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Stress test, Visco: banche italiane meglio di altre

Secondo il governatore di Bankitalia, le banche italiane devono aumentare le dotazioni di collaterale in vista della scadenza delle Ltro della Bce – Per fare questo, si dovranno adeguare i contratti sui crediti alle pmi in modo da renderli accettabili in Bce come collaterale per la liquidità.

Stress test, Visco: banche italiane meglio di altre

Le banche italiane possono affrontare senza timori gli stress test della Bce in vista della vigilanza unica: sono in condizioni migliori rispetto a molte concorrenti dell’eurozona. Questo il messaggio rivolto dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ai nove banchieri di istituti medio-grandi ricevuti ieri a Palazzo Koch. L’appuntamento si è svolto in vista dell’incontro a Francoforte con il presidente Bce Mario Draghi in calendario il prossimo 25 novembre.

Il vertice ha ricalcato negli argomenti quello con le cinque grandi banche svoltosi la scorsa settimana: i rischi per la stabilità finanziaria e il percorso di avvicinamento alla vigilanza Unica che riguarderà quindici banche italiane: le cinque grandi e i nove istituti convocati oggi (Carige, Bpm, Bper, Pop.Vicenza, Credem, Popolare Sondrio, Iccrea Holding, Veneto Banca e Creval). 

Da parte di Visco una raccomandazione particolare sulla liquidità. Le banche italiane devono aumentare le dotazioni di collaterale in vista della scadenza delle Ltro della Bce. Per fare questo, si dovranno adeguare i contratti sui crediti alle pmi in modo da renderli accettabili in Bce come collaterale per la liquidità.

Dall’incontro con il Governatore Visco e i vicedirettori generali Fabio Panetta e Valeria Sannucci, i banchieri sono usciti con la consapevolezza che i loro istituti sono pronti a sostenere gli esami Bce anche per l’azione anticipata della Vigilanza di via Nazionale che nei mesi scorsi ha spinto per un rafforzamento dei punti di debolezza. E’ il caso dei tassi di copertura sui crediti deteriorati, fatti alzare nei mesi scorsi a buona parte del sistema

Riguardo alla definizione dei criteri per la valutazione della Bce, dall’incontro è emerso che saranno definiti nei dettaglio dopo il ciclo di incontri con le 128 banche europee che passeranno sotto la vigilanza di Francoforte. I banchieri europei (convocati per gruppi di paesi in tre diverse giornate, la prima si è già svolta mercoledi’ scorso) daranno a Draghi e agli altri esponenti dello steering committee, il comitato guida, una serie di valutazioni di cui si terrà conto.

ùUn quesito su cui si è concentrata in particolare l’attenzione dei nove banchieri italiani, accompagnati dal direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, è stato quello dell’eventuale valutazione dei profili di governance delle banche nella valutazione comprensiva della Bce che prevede anche un’analisi della qualità degli attivi (Aqr). Una banca “deve essere correttamente governata”, è la risposta data dai vertici di via Nazionale che non hanno dovuto fare esempi: erano ben chiari a tutti.

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