Condividi

Tour: Rodriguez vince sul Muro, Froome in giallo

La tappa fotocopia della Freccia Vallone segnata da una rovinosa caduta al centro del gruppo: tanti ritiri tra cui quello di Cancellara in maglia gialla. Nibali si difende meglio di Contador apparso in difficoltà nel finale.

Tour: Rodriguez vince sul Muro, Froome in giallo

Alla fine ha prevalso il “The show must go on” ma il Tour ieri ha davvero rischiato lo stop quando William Bonnet, un corridore francese della Fdj, ha innescato una pazzesca carambola a centro gruppo. Vista dall’alto sembrava che la strada fosse scoppiata sotto le ruote dei corridori con bici e corpi scaraventati, qua è là, sull’asfalto e sul ciglio erboso della carreggiata. I più conciati erano lo stesso Bonnet, Tom Dumoulin, la maglia bianca di leader dei giovani, e l’australiano Simon Gerrans che venivano ospedalizzati. Per terra c’era anche Fabian Cancellara, steso sul selciato con la sua maglia gialla appena conquistata nel vento di Zelande. Spartacus con coraggio risalirà in bici giungendo al traguardo con un ritardo di oltre 11 minuti dai primi. Poi però il campione svizzero dichiarava la resa: la radiografia rivelava due vertebre rotte, lo stesso guaio da cui era appena guarito dopo la brutta caduta a marzo all’Harelbecke. Coinvolti e malconci in questo groviglio erano una ventina di corridori, tra questi anche Matthews, Van Summeren, Ten Dam, Rui Costa, Pozzato e l’eritreo Teklehaimanot. La confusione era totale con tutte le ambulanze che invadevano la sede stradale per prestare i primi soccorsi. Tanto che il direttore del Tour decideva di neutralizzare la corsa creando un putiferio tra chi era d’accordo sullo stop (come la Movistar di Quintana e Valverde) e chi invece voleva che la corsa non fosse interrotta (l’Astana di Nibali e la Sky di Froome). A un certo punto il Tour si è proprio fermato. Almeno per dieci minuti prima di ripartire, nel pieno delle polemiche e del caos, ad andatura turistica.

Solo dopo la Cote de Bohaissau la Grande Boucle ritrovava il ritmo agonistico. E la corsa, esorcizzata l’ennesima grande paura, si incendiava sull’ascesa finale del Mur d’Huy dove si rivedeva, con la sua antica esplosività, un grande Joaquim Rodriguez. ‘Purito’, come fece nella vittoriosa Freccia Vallone del 2012, pur con un braccio dolorante per la caduta di domenica, scattava negli ultimi duecento metri. Come un fulmine agguantava e piantava in asso prima Froome e poi Gallopin: una vittoria perentoria che lancia lo scalatore spagnolo tra i possibili protagonisti del Tour, al di là dei fantastici quattro tra i quali ancora una volta è stato Chris Froome il migliore, alle spalle di Rodriguez distanziato di appena un secondo. E per un secondo su Tony Martin, l’extraterrestre del Tour 2013 è tornato in maglia gialla incrementando il vantaggio su Nibali (settimo a 11” da Rodriguez), su Quintana (ottavo con lo stesso tempo del leader dell’Astana) e soprattutto su Contador che è apparso imballato nel momento decisivo del Mur d’Huy giungendo 12esimo a 18”. Ora il ‘Pistolero’ in classifica ha 36” di ritardo da Froome mentre Nibali è 13esimo a 1’38”. Anche Quintana ha visto salire il suo ritardo a 1’56”, tallonato da Rodriguez, 18esimo a 2’ esatti dalla maglia gialla di Froome. Maglia gialla n. 29 in carriera che Cancellara, eroe di tante Roubaix, non ha potuto difendere proprio alla vigilia della tappa odierna del pavè a Cambrai, che l’anno scorso esaltò Nibali ma che fu fatale a Froome costretto al ritiro per una rovinosa caduta.

Commenta