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Stabilità, Renzi replica a Ue: “Italia rispetta regole su flessibilità”

“Le clausole di flessibilità che l’Italia ha chiesto non le ha inventate l’Italia ma sono in linea con le regole stabilite dalla stessa Ue”, ha specificato il premier intervenendo da Malta sui dubbi di Bruxelles sulla Legge di Stabilità – L’Ue non boccerà l’Italia ma il nodo è la Tasi.

Stabilità, Renzi replica a Ue: “Italia rispetta regole su flessibilità”

Il premier Matteo Renzi interviene da Malta mostrando sicurezza sull’approvazione della Legge di Stabilità da parte delle autorità europee: “Le clausole di flessibilità che l’Italia ha chiesto non le ha inventate l’Italia ma sono in linea con le regole stabilite dalla stessa Ue” nel gennaio del 2015. Di fatto Bruxelles ha confermato le previsioni di crescita del governo, ma non nasconde le sue preoccupazioni per il percorso di rientro su deficit e debito che – per il momento – resta distante dagli impegni presi con il Piano di Stabilità. A marzo, quindi, potrebbe essere necessaria un’altra verifica, ma Renzi non pare preoccupato: “Stiamo seguendo un percorso di recupero di autorevolezza, vale per le riforme e per il ruolo di politica estera ed economica”.

Da Bruxelles, però, non arriva al momento alcuna retromarcia. L’Ue non boccerà l’Italia, ma criticherà la scelta di tagliare la Tasi anzichè le tasse sul lavoro giustificando in questo modo un possibile “no” alla flessibilità rinviando ogni decisione a marzo con il rischio di dover preparare una manovra bis in primavera.

Intanto la legge di Stabilità prosegue il proprio iter parlamentare con il numero di emendamenti dichiarati inammissibili che ha raggiunto quota 319. Tra le proposte che vedranno la luce c’è, invece, l’aumento da 8mila a 16mila del tetto per fruire del ‘bonus mobili’, la detrazione Irpef stabilità per le giovani coppie. Via libera anche anche all’emendamento di Cor in base al quale il super-ammortamento non inciderà sugli studi di settore. Disco verde anche a due emendamenti di ‘coordinamento’ analoghi Fi-Pd che prevedono l’applicazione delle nuove norme Iva sulla possibile nota di variazione in diminuzione non con riferimento alle operazioni effettuate dal 1 gennaio 2017 ma nei casi in cui il cessionario o il committente sia assoggettato a procedura concorsuale successivamente al 31 dicembre 2016.

Magda Zanoni, Pd, relatrice del ddl, è fiduciosa su un rapido svolgimento della discussione e lo fa sapere sulla sua bacheca Facebook: “Se manteniamo questo ritmo di lavoro potremo rispettare i tempi che ci siamo dati”.

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