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Superbonus 110% sbloccato decreto Aiuti bis da 17 miliardi: intesa Senato raggiunta, responsabilità solo per chi truffa

Punire chi abbia agito con dolo o colpa grave, limitare la responsabilità per tutti gli altri – L’intesa garantisce il passaggio in parlamento del decreto Aiuti bis

Superbonus 110% sbloccato decreto Aiuti bis da 17 miliardi: intesa Senato raggiunta, responsabilità solo per chi truffa

Si sblocca finalmente la partita del Superbonus 110%: c’è l’intesa al Senato sul testo riformulato dell’emendamento sulla maxi-detrazione che tiene in ostaggio da diversi giorni il via libera del Parlamento ai 17 miliardi di sostegni a famiglie e imprese (che scade l’8 ottobre) e rischia di rallentare anche il varo del terzo decreto aiuti, atteso per la fine della settimana (a meno di sorprese). La proposta del Governo sul Superbonus prevede che rimanga la responsabilità solidale solo nei casi di dolo e colpa grave, o se emerge una frode e chi ha acquistato il credito non ha fatto adeguati controlli.

Nel dettaglio la riformulazione del Mef prevede: abolizione della responsabilità solidale per qualsiasi cessionario nel caso di Superbonus; abolizione della responsabilità solidale dei cessionari nel caso di crediti legati ad altri bonus edilizi generati dopo il decreto antifrode; abolizione della responsabilità solidale per i cessionari dei crediti legati agli altri bonus edilizi anche precedenti al decreto antifrode, a patto che ci sia un’asseverazione (decreto di novembre 2021). Per i crediti sorti prima dell’inserimento dell’asseverazione la responsabilità solidale solo in caso di dolo e colpa grave è condizionata ad un’asseverazione ora per allora. Col primo cedente e primo cessionario (proprietario e impresa) che restano sempre solidalmente responsabili. Lo comunicano in una nota Gianmauro Dell’Olio ed Emiliano Fenu, capigruppo M5S nelle CommissionI bilancio e finanze del Senato.

Superbonus: c’è l’ok anche del M5s sulla responsabilità solidale

La limatura dei tecnici del ministero del Tesoro – per rendere più snelle le cessioni dei crediti alle banche – va nella direzione tanto auspicata dal M5S, il cui puntare i piedi ha portato alla crisi di governo e alla caduta dell’esecutivo guidato da Mario Draghi lo scorso luglio e che rischiava di mandare all’aria il decreto Aiuti bis varato il 4 agosto. Non è un mistero, infatti, che il premier italiano digerisce poco quella norma che concede una detrazione, cedibile come credito verso lo Stato, del 110% degli importi dei lavori di adeguamento sismico ed efficientamento energetico nelle abitazioni.  Troppo dispendiosa – un “aggravio per il bilancio pubblico” – e troppo soggetta a truffe – “per 5 miliardi di euro” come segnalato dall’Agenzia delle Entrate – avendo peraltro contribuito in misura determinante ad alzare i prezzi di materiale e lavori edilizi.

Secondo i dati Enea sul beneficio fiscale relativi al mese di agosto 2022, pubblicati il 31 agosto 2022, a livello nazionale il totale degli investimenti ammessi a detrazione ammonta a circa 43 miliardi di euro. Si tratta di circa 3 miliardi in più rispetto al mese scorso. A fine luglio il totale degli investimenti ammontava a 39,7 miliardi, a fine giugno a 35,2 miliardi, a fine maggio a 30,6 miliardi, a fine aprile a 27,5 miliardi, a fine marzo a 24 miliardi di euro e a fine febbraio a 21 miliardi di euro. Da ricordare che, a fronte di queste cifre relative alla domanda, le risorse al momento disponibili ammontano complessivamente a 33,3 miliardi di euro.

Superbonus 110%: entro il 30 settembre il 30% dei lavori

L’ultimo nodo riguarda la data dalla quale far decorrere questa responsabilità “limitata” e poter quindi far ripartire il meccanismo di cessioni che si è inceppato bloccando i cantieri dopo l’approvazione, a novembre, delle misure antifrode e che invece esclude banche e intermediari finanziari. Le imprese dovranno comunque presentare la documentazione e i visti di conformità.

Migliaia di imprese che hanno immagazzinato i crediti ora non riescono più a monetizzarli: una situazione che mette a rischio il proseguimento dei lavori e la sopravvivenza delle stesse aziende. Per risolvere la situazione di stallo passa il meccanismo della responsabilità solidale che di fatto impedisce a nuovi acquirenti di accedere al credito. Ma il tempo è oramai agli sgoccioli con la campagna elettorale alle porte e la possibilità per le unifamiliari di agganciare la proroga fino alla fine dell’anno del Superbonus 110%. Infatti, per poter fruire della maxi-detrazione entro il 30 settembre 2022 deve essere realizzato almeno il 30% dei lavori. In caso contrario il superbonus può essere applicato solo per le spese sostenute entro il 30 giugno 2022. Dopo tale data si possono sfruttare gli altri bonus edilizi minori.

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