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Tour: sul pavé s’impone Boom ma è Nibali il vero vincitore

Tappa d’altri tempi: Froome cade ed è costretto al ritiro, Contador perde quasi tre minuti dalla maglia gialla in una giornata da leggenda nel fango di viottoli dal fondo sconnesso – Si impone Boom – Ora Nibali (alias lo Squalo) è il primo favorito nelle quote dei bookmaker

Tour: sul pavé s’impone Boom ma è Nibali il vero vincitore

Vince l’olandese Lars Boom ma sul tremendo pavé di Arenberg il vero trionfatore di una tappa da leggenda è Vincenzo Nibali. Lui che da queste parti era una sorta di intruso, non avendo mai partecipato per scelta alla Parigi-Roubaix, si è rivelato un autentico leone sulle pietre sconnesse, ricoperte di fango, scivolose e insidiose tanto da far paura a specialisti come Fabian Cancellara e ad acrobati della bici come Peter Sagan.

Nibali ha annientato fin da subito Contador, apparso timoroso con le ruote della bici che affondavano sbandando sui bordi della strada per evitare le terribili vibrazioni. All’arrivo lo spagnolo si è visto infliggere dalla maglia gialla un distacco di oltre due minuti e mezzo. L’altro grande big, il favorito numero uno di questo Tour, Chris Froome si era già tolto di mezzo, prima ancora che il pavé cominciasse: caduto ancora per ben due volte, già dolorante alla schiena e ai polsi per la scivolata malandrina nella tappa di ieri, quello che l’anno scorso fu definito l’extraterrestre per la straripante superiorità, all’85esimo km diceva addio al Tour salendo mestamente sulla vettura del Team Sky. Siamo solo alla quinta tappa e la ex-corazzata britannica, dominatrice assoluta nelle ultime due Grande Boucle, appare già in disarmo, con Dave Brailsford, team manager della squadra, sul banco degli accusati per aver vietato a Bradley Wiggins, il ciclista più amato dagli inglesi, di partecipare al Tour puntando tutto su Froome.

Impressionante è stata la progressione di Nibali, settore dopo settore di pavé, sotto la pioggia e nel vento gelido del Nord. Ad uno a uno tutti si sono arresi alla classe del campione d’Italia, aiutato magistralmente dal compagno danese Jakob Fuglsang: anche Cancellara e Sagan che fino all’interminabile penultimo settore, quello di Hornaing, parevano i più credibili candidati a disputarsi la vittoria ad Arenberg. inaspettamente cedevano e venivano staccati dalla coppia dell’Astana. Solo Lars Boom ce la faceva a reggere allo spettacolare finale della maglia gialla che lasciava a Fuglsang la piazza d’onore a 19” dall’olandese. Per Nibali cominciava la conta dei distacchi inflitti al resto della concorrenza, ritardi pesanti che danno la dimensione della straordinaria impresa compiuta dallo Squalo: solo Cancellara, Sagan e Kwiatkowsk hanno contenuto il ritardo entro il minuto; l’americano Talanski ha perso 2’03”; Rui Costa, Valverde e Teejay Van Garderen 2’09”; Bauke Mollema è arrivato a 2’25” dall’italiano; Contador ha fatto ancora peggio, 37esimo all’arrivo, a 2’35”; ancora più indietro a 3’57” Pierre Rolland e Ten Dam . Frank Schleck addirittura a 7’52”. Il Tour è ancora lungo, ma da oggi, fuori gioco Froome, il gran favorito per la vittoria finale a Parigi è Nibali, quotato dai bookmakers Snai a 2, davanti a Contador dato a 2,75. Una situazione incredibile, anche se in casa Astana la parola d’ordine è tenere i piedi ben saldi a terra, in attesa di Alpi e Pirenei.

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