Condividi

Tassi in calo, Borse in attesa del duello Trump-Xi Jinping

I mercati si confrontano con l’avvio del G20 in Argentina e sull’incontro Usa-Cina – La linea più espansiva della Fed spinge al ribasso i tassi. Lo spread si raffredda e chiude bene l’asta Btp – Sotto i riflettori Luxottica e Fca dopo le novità sull’Italia

Tassi in calo, Borse in attesa del duello Trump-Xi Jinping

Il grande duello tra il presidente Xi e Donald Trump sul ring di Buenos Aires sta per cominciare. E i due Big si scambiano i primi messaggi. Un accordo globale è molto difficile, si legge nell’editoriale del China Daily, ma si possono fare molti progressi “se gli americani si presenteranno con una volontà costruttiva”. Intanto, per la prima volta da più di due anni, segna il passo la produzione industriale di Pechino.

Trump, intanto, continua il suo show. “Siamo molto vicini ad un accordo con la Cina – scrive – ma non so se lo vogliamo”. Le Borse riflettono il clima di attesa, senza farsi troppe illusioni. “Senza togliere importanza ai dazi e all’incontro tra Trump e Xi – scrive Alessandro Fugnoli – un eventuale fallimento delle trattative sarà assorbito la settimana prossima senza troppi danni (o quanto meno senza danni prolungati) in questo nuovo contesto. Se poi dall’incontro dovesse uscire qualcosa di buono, avremo un ingrediente per il rialzo di fine anno”. Nell’attesa:

  • La frenata dell’indice Pmi non ha frenato le Borse cinesi. L’indice Csi di Shanghai sale di mezzo punto, in terreno positivo anche Hong Kong. Tokyo +0,3% si avvia a chiudere la settimana in rialzo.
  • Poco mossi giovedì anche i mercati Usa: Dow Jones -0,11%, S&P -0,22, Nasdaq -0,25%.
  • Dalla lettura dei verbali dell’ultima riunione della Fed trova conferma la mini svolta della Fed: è corretto, si legge, che prosegua un approccio graduale all’aumento dei tassi ma una parte del board ha espresso preoccupazione per la tempistica, visto l’aumento “dell’incertezza sulla crescita”.
  • La discesa dei tassi fa male alle banche, Goldman Sachs -1,8%.

Il petrolio Brent sale del 2,3% a 60,1 dollari, dopo aver toccato in mattinata i minimi degli ultimi quattro anni. La Russia sarebbe favorevole a sostenere la linea d’azione dell’Opec in materia di tagli alla produzione. L’alleanza tra il cartello e Mosca si sarebbe in questi giorni rafforzata. 

In attesa del confronto Usa-Cina, i mercati europei hanno festeggiato con prudenza la svolta della Fed verso una politica più espansiva (o, quantomeno, non recessiva). Il Bund a dieci anni è sceso a 0,32% minimo degli ultimi tre mesi. Il Treasury Note decennale è intorno a quota 3% di rendimento, livello che non si vedeva da fine settembre. Si è allentata così anche la pressione sul debito italiano in attesa dei prossimi sviluppi nel negoziato con Bruxelles.

Il premier Giuseppe Conte, all’arrivo a Buenos Aires, ha detto che lo spread “non lascia indifferente il governo”. “Il fatto che lo spread sia ancora alto per quanto ci riguarda è una questione che non mi trova distratto – ha aggiunto – Stiamo lavorando perché questa situazione venga superata”. Matteo Salvini ha intanto aperto uno spiraglio: “Il 2,4% non è scritto sulla Bibbia”.

  • Milano +0,23% chiude a 19.160 punti su scambi per meno di due miliardi.
  • Da rilevare il deciso rialzo nel finale dell’indice Star +1,2% grazie allo spunto di alcune “stelle”: Guala Closures+10%, D’Amico+8%, El.En +7%, Falck Renew e Amplifon +5%. Dai minimi del 22 novembre (30.250 punti) il guadagno è di oltre 5 punti percentuali, un movimento che ha coinciso con il ritorno della propensione al rischio degli investitori in tutto il mondo.
  • In terreno positivo Zurigo +1,17%; Londra, +0,48%; Parigi +0,92. Debole Madrid -0,3%.
  • In pallido rosso Francoforte -0,01% zavorrata dai nuovi problemi giudiziari di Deutsche Bank -3,48%. Ieri 170 poliziotti fra Guardia di finanza e polizia federale sono stati inviati in diverse sedi della banca dall’ufficio del pubblico ministero di Francoforte. L’indagine di riciclaggio riguarda l’inchiesta sui Panama Papers.
  • Bayer -0,7% ha annunciato l’intenzione di tagliare 12 mila posti, il 10% della sua forza lavoro.

Giornata positiva per l’obbligazionario: lo spread si è raffreddato a 287.70 punti (-1,37%), il rendimento del decennale italiano si abbassa al 3,22%.

  • Bene anche il primario: il Tesoro ha assegnato tutti i 4,250 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in discesa. Il tasso sul titolo a cinque anni, venduto per 2 miliardi, si porta al 2,35% dal 2,58% precedente mentre quello sul Btp decennale, venduto per 2,250 miliardi, cala al 3,24% dal 3,36%. Ma la domanda si è indebolita: il bid-to-cover è sceso a 1,34 (da 1,48).

Si congeda da Piazza Affari tra i fuochi d’artificio Luxottica +4,3% che sarà rimossa dal listino il 4 dicembre dopo il successo dell’offerta pubblica di scambio lanciata da EssilorLuxottica (Essilux, come l’ha battezzata patron Leonardo Del Vecchio) che, tenendo conto delle azioni proprie, ha raggiunto il 93,3% del capitale. Essilor Luxottica avrà l’obbligo di acquisto sui residui 32 milioni di azioni non apportate all’offerta con modalità e tempi che saranno comunicati entro il 4 dicembre. La ricerca del nuovo Ceo, è stato ribadito in assemblea, inizierà con il nuovo anno.

Alla riscossa i più importanti titoli tech del listino:

  • Rimbalza dai minimi dell’anno Prysmian +4% dopo aver annunciato un memorandum di intesa non vincolante con Gcc Electrical Equipment Testing Laboratory (Gcc Lab), un laboratorio di prove per i sistemi in cavo per la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica a Dammam (Arabia Saudita).
  • Positiva Stm +2,4%, acquistata a volumi sostenuti. Il titolo ha ripreso a salire dopo aver toccato a fine ottobre il minimo dell’anno sull’onda del recupero del Nasdaq.
  • Bene anche Leonardo +1,43% che ha sottoscritto una nuova linea di credito con un pool di banche italiane e internazionali, destinato al rifinanziamento di debiti esistenti. La linea di credito ha un importo di 500 milioni di euro e una durata di 5 anni.

Negativi i bancari. L’indice di settore italiano accusa un calo dello 0,9%, assai di più del corrispondente stoxx europeo (-0,4%).

Banco Bpm -0,2% in attesa delle decisioni del cda che giovedì sera ha scelto di procedere nella trattativa con due delle tre cordate in corsa. Nella short list ci sono doBank/Fortress/Illimity e Fonspa/Elliott. La banca è intenzionata a vendere quasi tutto il portafoglio, tra 7,5 e 8 miliardi di euro, compresa la piattaforma di gestione, e dai rilanci punta a ottenere un prezzo vicino al 25% del nominale. Via libera del cda di Carige al prestito obbligazionario da almeno 320 milioni di euro da emettere entro fine anno legato al piano di rafforzamento patrimoniale chiesto da Bce che sarà sottoscritto dallo Schema volontario del Fondo di garanzia per la tutela dei depositi

Vivace Monte Paschi+5,9%. Deboli i Big: Unicredit -1,2%, Intesa -1%. Fanalino di coda del listino Fineco -2,9%.

Giornata di rialzi per la scuderia Agnelli. Brilla Ferrari +3,1% davanti ad Exor +2,1%. Su anche Cnh Industrial +0,9%-

Fiat Chrysler +0,9% ha presentato giovedì al sindacato i piani per l’Italia, fugando le preoccupazioni per il rischio di disimpegno dalla Penisola. Il nuovo responsabile dell’area Emea, Pietro Gorlier, ha definito del tutto prive di fondamento le voci sulla vendita di Comau. Il ceo Mike Manley ha spiegato che si punta sull’Italia come hub produttivo per vetture da destinare al mercato globale con le nuove motorizzazioni elettriche e ibride, promette 5 miliardi di investimenti, 13 modelli nuovi o rinnovati e saturazione degli impianti entro il 2021.  A Mirafiori verrà installata una nuova linea produttiva per realizzare la 500 elettrica.

Commenta