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Truffe, Consob porta a teatro lo “schema Ponzi”

Consob mette in scena a Roma, lo schema Ponzi, una delle più celebri truffe finanziarie di tutti tempi. Il modello, ideato un secolo fa dall’italiano Charles Ponzi, è ancora di grande attualità, alla base di truffe online e offline. L’evento ha come scopo quello di accrescere la cultura finanziaria dei cittadini italiani, che ancora oggi, si conferma essere molto insufficiente

Truffe, Consob porta a teatro lo “schema Ponzi”

La Consob porta a teatro una delle più celebri truffe della storia, ideata da Charles Ponzi, l’italiano emigrato negli Stati Uniti agli inizi del ‘900. Una truffa finanziaria che, nonostante sia passato un secolo dalla sua attuazione, è stata utilizzata anche in tempi più recenti, come dall’ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff.
Nei panni di Charles Ponzi – in un teatro di Testaccio a Roma -troviamo Massimo Giordano, che con un monologo serrato racconta la storia dell’italiano fraudolento a Boston. Alla rappresentazione teatrale è seguito un dibattito con Nadia Linciano e Paola Soccorso della Consob, in cui hanno illustrato i meccanismi e le misure preventive da adottare per non cadere vittime di una frode finanziaria.

Lo schema Ponzi è un modello economico truffaldino, nella quale i primi investitori ottengono ingenti ritorni economici a spese dei successivi. Si tratta di uno schema piramidale, dove si raccoglie denaro attraverso la promessa di rendimenti altissimi, superiori ai tassi di mercato, in tempi brevi e a basso rischio. Una parte del denaro investito viene restituito, creando l’illusione che il sistema funzioni veramente. Tanto fumo negli occhi che cresce con l’aumentare dei partecipanti, il quale non percepiscono il rischio di tale investimento. La remunerazione ricevuta nei primi tempi induce, infatti, a pensare che la partecipazione allo schema sia una vera e propria opportunità di guadagno. Una volta che l’idea di investimento molto redditizio si diffonde, altri risparmiatori cadono nella trappola, così si continuano a pagare gli interessi dei vecchi clienti con il denaro dei nuovi. Ovviamente non viene effettuato alcun tipo di investimento, ma il denaro raccolto viene usato per finanziare politiche di marketing costose. 

Il meccanismo funziona fino a quando la capacità di attrarre nuovi clienti resta elevata. Conquistare la fiducia degli investitori è un punto cruciale dello schema affinché questo abbia successo. Quando, invece, il nuovo denaro entrante non riesce più a coprire gli interessi promessi a coloro che erano già coinvolti nello schema, il meccanismo si inceppa, facendo venire al pettine tutti i nodi. Però, quando i primi problemi nel pagamento delle somme dovute vengono a galla, di regola è già troppo tardi.

Charles Ponzi riuscì in tre mesi a moltiplicare i suoi guadagni grazie al successo della sua impresa. Circa 40.000 risparmiatori di Boston caddero nella sua rete, per un valore di 5 miliardi di dollari, attratti dalla prospettiva di rendimenti esageratamente elevati. L’inganno architettato da Ponzi, tuttavia, crollò quando questo non fu più in grado di mantenere le promesse fatte.

Gli schemi piramidali di nuova generazione, i cosiddetti “nuovi Ponzi”, seguono quasi sempre lo stesso schema e grazie alla diffusione di internet, queste truffe sono oramai all’ordine del giorno. Un modo per evitare alle persone di cadere in questo schema fraudolento è quello di diffondere nozioni finanziarie di base ai cittadini italiani, ancora molto carenti in questa materia. Negli ultimi anni numerose istituzioni pubbliche ed enti privati hanno preso a cuore questo problema, dedicandosi sempre di più ad iniziative volte al miglioramento della cultura economico-finanziaria del nostro paese. 

La Consob, sulla storia dell’italiano Ponzi, ha ricavato una sceneggiatura teatrale, alla base dello spettacolo “Occhio alle Truffe!”, con lo scopo di diffondere l’educazione finanziaria attraverso l’utilizzo di nuovi canali, rivolgendosi ad un pubblico etereogeneo. L’autorità di vigilanza del mercato finanziario dimostra così il suo impegno nel sensibilizzare i cittadini in ambiti così importanti, ma ancora molto sottovalutati. L’evento, che ha riscosso un gran successo, ha già avuto luogo in diverse città d’Italia prima di Roma, tra cui Lecce, Milano, Isernia, Reggio Emilia, Torino, Padova, Palermo e Cagliari.

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