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Tlc, F2i e Marguerite comprano il 90% di MCLink: Opa in arrivo

Dopo l’acquisizione di Infracom conclusa il 27 luglio, F2i (uscita da Metroweb dopo la vendita a Open Fiber) e Marguerite puntano a integrare anche Mc-Link in un’unica piattaforma di servizi rivolti alla clientela business – Closing previsto per la seconda metà di settembre.

Tlc, F2i e Marguerite comprano il 90% di MCLink: Opa in arrivo

Prende forma un nuovo polo delle tlc, dedicato al settore business. I protagonisti sono F2i (uscito da Metroweb con la vendita a OpenFiber) e Marguerite (il fondo lussemburghese partecipato da Cdp, dai francesi di Caisse des depots e dai tedeschi di Kfw) hanno siglato un’intesa con un gruppo di investitori per acquistare a 15,6 per azione l’89,81% di Mc- Link, società proprietaria di una rete in fibra ottica da 2200 chilometri che in tutto vale 50,5 milioni. L’operazione avverrà tramite 2i Fiber, che, detenuta all’80% dal Secondo Fondo F2i e al 20% da Marguerite, è già proprietaria del 94,1% di Infracom dopo averla acquisita a fine giugno da Abertis per 57,8 milioni. Mc Link è un provider storico di Internet e a sempre puntato sul segmento aziende con servizi di qualità.

“Dopo l’acquisizione di Infracom conclusa il 27 luglio – si legge in una nota – F2i e Marguerite accrescono la presenza nel settore delle telecom in Italia. F2i e Marguerite intendono integrare Mc-Link e Infracom in un’unica piattaforma tramite la quale aggregare altri operatori attivi nel frammentato mercato dei servizi di telecomunicazione rivolto alla clientela business”.

Il closing dell’operazione è subordinato al verificarsi di alcune condizioni sospensive tra cui l’approvazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è previsto nella seconda metà di settembre. Se l’acquisizione andrà in porto scatterà un’Opa obbligatoria sulle azioni possedute dalle minoranze di Mc-Link, che è quotata sul mercato Aim di Borsa Italiana, dove al momento le azioni guadagnano il 4,46%, a 15,45 euro.

MC-link opera nel mercato nazionale dei servizi ICT e ha chiuso l’esercizio 2016 con un fatturato di circa euro 43,5 milioni, un margine industriale (ebitda) di euro 9,1 milioni e una posizione finanziaria netta di euro 17,5 milioni.

Marguerite è un fondo lussemburghese creato con il sostegno di istituzioni finanziarie pubbliche europee: Caisse des Dépôts et Consignations, Cassa Depositi e Prestiti, European Investment Bank, Instituto de Crédito Oficial, KfW, PKO Bank Polski.

Il nuovo polo punta sulla banda ultralarga e non è da escludere che l’operazione annunciata oggi possa in futuro integrarsi con il progetto più complesso lanciato da Open Fiber (50% Enel e 50% Cdp) per portare la rete in fibra a prezzi contenuti in tutta Italia, in 271 città nelle aree ricche ma anche nelle zone a fallimento di mercato tramite le gare Infratel. F2i infatti, dopo la vendita Metroweb aveva un opzione per entrare in Open Fiber che non ha esercitato entro fine 2016 e che ora è scaduta. Ma nulla esclude che possa rientrarvi a inizio 2018 quando Open Fiber , dopo avere avviato i suoi progetti, riaprirà l’accesso al capitale per nuovi azionisti infrastrutturali. Un passaggio fondamentale sarà il project financing in corso di completamento e il finanziamento “jumbo” da 3,5 miliardi necessario per realizzare il business plan al netto dei finanziamenti pubblici. Un primo assegno da 500 milioni dovrebbe arrivare in settimana da Unicredit, Bnp Paribas e SocGen; altri 500 sono attesi in autunno dalla Bei venuta in visita la scorsa settimana a Roma nel quartier generale di Open Fiber.

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