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Stefano Folli di Repubblica ha ragione: per Berlusconi lutto nazionale “un po’ eccessivo, perfino surreale”

Un conto sono i funerali di Stato, pienamente legittimi, e un altro conto è il lutto nazionale, molto discutibile, per Berlusconi: così – scrive l’editorialista di Repubblica – si perde il senso della misura e la destra rischia l’effetto boomerang

Stefano Folli di Repubblica ha ragione: per Berlusconi lutto nazionale “un po’ eccessivo, perfino surreale”

Per Silvio Berlusconi, che è stato un protagonista assoluto anche se controverso della Seconda Repubblica, i funerali di Stato, che si celebrano oggi in Duomo a Milano alla presenza del Presidente Mattarella, sono più che giustificati. Ma la proclamazione del lutto nazionale con la sospensione dei lavori del Parlamento lascia molto perplessi e rischia di sfidare, come fece lo stesso Berlusconi in tutta la sua avventura politica, il senso della misura, come saggiamente avverte su “la Repubblica” di oggi l’editorialista Stefano Folli, secondo cui il “lutto nazionale suona un po’ eccessivo e perfino surreale”. Spiega Folli: “La nazione veste il lutto, con le bandiere a mezz’asta, quando scompare un simbolo dell’unità nazionale, in primo luogo un ex Presidente della Repubblica, o magari il papa o ancora il capo di uno Stato straniero che ha avuto con l’Italia rapporti privilegiati. Fino ad arrivare, in qualche raro caso, a un eroe civile o sportivo”. Ma “Berlusconi non apparteneva a nessuna di queste categorie” e la proclamazione del lutto nazionale – inutile nasconderlo – stona. E parecchio. Forse la destra pensa di avvantaggiarsene presentando come eroe della patria un leader politico di indiscusse capacità e di grande consenso popolare ma che era intrinsecamente divisivo e non per caso fu l’inventore del bipolarismo politico della Seconda Repubblica. “Attenzione però a non esagerare” avverte Folli perché “ottenere l’effetto opposto” a quello desiderato “è un attimo”. Folli ha pienamente ragione: Up per lui.

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