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Tariffe dei servizi pubblici locali: in aumento quelle delle Pmi. L’analisi nel report Unioncamere

L’indagine Unioncamere e Borsa Merci mette in evidenza i rincari delle Pmi che gestiscono i servizi essenziali – Luce e gas incidono sempre di più.

Tariffe dei servizi pubblici locali: in aumento quelle delle Pmi. L’analisi nel report Unioncamere

Due anni di bilanci e tariffe in sofferenza per le Piccole e Medie industrie che gestiscono servizi pubblici locali. Il primo dato: tra il 2021 e il 2022 hanno sostenuto aumenti medi del 41,3%. Anni in cui c’è stata anche una forte variabilità tra i servizi offerti e l’attività economica delle imprese. Come per altri settori, gli aumenti sono riconducibili in gran parte alle forniture di energia elettrica e gas. L’elettricità è cresciuta del 60,3%, il gas del 57,3%. I dati sono quelli dell’analisi sui principali servizi pubblici locali,realizzata da Unioncamere e Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti). Tutti i bilanci hanno registrato maggiori costi, ma, tra i segmenti del mercato locale, i costi più alti sono stati affrontati dalle imprese di beni non alimentari. Il peso specifico delle fonti energetiche è stato, tuttavia, diverso. Gli incrementi dell’energia elettrica hanno interessato la vendita di elettricità, toccando una media del 127%. Qualcosa sui costi finali è stato recuperato grazie all’intervento dell’Arera con la riduzione degli oneri di sistema. I rialzi del gas naturale, invece, vanno ricondotti alle minori forniture dalla Russia. Eppure Utilitalia a inizio 2022 aveva fornito dati record di dividendi e fatturato.

I servizi pubblici hanno effetti sulla qualità della vita

Quali effetti si avranno nei prossimi mesi sui cittadini? Calerà la qualità dei servizi alle famiglie? L’inflazione erode i profitti ma Unioncamere e Bmti hanno fiducia negli interventi che l’Arera sta mettendo in campo, “volti ad assicurare la necessaria convergenza nei livelli di qualità del servizio e nei relativi costi”. In pratica si mette mano a un nuovo metodo tariffario, con il calcolo dei costi e la valutazione della qualità dei servizi offerti. Dopo energia elettrica e gas, l’analisi ha preso in esame le tariffe del servizio idrico e i rifiuti. Il quadro in questo caso è meno fosco dell’energia, poiché per l’acqua gli aumenti sono stati di poco superiori al 3% e per i rifiuti non c’è stato alcuno scostamento. Facendo un passo indietro, tra il 2017 e il 2022, la spesa per le utenze dei servizi pubblici locali di alcune delle più diffuse attività commerciali ha avuto un aumento medio del 54,2%.

I servizi pubblici e la concorrenza

Facendo un esame più attento, gli aumenti registrati dalle Pmi locali vanno poste in relazione anche alla legge annuale per il mercato e la concorrenza. La legge delega il Governo al riordino, entro sei mesi, di tutta la materia dei servizi pubblici. Ci saranno più decreti attuativi per i singoli servizi per continuare ad assicurare la soddisfazione delle esigenze delle comunità locali. L’argomento tariffe sarà certamente selettivo, ma il governo si è fatto carico di individuare tra tutti i servizi quelli di interesse economico generale a rete e gli altri servizi pubblici locali di rilevanza economica. A questo proposito, la legge ha riproposto il potenziamento del ruolo degli utenti – dice l’Anci – con il loro coinvolgimento nella fase di definizione della qualità e della quantità del servizio, degli obiettivi e dei costi del servizio pubblico locale. Per ora, però, è tutto in salita.

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