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Spread e Borsa vacillano ma non crollano. Banche in ginocchio, risale Telecom Italia

Situazione tesa, a causa della crisi politica, ma la Borsa, sebbene negativa, recupera rispetto all’apertura e anche lo spread, schizzato oltre i 280 pb, ritorna sotto – Gli operatori sperano in una durata dell’Esecutivo fino all’inizio del 2014 ma nel breve temono un downgrade delle agenzie di rating – A Milano banche in ginocchio, risale Telecom Italia

Spread e Borsa vacillano ma non crollano. Banche in ginocchio, risale Telecom Italia

SPREAD E BORSA VACILLANO, MA NON CROLLANO
BANCHE IN GINOCCHIO, RISALE TELECOM ITALIA

La diga di Piazza Affari scricchiola ma, nell’attesa della verifica parlamentare di mercoledì, non cede.

Il rendimento dei Btp decennali, schizzato in apertura al 4,60% con spread a 282 (+20 punti base), si è assestato al 4,51% con lo spread a 274 punti base (+10).

Goldman Sachs, che a fine aprile raccomandò di andare lunghi sul Btp decennale contro i pari scadenza francesi fino a uno spread di 221, ora consiglia di chiudere tale posizione.

Gli operatori sperano in una durata del governo fino all’inizio del prossimo anno, nel breve però temono un downgrade da parte delle agenzie di rating.

L’indice FtseMib -1,64%, sceso in avvio ad un minimo a 17.199 punti, galleggia quota 17.349.

Negative le altre Borse europee: Londra e Francoforte -0,8%, Parigi -1,14%. Madrid -1,03%.

Pesa lo scontro in Usa fra democratici e repubblicani sul budget dello Stato. Se non ci sarà un accordo entro la mezzanotte di oggi, il governo non potrà finanzire la spesa corrente, stipendi compresi: in vista il licenziamento immediato di 800mila dipendenti pubblici.

A trascinare all’ingiù il listino di Milano è il settore bancario, oggetto di diverse sospensioni al ribasso. Sotto tiro i Big: Unicredit -2,43%, Intesa -3,61%,Monte Paschi -2,18%, Mediobanca-3,13%. Il resto del settore financials.

In discesa anche Generali è in ribasso dell’1,94%, Fondiaria Sai -2,72%.

Nell’asset management: Azimut -0,53%, Mediolanum -3,69%.

Mediaset -3,84%.

Ma le cose non vanno molto meglio nel settore industriale: Finmeccanica -2,64%.

Fiat -1,51%. Nel pomeriggio sarà trattata Fiat Industrial, che aprirà le contrattazioni con il nome di CNH Industrial (quotata anche a Wall Street). Tra venerdì e sabato scorso è stata perfezionata la fusione tra la società italiana e quella Usa.

StM -1,79%, Prysmian -1,47%.

In controtendenza Telecom Italia +2,93%, grazie alla promozione di JP Morgan. Il cda di giovedì non dovrebbe approvare l’aumento di capitale ventilato dal presidente uscente Franco Bernabé.

Autogrill -1,57%.

Tengono i petroliferi: Eni-1,34%, Saipem -1,05%, Tenaris -0,17%.

Rallenta anche il lusso dopo i deludeti dati del manufacturing cinese: Tod’s -0,8%, Ferragamo -2,43%, Cucinelli -3,2%.

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