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Spunta una nuova ed ennesima Authority: quella sul conflitto di interessi. Ma i conti non tornano

Su iniziativa del Governo si profila all’orizzonte una nuova Authority che dovrebbe regolare i conflitti di interessi in sostituzione dell’Antitrust ma i conti non tornano e la Commissione Bilancio della Camera, in sintonia con la Ragioneria generale dello Stato, mette le mani avanti: l’Esecutivo dimostri che il nuovo organismo non comporta nuovi costi.

Spunta una nuova ed ennesima Authority: quella sul conflitto di interessi. Ma i conti non tornano

Spunta una nuova Authority nella riforma della legge sul conflitto di interessi ma i conti non tornano. La commissione Bilancio della Camera ha chiesto al Governo la relazione tecnica per capire se davvero l’istituzione dell’organismo che dovrebbe applicare la futura disciplina non comporterà costi per lo Stato. E anche la Ragioneria generale dello Stato, con una nota inviata all’ufficio legislativo del ministero dell’Economia e depositata dal sottosegretario Pier Paolo Baretta in commissione, ha espresso i suoi dubbi. Intanto introdurre un nuovo organismo sembra contraddittorio con l’orientamento più volte espresso dal Governo di razionalizzare e ridurre il numero delle Authority. Ma soprattutto occorre chiarire bene come il futuro Collegio possa funzionare senza spendere un euro.

IL NODO DEI COSTI 

E’ vero che, stando alla proposta di legge, i cinque componenti del Collegio dovranno lavorare a titolo gratuito ma, scrive la Ragioneria, occorre intanto mettere nero su bianco che non potranno ricevere rimborsi, gettoni di presenza o altro genere di compensi. Ma il vero nodo resta quello delle risorse operative: il testo licenziato dalla commissione Affari costituzionali prevede che la futura Authority si avvalga della collaborazione dell’Antitrust (che attualmente vigila sulla normativa esistente) e delle altre pubbliche amministrazioni: ma si tratterebbe di attività aggiuntive rispetto a quelle attualmente svolte da queste strutture che dovrebbero farsene carico senza chiedere ulteriore personale. Meglio chiarire e dettagliare, suggerisce la Ragioneria.

Una cautela dovuta, visto che il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, in Commissione Affari Costituzionali ha già messo le mani avanti: l’Antitrust ha le competenze necessarie per applicare la futura legge ma potrebbe essere necessario, in considerazione dell’onerosità del compito, un rafforzamento delle risorse a ciò dedicate.

PROBLEMI DI GETTITO

Risorse a parte, la relatrice Paola Bragantini (PD) ha espresso dubbi anche su possibili effetti negativi della riforma sul gettito fiscale. Il regime previsto in caso di dismissioni patrimoniali da parte dei membri di Governo potrebbe in alcuni casi risultare più favorevole rispetto alla legislazione vigente, con effetti negativi sulle entrate. Insomma, per ora, parere sospeso. In attesa che il Governo chiarisca con la relazione tecnica.

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