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Starbucks sbarca in Campania patria storica del caffè napoletano … chissà che avrebbe detto Eduardo

Il programma di espansione di Starbucks in Italia che vanta 28.720 punti vendita in 78 paesi di tutti i continenti. Fu Maria Carolina d’Asburgo sposa di Re Ferdinando IV a consacrare ufficialmente il caffè a Napoli ritenuto dalla Chiesa una bevanda del diavolo

Starbucks sbarca in Campania patria storica del caffè napoletano … chissà che avrebbe detto Eduardo

Starbucks la grande catena di caffè statunitense, fondata a Seattle nel 1971 da tre ragazzi che frequentarono l’Università di San Francisco e oggi vanta 28.720 punti vendita in 78 paesi di tutti i continenti, sbarca nella patria storica del caffè, in Campania. Al momento l’avamposto della catena statunitense mette la sua bandiera a Marcianise in provincia di Caserta a 30 chilometri da Napoli. Ma poi … non si sa, con buona pace del grande Eduardo De Filippo che al caffè napoletano dedicò il suo celeberrimo monologo in cui conversando con un suo immaginario dirimpettaio dal balcone di casa sua svelava i piccoli segreti del perfetto caffè napoletano e il piacere che lui stesso traeva dal prepararlo. E con buona pace anche del grande Totò che nel film La banda degli onesti si servì della tazzina del caffè, in cui versava cucchiaino dopo cucchiaino una enorme quantità di zucchero per spiegare al signor Lo Turco il principio del sistema capitalista. E con buona pace ancora di Nanni Loy che alla celebre bevanda dedicò il film Cafè Express in cui Nino Manfredi in versione napoletana cercava di sbarcare il lunario vendendo caffè abusivamente sui treni Intercity.

Il programma di espansione di Starbucks in Italia che vanta 28.720 punti vendita in 78 paesi di tutti i continenti

L’avamposto campano di Starbucks si è insediato a La Reggia Designer Outlet del gruppo McArthurGlen, a Marcianise aperto in partnership con Percassi, partner licenziatario esclusivo di Starbucks

L’azienda in una nota spiega che entra nel territorio campano nel massimo rispetto della secolare tradizione del caffè napoletano, portando 21 nuovi posti di lavoro qualificati e offrendo corsi di formazione per le nuove risorse. Il training si concentra sulla preparazione di bevande a base di caffè realizzate ad arte, a partire dall’espresso 100% arabica, e sulla proposta gastronomica, offrendo ai partner (dipendenti Starbucks) opportunità di carriera nel tempo. Il negozio è la prima apertura del 2023 e inaugura il piano di espansione del marchio che prevede altre 13 aperture in Italia entro la fine dell’anno che si aggiungeranno ai 24 negozi nell’Italia settentrionale e centrale

Il nuovo locale Starbucks, con oltre 260 mq e 100 posti a sedere tra interno ed esterno, è stato pensato per accogliere persone del posto e turisti di passaggio che visitano il grande centro commerciale

Vincenzo Catrambone, General Manager di Starbucks Italia, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aprire il nostro primo negozio in Campania, cuore della tradizione italiana del caffè. Siamo orgogliosi di portare l’esperienza unica di Starbucks a un numero ancora maggiore di clienti italiani, riaffermando il nostro impegno a lungo termine per una crescita continua in Italia, offrendo al contempo nuove opportunità di lavoro e corsi di formazione dedicati ai nuovi partner”.

Nel nuovo store è disponibile l’offerta di food&beverage dolce e salata. Dal celebre Frappuccino® alle bevande stagionali, fino all’ultima novità della casa: Oleato™, la nuova linea di bevande al caffè Starbucks emulsionate con olio extravergine di oliva. A completare un’ampia scelta di snack, toast e panini, insalate e prodotti dolciari da forno.

Fu Maria Carolina d’Asburgo sposa di Re Ferdinando IV a consacrare ufficialmente il caffè a Napoli ritenuto dalla Chiesa una bevanda del diavolo

A titolo di cronaca va ricordato che se la prima città ad apprezzare questa bevanda, originaria dell’Etiopia, fu Vienna, fu a Napoli che il caffè ricevette la sua consacrazione ufficiale grazie a Maria Carolina D’Asburgo, sposa di Ferdinando IV di Borbone che nel 1768, volle introdurre a corte l’usanza del caffè, che in verità era stato osteggiato al suo apparire in Campania a causa del suo colore nero per cui si pensava portasse male e la Chiesa la riteneva addirittura la bevanda del diavolo. Grazie alla regina il caffè per Napoli si trasformò ben presto in un rituale, un vero e proprio culto. Nei vicoli della città caffettieri ambulanti offrivano un momento di pausa muniti di un recipiente di caffè, zucchero e tazzine. E dalla corte entrò nelle famiglie di tutta Napoli grazie alla Cocumella celebrata da De Filippo

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