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Terna: i consumi elettrici tornano ai livelli pre-Covid

Nel 2021 il fabbisogno è cresciuto del 5,6% tornando ai livelli del 2019, aumenti in tutte le aree geografiche – Le Rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda – A dicembre la richiesta è salita dello 0,8% rispetto al mese precedente

Terna: i consumi elettrici tornano ai livelli pre-Covid

I consumi elettrici in Italia sono tornati ai livelli pre Covid. Lo certifica Terna, secondo cui nel 2021 il fabbisogno è stato pari a 318,1 miliardi di kWh, un valore in aumento del 5,6% rispetto al 2020 e in linea (-0,5%) con il 2019. 

Nei dettagli, le rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda elettrica, anche in questo caso tornando sui volumi del 2019: grazie alle favorevoli condizioni climatiche, con la produzione complessiva di eolico e fotovoltaico che si è attestata ai livelli più alti di sempre. “Per quanto riguarda l’indice IMCEI, i dati provvisori di Terna indicano che i consumi industriali sono cresciuti del 10,5% rispetto al 2020, trainati in particolar modo dai settori della meccanica e della siderurgia”, sottolinea in una nota la società guidata da Stefano Donnarumma. 

Sotto il profilo territoriale, la crescita dei consumi elettrici ha riguardato tutte le aree geografiche: +5,2% al Nord, +6,4% al Centro e +5,9% al Sud e nelle isole. La domanda di elettricità è stata soddisfatta per l’86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. 

“La produzione nazionale netta (278 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 2,4% rispetto al 2020. In crescita le fonti di produzione eolica (+10,8%), termica (+3,8%) e fotovoltaica (+2,1%). In flessione le fonti di produzione idrica (-5,4%) e geotermica (-2,1%)”, spiega Terna.

Per quanto riguarda il solo mese di dicembre, la richiesta di energia elettrica è stata pari a 27,4 miliardi di kWh, +5,9% rispetto a dicembre del 2020 e +0,8% rispetto a novembre 2021 (valori destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario e temperatura). L’indice IMCEI ha invece fatto registrare una variazione positiva dell’1,4% rispetto a dicembre 2020, grazie alla performance dei comparti della meccanica e dei materiali da costruzione, mentre a livello congiunturale si è registrata una flessione dell’1,1% (su novembre 2021).

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