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Spread sotto quota 90. Borsa in attesa del governo

Realizzi a Piazza Affari dopo il rally sull’effetto Draghi, che però continua ad incidere sul Btp. A Milano male le banche. Nuovo record per il Bitcoin, che ormai vede i 50.000 dollari.

Spread sotto quota 90. Borsa in attesa del governo

Tira il fiato Piazza Affari che ancora ieri ha prodotto un ulteriore limatura al ribasso dello spread Btp Bund e il record di sempre del Btp decennale benchmark, per la prima volta sotto lo 0,50%. Proprio nel giorno in cui il premier incaricato dovrebbe recarsi al Quirinale con la lista dei ministri, il Ftse Mib gira in rosso, ma a metà mattinata difende ancora i 23.000 punti. Il Btp 10 anni è intorno allo 0,43% mentre lo spread scende ancora, sconfinando sotto quota 90 punti, intorno al record del marzo 2015. Deboli in mattinata anche gli altri listini europei: Francoforte perde più o meno quanto Milano, un po’ più ridotte le vendite su Londra e Parigi.

Sul Ftse Mib vanno male tutti i comparti, ad incominciare dalle banche: cede ancora Unicredit dopo i conti e l’addio di Mustier, ma oggi scivolano in rosso anche Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Banco Bpm, Bper, tutte con perdite intorno o superiori all’1%. Fa capolino in positivo Banca Generali, che ancora beneficia dei conti e della promozione degli analisti, mentre fuori dal paniere principale da segnalare il -3% di Banca Ifis, che ieri a mercati chiusi ha pubblicato il bilancio 2020: l’utile c’è, ma c’è anche il cambio al vertice, con il nuovo Ad olandese Frederik Geertman che entrerà in carica ad aprile.

Sulla parità Stmicroelectronics, reduce dal rally di ieri. I titoli industriali e tecnologici, ma anche quelli energetici, sono in questi giorni in fibrillazione perchè il nascente governo Draghi varerà un Recovery Plan tutto improntato sull’ambiente, il digitale e gli investimenti nelle infrastrutture. Oggi però molti titoli rifiatano: Enel -0,7%, Leonardo -1,4%, fuori dal Ftse Mib Fincantieri -3% dopo il +8% di ieri. In controtendenza Nexi, A2a, Unipol, Buzzi, tutte con guadagni intorno all’1%. Ancora positiva anche Diasorin mentre sprofonda Atlantia -2%: con Draghi è attesa (anche) una svolta sulla cessione della società autostradale.

A livello internazionale non si arresta la corsa del Bitcoin, che nella notte ha ritoccato il record sfiorando i 49.000 dollari, per poi ritracciare questa mattina, alla riapertura degli scambi in Europa, sui 47.258 dollari, confermando comunque un rialzo del 5,3% rispetto alla vigilia. La capitalizzazione di mercato della moneta virtuale è lievitata oltre gli 883 miliardi di dollari, mentre il volume di scambi si è portato oltre gli 88 miliardi di dollari. Sempre più vicina la soglia dei 50mila dollari, che alcuni analisti avevano già visto alla portata ad inizio settimana, in seguito al maxi investimento effettuato da Tesla.

Intanto cresce sempre più il numero di aziende che accettano il pagamento in Bitcoin. Fra le big dei pagamenti con carta hanno aderito PayPal, Visa ed ultima Mastercard. Ed ora anche Bank of New York Mellon ha sdoganato la valuta elettronica per i servizi di custodia. Tornando alle valute “reali”, oggi l’euro si indebolisce sul dollaro, scambiando a 1.210 a metà mattinata. Materie prime: il petrolio Brent scende sotto i 61 dollari al barile, con il Wti sotto i 58 dollari. L’oro in questo periodo non dà grandi soddisfazioni, muovendosi di poco intorno a quota 1816 dollari l’oncia.

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