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Stragi in mare e stragi in fabbrica: 3 nuovi incidenti sul lavoro

Dopo i nuovi incidenti sul lavoro il Segretario Generale della Fim-Cisl della Lombardia, Andrea Donegà, lancia l’allarme: “Ci sianmo stancati di aggiornare ogni settimana la conta dei morti. La Politica deve subito rimettere al primo posto della propria agenda il lavoro e la salute e sicurezza”

Stragi in mare e stragi in fabbrica: 3 nuovi incidenti sul lavoro

“Stragi in mare e stragi in fabbrica. Tra giovedì e venerdì di questa settimana tre incidenti mortali sul lavoro. In Lombardia 75 morti da inizio anno. Vergogna italiana”. E’ quanto ha dichiarato ieri, dopo l’ennesimo incidente sul lavoro, il Segretario Generale della Fim-Cisl, Andrea Donegà.

Nella mattinata di venerdì 9 agosto nell’Acciaieria Arvedi di Cremona, dove solo 4 mesi fa perse la vita Marco Balzarini, un giovane di 28 anni, si è verificato un grave incidente dove sono rimasti coinvolti due lavoratori di una ditta esterna, uno dei quali è deceduto e l’altro si trova in gravissime condizioni. “Mentre il Ministro degli Interni continua la sua campagna elettorale tra spritz, spiagge e discoteche, nelle fabbriche – ha dichiarato Donegà – si continua a morire nel silenzio assordante del Governo e della Politica tutta, è una vergogna italiana. Evidentemente il tema della sicurezza è uno slogan vuoto, buono solo per alimentare la guerra tra penultimi e ultimi e raggranellare manciate di voti picconando la convivenza civile, la solidarietà e i valori su cui si regge la nostra Costituzione Repubblicana. Che sia in fabbrica, in tutti i luoghi di lavoro o in mare, la vita umana, per questo Governo, vale meno di un selfie a petto nudo al Papeete”.

“Per noi – ha aggiunto il leader dei metalmeccanici lombardi della Cisl – la vita delle persone è un bene indisponibile. Ogni essere umano, di qualunque colore e religione, che scappi dalla miseria e dalla guerra o che si guadagni con il sudore e con le proprie mani di che vivere, non ha prezzo e sarà sempre al centro del nostro impegno per costruire una società migliore”

Donegà ha così concluso: “Ci siamo stancati di aggiornare ogni settimana la conta dei morti suo lavoro. La Politica deve, subito, rimettere al primo posto della propria agenda il lavoro e la salute e sicurezza, condizioni necessarie per evitare che il degrado che si sta manifestando nella società travolga anche la parte migliore del Paese che lavora, paga le tasse e contribuisce alla collettività”.

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