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Tremonti: “Non mi dimetto”

Il ministro dell’Economia smentisce le voci su un suo possibile abbandono entrando a Palazzo Grazioli per il vertice di maggioranza – “Ho in tasca solo una manovra seria e responsabile” – Ma Bossi avverte: il Governo è a rischio – Montezemolo: “Stiamo assistendo a un balletto folle e irresponsabile”.

Tremonti: “Non mi dimetto”

Giulio Tremonti esclude le dimissioni e assicura di avere “in tasca solo una manovra molto seria e responsabile”. Queste le parole del ministro dell’Economia all’entrata di Palazzo Grazioli, dove è in corso un vertice di maggioranza. La manovra sarà “oggetto di un dibattito molto serio e responsabile – ha aggiunto Tremonti – e sara’ nell’interesse dell’Italia e degli italiani”. Ma il leader della Lega Umberto Bossi continua a tenere alta la tensione nella maggioranza confermando che “il Governo e’ a rischio”. A gettare acqua sul fuoco è stato invece il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ribadendo in mattinata che nella riforma fiscale non ci sarà alcun aumento dell’Iva.

Nel dibattito è entrato anche Luca Cordero di Montezemolo, che ha definito “semplicemente folle e irresponsabile il balletto a cui stiamo assistendo in queste ore tra le diverse anime del Governo relativamente ai conti pubblici”. Secondo l’ex presidente di Confindustria, “abbiamo bisogno di rigore nei conti e coraggio nell’indirizzare le poche risorse verso la crescita, a incominciare dalle liberalizzazioni e dalla concorrenza totalmente ignorate dall’Esecutivo a tutto vantaggio dei monopoli piccoli e grandi e delle aspirazioni neostatalistiche di una parte dei ministri di questo Governo liberale. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: massimo supporto alla linea del rigore del Ministro dell’Economia, non esiste alternativa e non e’ tempo di rotture o dimissioni, richieste o ricercate. Lo spazio per i giochi della politica e per le partite di potere personale si e’ esaurito, siamo sulla linea del Piave, gli impegni sul deficit vanno mantenuti presto e senza esitazioni”. Intanto la Corte dei Conti ha lanciato un allarme: la riduzione della spesa è ai limiti della sostenibilità, bisogna contenerla con tagli selettivi, non lineari.

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