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Telecom Italia, la guerra Elliott-Vivendi e il 5G scaldano la Borsa

Il Fondo Usa ha risposto alle accuse dell’azionista francese. “Parole fuorvianti. Date tempo al Cda di lavorare, il titolo va male da anni”. La società riunisce il Cda che dà mandato all’Ad Amos Genish di andare avanti con la proposta per l’asta sulle frequenze del futuro

Telecom Italia, la guerra Elliott-Vivendi e il 5G scaldano la Borsa

La guerra intestina tra Elliott e Vivendì si riaccende con immutato ardore. Con la “vittoria” del Fondo Usa nell’assemblea dello scorso 4 maggio, la battaglia sembrava essersi placata e invece le dure accuse fatte da Vivendì il 5 settembre hanno riaperto una ferita ancora sanguinante, spingendo il veicolo guidato da Paul Singer a ribattere punto per punto ai rilievi sollevati dai francesi.

TELECOM ITALIA IN BORSA

Elliott ha respinto al mittente l’accusa di “fallimento” della governance, pur condividendo “le preoccupazioni di Vivendi sull’andamento del titolo Telecom Italia, un problema che persiste da anni”.

Nel mese di agosto infatti, le quotazioni del titolo Telecom Italia hanno ceduto quasi il 17% e nelle ultime sedute hanno raggiungo livelli minimi da cinque anni.

Elliott però “esorta gli azionisti di Tim a dare al nuovo consiglio il tempo di dimostrare di essere in grado di creare valore per gli azionisti in quello che è certamente un momento difficile per il mercato azionario italiano e, in generale, per le società di telecomunicazioni”.

Affermazioni che rispondono alle recriminazioni di Vivendì, che nella nota rilasciata mercoledì scorso aveva ricordato le “promesse” di Elliott riguardanti un possibile forte recupero delle azioni. La società “non ha fatto e non fa alcuna promessa al mercato”, ha sottolineato il fondo, definendo “fuorvianti” le parole dei francesi.

Da evidenziare che, mentre tra i due contendenti la battaglia torna ad inasprirsi, in Borsa le azioni rialzano la testa e il  Telecom Italia +3,63% a 0,548 euro.

LA RISPOSTA DI ELLIOTT

La nota di Elliott poi fa direttamente riferimento alle parole del gruppo guidato da Vincent Bolloré: “Rincresce che Vivendi abbia scelto di attaccare il management di Tim, il cda ed uno dei suoi consoci, anziché lavorare con spirito costruttivo verso una soluzione”, si legge nella nota nella quale si lancia addirittura un invito alla società transalpina: “Se essa ora ritiene che ci sia bisogno di nuove idee, Elliott ben accoglierebbe il suo aiuto nella promozione di soluzioni volte alla creazione di valore’.

Segue un attacco senza mezzi termini: Vivendì “mostra nuovamente di non conoscere quale sia il ruolo di un azionista, sostenendo che Elliott abbia preso il “controllo” del cda. Elliott – si legge nella nota – non controlla il consiglio di Tim. L’atteggiamento di Vivendi rispetto alla corporate governance – caratterizzato dalla totale assenza di considerazione verso l’indipendenza del consiglio – è tra le ragioni per cui quest’anno gli azionisti di Tim hanno votato per il cambiamento in maniera così netta”.

Elliott ha anche indicato di non concordare sul fatto che la gestione di Tim si possa definire “disastrosa”, come affermato senza mezzi termini da Vivendì.

La nota del fondo conferma infine quanto già affermato dal presidente, Fulvio Conti: “Stiamo portando avanti un piano che è stato elaborato e approvato da Vivendi ed effettivamente promosso da Vivendi”. Un piano, tra l’altro, gestito da Amos Genish, portato alla guida del consiglio proprio da Vivendì.

IL CDA SUL 5G

A spingere le quotazioni odierne sono anche le novità fuoriuscite dal cda della società che “ha analizzato e discusso i meccanismi e i processi legati all’asta relativa all’assegnazione delle frequenze 5G, confermando l’ampio mandato al management per la presentazione di offerte e la partecipazione all’asta”.

Un tema che si intreccia a doppio filo anche con la vendita di Sparkle, fortemente voluta dai vertici della società di Tlc, ma osteggiata dal vicepremier, Luigi Di Maio.

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