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Tonfo del petrolio e poca crescita deprimono i listini

Se l’Europa soffre, l’Asia recupera sull’attesa di misure di stimolo per l’economia cinese – Istat dà i dati del secondo trimestre: l’Italia non cresce più dal 2011 – Il greggio Wti a quota 80,95 dollari – Penalizzati i titoli Tenaris, Eni, Shell

Tonfo del petrolio e poca crescita deprimono i listini

Listini Europei a due velocità al giro di boa di metà giornata. Milano cede l’1,33% e si è riportato sotto quota 19mila, Francoforte cede lo 0,66%. Al contrario Parigi sale dello 0,23% e Londra +0,42%.

A sostenere gli umori il rimbalzo dell’Asia su cui hanno influito positivamente le attese per le misure di stimolo dell’economia cinese dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione a settembre ai minimi da cinque anni.Tokyo è salito dello 0,92%, Shanghai dello 0,71% e Hong Kong dello 0,4%, nonostante continuino i disordini  tra polizia e manifestanti.

I mercati europei risentono però dei timori sulla crescita e del crollo del prezzo del petrolio che ieri ha pesato anche sulla seduta contrastata di Wall Street. Petroliferi in deciso calo: Shell cede l’1,7%, Total ed Eni l’1,3% circa. Il petrolio Wti cede ancora l’1% e si porta a quota 80,95 dollari al barile. Gli occhi sono ancora sulle trimestrali delle aziende. Tra le trimestrali Usa si attende oggi American Express, BlackRock, Bank of America, eBay, Netflix.

A Londra scivola Shire (-26%) dopo l’annunciato ritiro dell’offerta d’acquisto di AbbVie. Parigi sconta invece il credit watch negativo di Fitch: le prospettive dell’economia francese sono deteriorate. In Germania è stato diffuso il dato sull’inflazione che è risultata invariata allo 0,8% tendenziale, come da attese, dopo che ieri l’indece Zew ha fatto registrare un sensibile calo e il governo ha tagliato le stime sulla crescita.

In Italia l’istat ha diffuso una serie di dati sul secondo trimestre. Il prodotto interno lordo, calcolato secondo le nuove regole, è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente e dello 0,3% su base annua. Il dato tendenziale è stato rivisto in lieve peggioramento. Dai dati delle serie storiche Istat emerge che il Pil dell’Italia non è più cresciuto in termini congiunturali sin dal secondo trimestre del 2011. Intanto il deficit/Pil è salito è all’1,1%, superiore di 0,4 punti su base annua (era allo 0,7%) mentre la pressione fiscale si è mossa in calo al 40,7% dal 41,2%.ù

In Gran Bretagna la disoccupazione scende secondo le attese ad agosto, al 6%, dal 6,2% registrato nel mese precedente, al livello più basso da ottobre del 2008.

Draghi, intervenendo alla Statistics Conference a Francoforte, ha rilevato che il meccanismo di sorveglianza unico delle banche europee che fa capo alla Bce è una “grande opportunità”: la Bce deve integrare dati statistici e dati relativi alla supervisione bancaria anche alla luce della lezione importante offerta dalla crisi di Lehman Brothers.

A Piazza Affari l’indice è appesantito da Tenaris -4,18%, Telecom Italia -2,86%, Buzzin Unicem -2,13%, A2A -2%. In controtendenza migliori titoli sul Ftse Mib:Bpm +1,31% dopo che l’ad Castagna ha definito “rassicuranti” le anticipazioni fornite dalla Bce sugli stress test; Luxottica rimbalza +0,99%, Atlantia +0,68%, Ubi +0,57% e Moncler +0,47%.

Tra i titoli minori Indesit +0,74% a 10,93 si porta intanto verso il prezzo di 11 euro dell’Opa di Whirlpool.

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