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Strade bianche: Cancellara trionfa per la terza volta

Il trentacinquenne fuoriclasse svizzero comincia alla grande la stagione ciclistica vincendo per la terza volta sulle Strade bianche di Siena che si corre su 50 km di sterrato nell’incantevole paesaggio delle colline del Chianti – Scatto vincente di Cancellara negli ultimi 400 metri che portano a Piazza del Campo nel cuore della città toscana

Strade bianche: Cancellara trionfa per la terza volta

Fabian Cancellara comincia alla grande la sua ultima stagione agonistica con un finale dei suoi alle Strade bianche di Siena: è il suo terzo trionfo in una gara che, giunta alla decima edizione, è già entrata tra i principali appuntamenti primaverili del ciclismo con i suoi 50 km di sterrato nell’incantevole paesaggio delle colline del Chianti.

Pazienza se il meteo quest’anno ha trasformato in fango la tradizionale nuvola di polvere bianca ma lo spettacolo è stato quello di sempre con i big a darsi battaglia fino alla rampa di Santa Caterina che porta a Piazza del Campo nel cuore di Siena. E proprio negli ultimi 400 metri Cancellara ha piazzato lo scatto decisivo. Cedeva subito Peter Sagan con la sua bella maglia iridata, poi era la volta di Giuliano Brambilla.

L’ultimo ad arrendersi nella volata finale alla portentosa azione di Spartacus era Sdenek Stybar, il vincitore dell’anno scorso che si piazzava secondo. Cancellara, che il prossimo 18 marzo compirà 35 anni, è da tre lustri uno dei grandi protagonisti delle classiche di primavera facendo incetta di successi tra Sanremo (2008), Fiandre (2010-2013 e 2014) e Roubaix (2006-2010 e 2013).

Quattro volte campione del mondo a cronometro (2006-2007-2009 e 2010), è anche lo svizzero che ha indossato più maglie gialle al Tour, ben 15 in carriera, distanziando fuoriclasse del passato come Ferdy Kubler e Hugo Koblet. Obiettivo di quest’anno,  classiche monumento a parte, c’è quella maglia iridata della strada che Cancellara ha sempre inseguito ma che gli è sempre sfuggita. Sarebbe il modo perfetto per chiudere una carriera da autentico top player del ciclismo mondiale che a Siena, tra l’euforia del terzo successo e un filo di commozione per l’addio,  ha chiesto agli organizzatori di intitolargli un settore di sterrato della gara che le sue vittorie hanno certamente contribuito a lanciare, nobilitandola nel calendario internazionale del ciclismo. Non c’è dubbio che Spartacus se lo meriterebbe.

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