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Tour, sull’Alpe d’Huez Froome accusa una crisi di fame

La maglia gialla a quattro km dall’arrivo alza il braccio per chiedere aiuto: lo salva Porte che gli passa degli zuccheri – Ne approfittano Quintana e Rodriguez che guadagnano un minuto, ma non Contador, che perde altri secondi preziosi – Prima vittoria di tappa francese con Riblon – Terzo Moreno Moser.

Tour, sull’Alpe d’Huez Froome accusa una crisi di fame

E venne in cima all’Alpe d’Huez il giorno della prima vittoria francese con Christophe Riblon che a meno di due chilometri dall’arrivo aggancia e stacca l’americano Tejay Van Garderen, protagonista sfortunato di una coraggiosa azione solitaria che lo riabilita dopo due settimane passate in retrovia. Terzo, sbucando anche lui da tanti giorni passati nell’anonimato, Moreno Moser.  I transalpini finiscono il loro “ramadan” al Tour, gli americani ritrovano un corridore che sembrava smarrito,  gli italiani vedono finalmente salire agli onori della cronaca una delle belle promesse del ciclismo azzurro. 

Ma il tappone alpino con la doppia  ascesa all’Alpe d’Huez sarà ricordato soprattutto come il giorno della prima crisi di Chris Froome.  Che vincerà il Tour, ma che a quattro chilometri dal tragardo in cima alla leggendaria  Alpe  avrebbe corso qualche rischio di troppo se non ci fosse stato al suo fianco il fido Richie Porte, pronto a passargli degli zuccheri forniti dall’ammiraglia. Un’azione non consentita negli ultimi km di corsa che la giuria, a fine gara, ha sanzionato con 20” di penalizzazione. E’ stato il momento topico della corsa. All’improvviso la maglia gialla, che saliva con Quintana e Rodriguez, rallentava alzando la mano come se segnalasse un guasto. Era invece una crisi da fame, come poi ha ammesso lo stesso Froome al traguardo.  Era la “fringale” come la chiamano in Francia fin dai tempi eroici in cui il ciclismo non era quello tecnologico di oggi e del Team Sky in particolare. 

Rodriguez e Quintana, che oggi si sono dimostrati i più brillanti avversari per il leader del Tour, coglievano al volo il momento del suo smarrimento allungando fino a guadagnare circa un minuto sulla maglia gialla al traguardo. Della prima giornata da umano di Froome non ha approfittato invece Contador. Dopo aver cercato di staccare il keniota bianco nella discesa, stretta e pericolosa, del Col de Sarenne – posto nel mezzo tra la prima e la seconda ascesa all’Alpe d’Huez – Contador cedeva appena Froome, Quintana e Rodriguez scattavano l’uno dopo l’altro, nei tornanti più duri dell’Alpe. Contador mostra ormai di avere più cuore che gambe: la sua ascesa “en danseuse” non è più efficace e temuta  come un tempo. Lo spagnolo perdeva quasi un minuto: riusciva a conservare il secondo posto in classifica, ma alle sue spalle si è di molto avvicinato Quintana, che è entrato in zona podio, scalzando dal terzo posto Kreuziger. 

Anche Rodriguez, scavalcato Mollema, è ormai lì in agguato pronto ad approfittare di un’altra giornata storta dei due uomini della Saxo Tinkoff. Magari fin da domani quando è in programma un altro tappone con tanti gran premi della montagna, lunghi e duri, come il Glandon e la Madeleine. Una frazione ideale anche per verificare subito se quella di Froome è stata una crisetta che si è risolta con una zolletta di zucchero oppure una prima crepa, umanamente possibile, in un campione che fino a 4mila metri dell’arrivo di oggi aveva le sembianze di un marziano venuto da un altro pianeta. 

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