio degli Stati Uniti, portandola a 10,7 milioni di barili giorno, livello mai visto nella storia.

A Piazza Affari perde colpi Tenaris (-1,3%) in attesa dei dazi. In salita invece Saipem+1,3%. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo del titolo da 4 a 4,1 euro, confermando la raccomandazione hold.

Tempi grami per le criptovalute. Il Giappone ha deciso una stretta su sette broker di Bitcoin, al termine dell’indagine sul furto di 530 milioni dalla piattaforma Coincheck-Intantor la Sec ha stabilito che le società che trattano la compravendita di valute virtuali devono essere registrate presso la Commissione.

TERZO RIALZO DI FILA PER MILANO, IN ATTESA DI DRAGHI

Giornata positiva per i listini europei, già concentrati sulla riunione del direttorio della Bce e le comunicazioni di Mario Draghi nella conferenza stampa fissata per le 14 e trenta. È opinione generale che la banca non toccherà i tassi ma potrebbe procedere ad un aggiustamento nella comunicazione ai mercati. Secondo l’ultimo sondaggio Reuters, 40 su 56 degli analisti intervistati sono convinti che entro giugno Francoforte abbandoni il ‘bias’ espansivo, vale a dire l’ipotesi di un’estensione del Qe in termini di durata e/o di importo.

È proseguito il rimbalzo di Milano: l’indice FtseMib ha registrato il terzo rialzo consecutivo +1,22% a quota 22.473 punti, miglior listino europeo.

In forte rialzo anche Francoforte (+1,09%). Aumenti più modesti, sotto il mezzo punto percentuale per gli altri mercati: Parigi +0,34%, Madrid +0,14%. Londra +0,16%.

AL VIA LE ASTE DEL TESORO: LUNEDÌ 6,5 MILIARDI DI BOT

Sul mercato del debito è continuata la ripresa del secondario italiano: lo spread fra decennale italiano e tedesco è sceso a 129.30 punti (-1%) e il rendimento a 1,96%.

Lunedì 12 marzo il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori 6,5 miliardi di euro in Bot a 12 mesi, importo identico a quello dei titoli in scadenza.

La crescita del Pil dell’Eurozona nel 2017 è stata del 2,7%, in linea con le stime precedenti. La Commissione Europea, al termine della verifica semestrale dei conti, segnala che l’Italia fa parte del gruppo di Paesi che registrano “squilibri economici eccessivi”, seppur non mancano segnali di miglioramento. Secondo Bruxelles, il ratio debito/Pil dovrebbe “stabilizzarsi attorno al 130% nel periodo 2017-2019, ma non ha ancora avviato un percorso di riduzione stabile a causa del peggioramento del saldo primario strutturale”. Nel breve periodo i rischi di rifinanziamento appaiono limitati grazie alle ampie liquidità presenti sul mercato e ai miglioramenti della posizione verso l’estero. Tuttavia “i rischi potrebbero emergere se l’attuale linea accomodante della politica monetaria dovesse invertirsi”.

RENAULT+5,6% DÀ LA CARICA ALL’AUTO

Ad agitare la scena dei mercati azionari europei è stata la notizia di un prossimo riassetto degli equilibri dell’alleanza tra Renault e Nissan. Il produttore auto giapponese, con il pieno assenso del pdg Carlos Ghosn rileverebbe la maggior parte del 15% detenuto dallo Stato francese nella società. La novità ha scatenato il rialzo del titolo Renault + 5,6% con effetto immediato sull’intero settore automotive, in rialzo fino all’1,6% per poi chiudere a +0,7% dopo la smentita: “Qualsiasi discussione su una transazione azionaria che coinvolga Renault, Nissan o lo Stato francese è pura speculazione”, ha detto in serata il portavoce del gruppo.

ACCELERA BREMBO. FCA CONFERMA LO SPIN-OFF DI MARELLI

Positivo, in questo contesto, anche il comparto italiano in cui si distingue la performance di Brembo (+2,78%). Bene anche Fiat Chrysler (+1,04%) e Ferrari (+1,4%). A sostenere il titolo della società italo-americana, oltre alla promozione da parte di Moody’s, hanno contribuito la conferma dello spin- off di Magneti Marelli che, ha detto Sergio Marchionne, “non sarà mai in vendita. Può darsi che ci siano state delle avances ma io Marelli voglio darla agli azionisti. Penso a uno spin off con la quotazione ma senza Ipo”. Al rialzo hanno infine contribuito le dichiarazioni di un dirigente della cinese Gac: l’alleanza con Fca, oggi solo industriale, potrebbe essere estesa sul piano finanziario. Sale anche Exor (+2,4%).

TELECOM, VIA LIBERA AL PIANO IN ATTESA DEL PRESSING DI ELLIOTT

Protagonista assoluta della giornata Telecom Italia +1,86% a 0,79 euro ai massimi da ottobre. A sostenere l’attenzione per il titolo delle tlc, dopo il balzo della vigilia, hanno contribuito più elementi: l’annuncio del piano industriale al 2020 e dei risultati di bilancio oltre all’attesa per le mosse di fondo Elliott, il nuovo azionista che mira a raccogliere il consenso dei fondi presenti nell’azionariato. Il socio, secondo indiscrezioni, è favorevole alla cessione di una quota della rete e di Sparkle per ridurre i debiti.

Il cda ha dato mandato all’ad Amos Genish di procedere con la separazione legale della rete ma la newco rimarrà per ora controllata al 100% da Telecom Italia. Il Piano Strategico 2018-2020 punta” sull’innovazione digitale quale elemento chiave per affermarsi nella Gigabit Society”. Il gruppo intanto ha chiuso il 2017 con ricavi pari a 19,8 miliardi (+4,2%) e un Ebitda di 7,79 miliardi (-2,6%). L’utile si è attestato a 1,12 miliardi (-38%). Sarà proposta all’assemblea la distribuzione di una cedola per le sole azioni di risparmio, pari a 2,75 centesimi per azione.

RECORDATI AL TOP. NEL GESTITO BRILLA POSTE

Numerosi nel paniere principale gli spunti di giornata. Il miglior titolo di giornata è stato Recordati (+3,28% contro +0,43% della media del settore pharma) che prosegue il suo recupero dopo lo scivolone di fine febbraio. miglior titolo del paniere principale a +3,28%, contro un indice del settore europeo fermo a +0,43%.

In grande evidenza anche Italgas (+2,68%) e Moncler (+2,51%).

Nel comparto finanza brilla il gestito: allunga Poste italiane +2,6% che ha siglato gli accordi attuativi per il rafforzamento della partnership con Anima Holding. Continua la marcia di FinecoBank (+1,7%), che ha registrato in febbraio una raccolta netta (609 milioni, +33%) superiore alle previsioni di Equita Sim (hold, targer price di 9,7 euro).

Giornata positiva anche per le banche: Bper +1,91%, Banco Bpm e Mediobanca +,7%, Ubi +1,45%. Avanzano Unicredit (+1,67%) e Intesa (+1,14%).

FINCANTIERI PRENDE IL LARGO. DIASORIN. CONTI OK

Fincantieri balza del 5,92% sulle recenti notizie di nuove commesse e sull’ok all’emissione di bond non convertibili.

Bene anche Diasorin, in rialzo del 3,22% dopo la pubblicazione dei risultati 2017 con ricavi, ebitda e utile in crescita e la proposta di un dividendo ordinario in aumento rispetto all’esercizio precedente, nonché di una cedola straordinaria.

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