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Stellantis: accordo con australiana Gme sulle materie prime per auto elettriche. In corso le trattative sindacali

Con il nuovo progetto NiWest verrebbero prodotte 90.000 tonnellate di materiale all’anno. Al Teatro Italia di Roma sono in corso trattative sindacali per le 4 società del gruppo.

Stellantis: accordo con australiana Gme sulle materie prime per auto elettriche. In corso le trattative sindacali

Stellantis prosegue il percorso per assicurarsi stabilmente le materie prime necessarie per le batterie per le auto elettriche. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha sottoscritto con l’australiana Gme Resources un memorandum d’intesa non vincolante per l’approvvigionamento di prodotti a base di solfato di cobalto e nichel estratti dal progetto di sviluppo NiWest Nickel-Cobalt, in Australia Occidentale.

Il titolo Stellantis quota 12,32 euro, in rialzo dello 0,16% fine mattinata.

Con il progetto australiano prodotte 90.000 tonnellate all’anno

NiWest produrrà circa 90.000 tonnellate annue dei due materiali che saranno lavorati in un sito individuato a circa 30 chilometri dall’impianto Murrin Murrin della multinazionale Glencore, la più grande miniera australiana di nichel e cobalto. Finora sono stati investiti oltre 30 milioni di dollari australiani (19,5 milioni di euro al cambio attuale) in trivellazioni o test preliminari. A breve -probabilmente già questo mese- avrà inizio anche uno studio di fattibilità definitivo. “Un accordo definitivo con Stellantis – spiega l’amministratore delegato di Gme, Paul Kopejtka – sarebbe un passaggio fondamentale per portare avanti il NiWest Project fino ad arrivare alle operazioni commerciali”.
“Assicurarsi nuove fonti di approvvigionamento delle materie prime e la fornitura di batterie rafforzerà la catena del valore di Stellantis per la produzione delle accumulatori destinati ai veicoli elettrici e, aspetto altrettanto importante, aiuterà l’azienda a raggiungere l’ambizioso obiettivo di decarbonizzazione“, aggiunge il responsabile acquisti e supply chain Maxime Picat.

L’accordo in linea con il piano Dare Forward 2030

L’accordo, da perfezionare una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni, segue le analoghe intese raggiunte con Vulcan Energy e Controlled Thermal Resources per la fornitura di idrossido di litio ed è coerente con gli obiettivi del piano Dare Forward 2030: raggiungere entro la fine del decennio il 100% del mix di vendite di auto a batteria (Bev) in Europa e il 50% di autovetture e veicoli leggeri Bev negli Stati Uniti. La societa’ ha l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni nette di carbonio entro il 2038, con una riduzione del 50% entro il 2030.
“Siamo molto soddisfatti dei progressi compiuti dalle nostre discussioni e auspichiamo di portare avanti altre trattative piu’ dettagliate, parallelamente all’avvio dello studio di fattibilita’ definitivo per il NiWest Nickel-Cobalt Project”, ha detto ancora Kopejtka.

Con l’australiana Vulcan Energy Resources il gruppo Stellantis ha siglato un accordo vincolante di durata quinquennale per l’approvvigionamento dell’idrossido di litio necessario per l’Europa e, prevede l’avvio delle spedizioni nel 2026. Inoltre il gruppo guidato da Carlos Tavares ha sottoscritto un accordo vincolante anche con la californiana Controlled Thermal Resources (CTR) per ottenere parte dell’idrossido di litio estratto nella contea di Imperial, un’area desertica al confine con il Messico, nota anche come Lithium Valley per le sue potenzialità estrattive.

In corso le trattative sindacali: chiesto aumento dell’8,4%

Intanto sono in corso colloqui in ambito sindacale per il rinnovo dei contratti quadriennali per Stellantis, Cnhi, Iveco Group e Ferrari.
Oltre 500 delegati, in rappresentanza di oltre 68.000 dipendenti si sono riuniti al Teatro Italia di Roma con le segreterie nazionali di Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr per varare la piattaforma delle richieste per il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro in scadenza a fine 2022.
I sindacati metalmeccanici chiedono 293 euro di aumenti medi al mese spalmati su tre anni per i dipendenti dei 4 gruppi. Di questi la prima tranche nel 2023 pari a 153 euro medi mensili (pari a un +8,4%), gli altri nel 2024 e nel 2025. Una richiesta in linea con il tasso di inflazione cresciuta dell’8,9% anno su anno in Italia a settembre.

La piattaforma delle richieste, costruita in modo unitario tra le organizzazioni sindacali, si pone l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei salari e di migliorare altri aspetti economici e normativi del contratto. “È prioritario difendere i salari dall’inflazione. Per questo ci aspettiamo un aumento dell’8,4% nel 2023, pari a 153 euro medi mensili, ad un 4,5% nel 2024 pari ad un aumento di 89 euro medi mensili, ad un 2,5% nel 2025 pari a 51 euro” dicono Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf. “Siamo consapevoli del peso economico della richiesta, ma qualora questi dati sull’inflazione vengano confermati a consuntivo, questi aumenti si rendono necessari”. Secondo i sindacati metalmeccanici firmatari e’ importante migliorare i premi variabili e altri emolumenti, come l’indennità di funzione direttiva, l’elemento economico sul ciclo continuo e le maggiorazioni al sabato.

Immatricolazioni Stellantis a settembre +6,5% su anno

La scorsa settimana sono stati pubblicati i dati sulle immatricolazioni dai quali emerge che il gruppo Stellantis, nello scorso mese di settembre, ha registrato 35.527 immatricolazioni in Italia, in crescita del 6,5% rispetto alle 33.368 unità dello stesso mese del 2021. La quota di mercato del gruppo a settembre 2022 si è attestata al 32%, in leggero aumento dal 31,7% di settembre di un anno fa. Nel periodo gennaio-settembre 2022, le immatricolazioni di Stellantis in Italia sono state 353.360, in calo del 20,8% dalle 446.013 unità dello stesso periodo del 2021. La quota di mercato dei primi 9 mesi del 2022 è pari al 36,2%, in calo dal 38,3% di un anno fa.

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