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Stellantis: gigafactory a Termoli, 30 miliardi nell’elettrificazione

Il Ceo Carlos Tavares ha presentato la strategia del gruppo per il mercato elettrico. L’impianto molisano si aggiungerà a quelli in Francia e in Germania e “conferma l’impegno di Stellantis in Italia”, applaudono i sindacati – Entro il 2030 i veicoli elettrificati rappresenteranno il 70% delle vendite in Europa

Stellantis: gigafactory a Termoli, 30 miliardi nell’elettrificazione

Una nuova Gigafactory a Termoli e oltre 30 miliardi di euro da investire entro il 2025 nell’elettrificazione e nello sviluppo software, attraverso un piano che punta a mantenere un’efficienza degli investimenti del 30% superiore rispetto alla media del settore. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030 i veicoli elettrificati dovranno rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% delle vendite negli Usa.  

Lo ha annunciato Stellantis in occasione dell’Electrification Day 2021, nel corso del quale è stata presentata la strategia di elettrificazione del gruppo. “Il nostro impegno, con questo piano di investimento da oltre 30 miliardi di euro, è di offrire veicoli iconici con caratteristiche di prestazioni, funzionalità, stile, comfort e autonomia elettrica capaci di integrarsi perfettamente nella vita di ogni giorno,” ha dichiarato Carlos Tavares, ceo del gruppo italo-francese nato dalla fusione tra Fca e Psa, che ha presentato in prima persona i nuovi obiettivi. “La strategia che oggi abbiamo definito assegna la giusta quota di investimenti alle tecnologie necessarie per arrivare sul mercato al momento giusto, facendo sì che Stellantis possa rafforzare la libertà di movimento nel modo più efficiente, economico e sostenibile.”

Aprendo la presentazione del piano, Tavares ha fatto sapere che proprio in Italia e più precisamente nello stabilimento delle Meccaniche di Termoli, in Molise, sorgerà la terza gigafactory europea del gruppo. “Il fabbisogno di batterie e componenti per EV di Stellantis – ha spiegato il manager portoghese – sarà soddisfatto grazie a un totale di cinque gigafactory in Europa e in Nord America. L’allocazione del terzo sito europeo in Italia, dopo quelli in Francia e Germania, è la conferma dell’impegno di Stellantis in Italia e della volontà dell’azienda di continuare ad investire sul suo sistema produttivo”, ha aggiunto.

Una scelta, quella di Termoli, che incontra il favore dei sindacati: “La gigafactory in Italia è un passo importante nella direzione giusta. È un atto di responsabilità e di fiducia verso i lavoratori italiani di Stellantis, è un importante segnale di investimento e di attenzione del gruppo Stellantis nel nostro Paese”, ha sottolineato Ferdinando Uliano, segretario della Fim-Cisl. “La scelta di Termoli – ha aggiunto Gianluca Ficco – appare opportuna poiché in quel territorio insiste una grande fabbrica di motori, che come noto a causa del processo di elettrificazione inevitabilmente dovrà subire processi di trasformazione e di riconversione”.

Tornando alla strategia, tutti i 14 brand del gruppo lavoreranno per offrire soluzioni totalmente elettrificate, grazie a quattro piattaforme Bev (battery electric vehicle) che saranno in grado di garantire un’autonomia compresa tra i 500 e gli 800 km e una capacità di ricarica rapida di 32 km al minuto. La propulsione sarà invece affidata ad una famiglia di tre moduli di azionamento elettrico (EDM) che uniranno motore, cambio e inverter. Per quanto riguarda le batterie, la strategia di approvvigionamento globale per i veicoli elettrici prevede oltre 260 GWh entro il 2030, con l’ausilio delle cinque “gigafactory” in Europa. Entro il 2024, ai clienti sarà offerta la possibilità di scegliere tra due diverse tecnologie: una ad alta densità energetica, un’altra priva di nichel e cobalto. Nel 2026 saranno invece introdotte le batterie allo stato solido. “Questo insieme di piattaforme, EDM e pacchi batteria ad alta densità energetica –  sottolinea il gruppo il gruppo – darà origine a veicoli con prestazioni eccellenti in termini di efficienza, autonomia e ricarica”. Non solo lo scopo è anche quello di ridurre il costo totale dei veicoli elettrici, arrivando entro il 2026 a renderlo “equivalente a quello dei veicoli con motore a combustione interna”, ha annunciato il gruppo.

“Il nostro percorso di elettrificazione rappresenta probabilmente la tappa più importante per iniziare a definire il futuro di Stellantis ad appena sei mesi dalla sua nascita, e oggi l’intera azienda sta dedicando tutto il suo impegno a superare le aspettative di ogni cliente e ad accelerare le nostre iniziative per ridefinire la mobilità in tutto il mondo,” ha dichiarato Carlos Tavares. 

Sotto il profilo finanziario, Stellantis prevede di aumentare la propria redditività nei prossimi anni, raggiungendo margini di profitto operativo rettificati a due cifre sostenibili entro il 2026. Il gruppo “intende diventare leader di mercato nei veicoli a basse emissioni (LEV). Da qui al 2030, il mix LEV di Stellantis per le autovetture è destinato a crescere stabilmente in Europa oltre il 70%, 10 punti percentuali in più rispetto alle attuali ipotesi del settore sul mix del mercato generale. Negli Stati Uniti, il mix LEV di Stellantis per autovetture e veicoli commerciali leggeri dovrebbe superare il 40% entro il 2030”, fa sapere la società in una nota. L’azienda ha inoltre confermato l’impegno a espandere la sua leadership nei veicoli commerciali in Europa, a rafforzare la sua posizione in Nord America e a diventare leader mondiale nei veicoli commerciali elettrici. Fra gli obiettivi figura anche la riduzione dei costi “dei pacchi batterie di oltre il 40% tra il 2020 e il 2024 e di un ulteriore 20% o più entro il 2030”.

In mattinata, Stellantis ha comunicato anche le previsioni preliminari sull’andamento del primo semestre 2021. Secondo il gruppo, i margini di profitto operativo rettificati dovrebbero “superare il range di previsione tra il 5,5% e il 7,5% precedentemente comunicato per i margini dell’intero anno, nonostante le perdite di volume rispetto ai tassi di produzione pianificati”. La società si attende “un margine solido per la prima metà del 2021, grazie all’andamento positivo dei prezzi e al mix di prodotto favorevole”. Inoltre, l’azienda ha “risposto energicamente alle limitazioni dei volumi causate dalla carenza di semiconduttori – si legge ancora nella nota – implementando misure di controllo dei costi estremamente efficaci”. Ed è “grazie a queste misure” che, per la prima metà del 2021, “Stellantis si attende free cash flow industriali negativi a causa dell’impatto negativo prodotto dai volumi di produzione inferiori alle previsioni sul capitale circolante netto”. Quanto alle proiezioni fino a fine anno, “un inizio molto promettente nell’attuazione delle sinergie, processo ben avviato a superare l’obiettivo del primo anno, dovrebbe contribuire in misura sostanziale alle performance dell’intero anno in termini di cash flow, che si prevedono tuttora positive”, conclude la nota.

A Piazza Affari il titolo Stellantis cede il 3,8%, in una giornata difficilissima per il comparto auto europeo e per tutti i listini finanziari dopo la revisione del target dell’inflazione al 2% da parte della Bce. Milano è tra le Borse peggiori, con un ribasso del 2,87 per cento. 

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