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Tasi 2015 a Roma: scadenze, aliquote e detrazioni

Rispetto al 2014 è cambiata la scadenza per pagare l’acconto: anche per i contribuenti romani il tempo sta per scadere – Aliquote, detrazioni e regole per gli affitti, invece, sono rimaste le stesse – Ecco un esempio di calcolo.

Tasi 2015 a Roma: scadenze, aliquote e detrazioni

La Tasi a Roma è cara, ma il calcolo – almeno stavolta – è semplice. Le regole principali da tenere a mente sono due e valgono anche per l’Imu: 

A) per pagare la prima rata entro il 16 giugno si fa riferimento alle aliquote e alle detrazioni indicate nella delibera del 2014. Perciò, i contribuenti che hanno lo stesso patrimonio immobiliare dell’anno scorso devono fare una semplice divisione: l’importo dovuto per l’acconto 2015 è pari al 50% della somma versata complessivamente nel 2014.

B) Aliquote e detrazioni relative al 2015 dovranno essere pubblicate sul sito del Tesoro entro il prossimo 28 ottobre ed eventuali modifiche rispetto al 2014 impatteranno sul pagamento del saldo, che si paga a conguaglio entro il 16 dicembre. D’altra parte, l’anno scorso il Comune di Roma aveva spinto le aliquote Imu e Tasi al limite massimo e, considerate le condizioni finanziarie del Campidoglio, è molto probabile che non saranno toccate. 

Vediamo ora quali sono le norme nel dettaglio. 

1. SCADENZE

Come detto, gli appuntamenti sono due: acconto entro il 16 giugno e saldo entro il 16 dicembre. Rispetto al 2014, dunque, salta la scadenza del 16 ottobre. 

2. ALIQUOTE

Con la delibera del 23 luglio 2014, il Campidoglio ha stabilito le seguenti aliquote: 

– il 2,5 per mille su abitazioni principali e relative pertinenze, esclusi gli immobili di lusso classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, poiché solo in questi tre casi sull’abitazione principale si paga anche l’Imu. L’aliquota del 2,5 per mille, inoltre, vale per i seguenti tipi d’immobili: alloggi sociali; case coniugali assegnate all’ex coniuge; abitazioni la cui proprietà o il cui usufrutto è di anziani o disabili che hanno la residenza in istituti di lungodegenza (a condizione che la casa non sia affittata); immobili concessi in comodato a figli o genitori come abitazione principale, purché che il loro nucleo familiare abbia un Isee non superiore a 15mila euro annui; immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale; unico immobile (non affittato) di proprietà di militari o personale delle forze di polizia.

– L’1 per mille sulle abitazioni principali e relative pertinenze classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e sui fabbricati rurali ad uso strumentale. 

– Lo 0,8 per mille sulle seconde case e tutti gli altri immobili. 

3. DETRAZIONI

Gli immobili su cui si paga l’aliquota Tasi 2015 al 2,5 per mille hanno diritto a detrazioni diverse a seconda della rendita catastale. Le fasce sono tre:  

– detrazione di 110 euro per rendite catastali fino a 450 euro;

– detrazione di 60 euro per rendite catastali comprese fra 451 e 650 euro;

– detrazione di 30 euro per rendite catastali fra 651 e 1.500 euro.

Ma attenzione: il Campidoglio ha chiarito che “per il calcolo della detrazione spettante vanno sommate la rendite catastali dell’abitazione principale con quelle delle eventuali pertinenze”, un insieme che comprende magazzini e locali di deposito (categoria catastale C/2), box auto, rimesse, stalle e scuderie (C/6), tettoie chiuse o aperte (C/7). E’ chiaro che la somma incrementa la rendita cui fare riferimento per stabilire la detrazione e ciò può far scattare una detrazione inferiore, fino al caso limite in cui – superando quota 1.500 euro – non si ha più diritto ad alcuna detrazione.

4. AFFITTI 

Il Comune di Roma prevede che l’80% della Tasi 2015 venga pagato dai padroni di casa e il restante 20% dagli inquilini. Bisogna però ricordare tre regole valide a livello nazionale: i versamenti sono distinti e in caso di mancato pagamento spetta all’amministrazione comunale recuperare le somme dovute; per gli affittuari scatta l’esenzione Tasi se il contratto ha una durata inferiore ai sei mesi nel corso dello stesso anno solare oppure se l’importo da pagare è inferiore a 16 euro.

5. ESEMPIO DI CALCOLO

Nel caso in cui il patrimonio immobiliare sia cambiato rispetto al 2014 è necessario rifare i calcoli (altrimenti, per sapere quanto versare di acconto basta dividere per due l’importo pagato complessivamente nel 2014). Si parte dalla base imponibile (la stessa dell’Imu), che si ottiene prendendo la rendita catastale dell’immobile (ad esempio 1.000) e rivalutandola del 5% (quindi 1.000 + [1.000 x 0,05] = 1.050); il risultato va moltiplicato per il relativo coefficiente, ad esempio 160 (gruppo catastale A, esclusa A/10, e categorie C/2, C/6 e C/7) per le abitazioni principali e le relative pertinenze (perciò 1.050 x 160 = 168.000). Gli altri coefficienti, ricordiamo, sono 140 per il gruppo catastale B e le categorie C/3, C/4 e C/5; 80 per D/5 e A/10; 65 per D (esclusa D5) e 55 per C/1.

La base imponibile va quindi moltiplicata per l’aliquota (nel nostro caso il 2,5 per mille, ovvero 168.000 x 0,0025 = 420). Infine, si sottrae l’eventuale detrazione (420 – 30 = 390) e il risultato finale corrisponde alla somma da pagare. Il Comune di Roma, infine, mette a disposizione un calcolatore online per la Tasi 2015, specificando però che il valore fornito “ha carattere puramente informativo”.  

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