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Tour de France: Aru sfida Froome sui Pirenei dopo la cinquina di Kittel

Quinta vittoria in volata di Kittel ma il Tour si gioca oggi sulle salite dei Pirenei dove Fabio Aru, secondo in classifica a soli 18″, proverà a sfilare la maglia gialla al campionissimo Froome

Tour de France: Aru sfida Froome sui Pirenei dopo la cinquina di Kittel

Il 13 luglio di 50 anni fa, stroncato dalla calura e da un cocktail micidiale di droghe e cognac, moriva Tommy Simpson mentre scalava il Ventoux. Una pagina tragica nella storia del Tour e del ciclismo che squarciava il velo sulla devastante avanzata del doping nelle corse. E un caso di doping, dalla conseguenze meno drammatiche, torna alla mente oggi che il Tour affronta i Pirenei salendo il Port de Balès prima del Peyresourde e dell’arrivo in altura a Peyragudes: sul Port de Balés un salto di catena di Andy Schleck che in maglia gialla stava allungando, scatenò il contrattacco di Contador che poco badando al fair-play staccò il lussemburghese conquistando la maglia gialla.

Contador vinceva il suo terzo Tour ma in un controllo all’antidoping di fine tappa risultò positivo al clenbuterolo. Una vicenda subito complicata: tra analisi e controanalisi, conditi da dubbi e giuramenti di innocenza del corridore che incolpò una bistecca di vitello mangiata in un albergo, la sentenza di squalifica per due anni tardò non poco arrivando addirittura dopo il Tour del 2011, vinto da Cadel Evans, che Contador corse piazzandosi quarto. Una punizione pesante sul piano sportivo, non solo per l’immagine del campione, perché al Pistolero fu tolta la vittoria non solo del Tour (assegnato ad Andy Schleck) ma anche quella del Giro d’Italia del 2011 (assegnata a Michele Scarponi).

Da allora Contador, pur vincendo una Vuelta e il suo secondo Giro nel 2015, non riuscì più a essere protagonista al Tour . Anche quest’anno è ormai fuori dei giochi, staccato di oltre 5 minuti da Froome: per giunta si susseguono le sue cadute che non sono mai un bel segnale, a prescindere dai danni fisici. Anche ieri, in una tappa totalmente pianeggiante, lo spagnolo ha messo il sedere a terra. Peggio che a lui è andata a Cataldo (costretto al ritiro) e a Fuglsand (infrazione del polso e del gomito), ma il morale del campione spagnolo è sempre più basso. Nel Tour di sette anni fa finito a Schleck, Cavendish vinse cinque tappe delle 30 conquistate in carriera.

Cinque tappe nella Grande Boucle di quest’anno le ha già fatte sue anche quel marziano dello sprint calato in Francia che è Marcel Kittel: anche ieri sul mitico traguardo di Pau – a 240 metri dal quale è svanito il sogno di vittoria di Maciej Bodnar raggiunto in extremis dopo una lunga fuga solitaria – il tedesco si è imposto con un’irrisoria facilità aprendosi un varco a centro strada e infilandosi come un razzo: per Groenevegen e Boasson-Hagen c’era solo l’ennesimo piazzamento. Kittel, dopo il pokerissimo di ieri, ha portato a 14 il bottino di tappe vinte al Tour.

È ormai il corridore tedesco più vincente, scavalcando Zabel e Greipel. Il record assoluto di Merckx (34 vittorie) è ancora lontano. Ma vincere 5 frazioni in appena 11 giornate di corsa fa di Kittel il secondo corridore di tutti i tempi nella storia del Tour. Meglio di lui fece solo nel lontanissimo 1909 François Fabre in un Tour di 14 tappe che ancora si disputava con la classifica a punti e non a tempo. Fabre morirà sei anni più tardi nella battaglia dell’Artois durante la prima guerra mondiale. In questo Tour, vista la sua superiorità indiscussa rispetto agli altri sprint, Kittel può ancora puntare a eguagliare il record di 8 tappe vinte nella stessa edizione, un primato detenuto da Charles Pelissier (1930), Eddy Merckx (1970 3 1974) e Freddy Martens (1976).

Il Tour prevede ancora tre arrivi su misura per i velocisti: a Romans-sur-Isère (martedì 18 luglio), a Salon-de-Provence (venerdì 21 luglio), a Parigli sugli Champs Elyséès nella passeralla finale di domenica 24 luglio. Oggi Kittel lascia il proscenio agli scalatori e ai big in lotta per la maglia gialla. Dovrà solo curare di arrivare entro il tempo massimo per non sprecare la grande occasione di vincere per la prima volta la maglia verde come leader – finora indiscusso – della classifica a punti.

Sui Pirenei si attendono nuovi attacchi alla maglia gialla di Froome: Aru, Bardet e anche il sorprendente Uran devono inventarsi qualcosa per incrinare il dominio di Froome e del Team Sky. Aspettare le Alpi potrebbe rivelarsi una tattica tardiva. Anche per Quintana è un’occasione da non sprecare per cercare di rientrare nella zona podio dopo l’opaca prestazione sul massiccio del Giura.

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