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Tassi Usa e spread Italia, cocktail pesante per le Borse

Chiusura in rosso per i listini asiatici e mattinata in ribasso per le piazze europee. Il conflitto Trump-Fed tiene banco ma a Milano il focus è ancora sulla manovra di bilancio. L’asta dei Btp a 3 e 7 anni si chiude con un forte impennata dei rendimenti mentre il differenziale con i Bund si riporta in area 310 punti – A Piazza Affari Telecom Italia in controtendenza, male auto e petroliferi

Tassi Usa e spread Italia, cocktail pesante per le Borse

La pioggia di vendite che ha investito prima Wall Street (la peggior seduta dell’S&P 500 da otto mesi) poi i listini asiatici, seppur in forma attenuata colpisce anche l’Europa. A Piazza Affari, già ieri sui minimi dell’anno, l’indice arretra di un ulteriore 1,5% circa, attorno a 19.400 punti. Poco meglio Parigi e Francoforte, sotto dell’1,3%, peggio fa Madrid -1,48%, Londra -1,8%.

Si è conclusa in mattinata un’asta delicata che prevedeva l’emissione di massimi 6,5 miliardi di Btp a medio-lunga scadenza. In dettaglio:  3-3,5 miliardi di Btp 15/10/2021; 1-1,5 miliardi Btp 15/11/2025; 1-1,5 miliardi Btp 1/9/2033 e Btp 1/2/2037. L’attenzione era concentrata sulle scadenze più lunghe, per sfruttare la forte risalita dei rendimenti.

La buona notizia è che il Tesoro ha collocato l’ammontare massimo e questo rappresenta già una risposta positiva. Le richieste hanno oscillato da un minimo di 1,26 volte per il titolo a 3 anni (mai così bassa da un anno e mezzo) a un massimo di 1,9 volte l’offerta.

In forte aumento, come previsto, gli interessi. Il Btp 15 anni ha registrato un rendimento del 3,66% (da 3,04% di luglio), quello a 19 anni del 3,79%.

I due rendimenti si confrontano con il 3,60% registrato in questo momento sul mercato secondario dal Btp decennale, in rialzo di 13 punti base rispetto alla chiusura di ieri. Lo spread è tornato a salire stamane sopra i 300 punti, arrivando a quota 309.

Nel frattempo, Nick Gartside, capo della divisione reddito fisso e commodities di JP Morgan, ha detto al Sole 24 Ore che la sua banca continuerà a comprare debito italiano. “L’impennata dello spread italiano rappresenta un’opportunità di investimento. Crediamo che l’incertezza politica sia adeguatamente remunerata: per questo alcuni dei nostri fondi stanno aumentando l’esposizione in Btp.

“Indietro non si torna” tuona intanto Matteo Salvini: “Non toglieremo alcuno dei diritti che abbiamo messo nella manovra economica”, ha detto stamane in un’intervista a Radio Radicale. Il ministro dell’Interno ribadisce che non ci sarà alcuna patrimoniale. La possibilità di andare in pensione a quota 100 – 38 anni di contributi e 62 anni d’età – porterà a un aumento del debito pensionistico di 100 miliardi di euro e già nel 2021 graverà sulla spesa pensionistica per un ulteriore punto percentuale.

L’euro/dollaro scambia poco sotto 1,1572, circa contro il minimo di 1,1477 visto ieri.

Il timore di una frenata dell’economia, provocata dal rialzo dei tassi, ha ripercussioni anche sul petrolio, il Brent stamattina tratta in Asia a 82,3 dollari il barile, in calo dell’1%. Ieri ha chiuso con un ribasso del 2%. L’uragano Michael, sempre più vicino agli Stati Uniti, si indebolisce e si allontana dalle aree produttive del Golfo del Messico. Saipem -3,6%, Tenaris -4%, Eni -2,13%.

A Piazza Affari limitano le perdite le utilities: Enel -0,50%, Snam -1%. Oltre a Campari -0,70%, titolo difensivo per eccellenza.

Perdita contenuta per Stm -0,53%. Ieri l’indice Sox dei produttori di chip americani ha perso il 4,4%.

Tra le banche si aggrava la crisi di Carige – 8,16% ad un nuovo minimo storico. Fitch ha tagliato il rating di lungo termine da “B-” a “CCC+” ponendo tale livello sotto “rating watch” negativo. Il downgrade riflette l’opinione di Fitch secondo cui “il fallimento della banca è una possibilità reale”. Creval -0,4% alla vigilia dell’assemblea. Denis Dumont potrebbe ottenere l’appoggio del 40% del capitale all’assemblea di domani per la revoca e nomina del consiglio di amministrazione.

Intesa –0,8%. Il prezzo oscilla sui minimi da marzo 2017, negli ultimi 12 mesi registra una perdita del 28%. In terreno positivo  Ubi +0,8%, poco sotto la parità Unicredit -0,2%. Soffrono le società del risparmio gestito: Azimut -3,17%, Banca Mediolanum -1,98%.

Continuano la crisi del lusso e i ribassi dell’auto. Ferrari, punto d’incontro tra i due mondi, perde il 3,9%, Moncler -2,5%, Ferragamo -3,4%.

Tra le quattro ruote Fiat Chrysler -1,6%. Cnh Industrial -1,5% nonostante l’aumento a settembre delle vendite di trattori e mezzi agricoli nel Nord America.

Telecom Italia + 0,8%. Stamattina Exane BNP Paribas ha confermato la raccomandazione underperform, abbassando il target price a 0,36 euro da 0,38 euro.

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