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Sport in tv: rebus diritti e abbonamenti

La sospensione dei campionati sportivi sta diventando un serio problema per le società, la cui rata di introiti è a rischio – Malumore anche tra gli abbonati, che continuano a pagare per non vedere nulla – Le iniziative di Sky e Dazn.

Sport in tv: rebus diritti e abbonamenti

In attesa di capire se e quando lo sport potrà ripartire (anche se continuano a fioccare gli eventi annullati e la stagione calcistica è a forte rischio), si moltiplicano gli interrogativi su tutto quello che ruota intorno all’industria sportiva, in particolare calcistica. Ci riferiamo alle pay tv, i cui diritti sono la prima fonte di fatturato per i club italiani e che oggi pongono un doppio problema: come salvaguardare gli introiti delle società e come venire incontro ai milioni di abbonati, che stanno pagando per non vedere nulla?

Il tema è delicatissimo e la soluzione quanto mai incerta. Intanto, ha rotto il ghiaccio Dazn, la piattaforma di sport in streaming che a fine 2019 ha raggiunto gli 8 milioni di abbonati nel mondo (per l’Italia non ci sono numeri ufficiali): la casa madre inglese avrebbe avviato contatti con le principali leghe calcio internazionali proponendo la sospensione delle attuali rate di pagamento. Tra queste c’è anche la Lega Calcio italiana, anche se da noi la prossima rata scade a maggio e dunque ci sono i margini per attendere l’evolversi della situazione e decidere, anche se è difficile che entro un mese si saprà con certezza il destino dei campionati. I soldi in ballo comunque non sono pochi: 130 milioni da Sky e 32 da Dazn, da dividersi tra i club.

Nel frattempo, Dazn è venuta incontro ai propri clienti, dando loro la possibilità di attivare un mese gratuito di visione (c’è tempo fino ai primi di maggio e il mese può scattare entro un anno) e soprattutto riconoscendogli l’opzione “pausa”, con la quale ci si autosospende dall’abbonamento fino a un massimo di 4 mesi. Stesso discorso per Sky, i cui abbonati in Italia sono quasi 5 milioni e pagano abbonamenti ben più esosi, nei quali è compresa una gamma più ampia di sport, film e serie tv. Per quanto riguarda questi ultimi due, niente da dire: la fruizione in queste settimane di quarantena è ai massimi storici.

Il problema è per gli utenti dei pacchetti Calcio e Sport, che da almeno un mese stanno pagando per non vedere assolutamente nulla, se non repliche. La colpa ovviamente non è di Sky, che anzi ha intanto sospeso i pagamenti per gli abbonamenti pesanti di bar e hotel, costretti addirittura alla chiusura totale dal 12 marzo scorso. Però cresce il malumore: in molti stanno provando a disdire il contratto (anche se la trafila è lunga), e Sky ha dato un primo segnale offrendo ai sottoscrittori dei pacchetti sportivi anche la visione dei canali Cinema.

Tuttavia non è escluso che si proceda ad un rimborso, quanto meno parziale sotto forma di sconto, nelle prossime settimane: Sky ha infatti inviato nei giorni scorsi un sondaggio ai propri abbonati per chiedere quale tipo di trattamento si aspetterebbero in una situazione come questa. Tra le opzioni da scegliere, c’era anche quella di uno sconto sulla rata mensile. Che per i pacchetti Calcio e Sport, al netto delle varie offerte possibili, è pari a non meno di 40 euro.

La speranza, in ogni caso, è che in qualche modo la stagione possa essere portata a termine. Fermo restando che chi paga per il pacchetto Sport non paga solo per vedere il calcio (Sky ha nella propria offerta anche l’Nba, anch’essa ferma fino a data da destinarsi), ma almeno il completamento della Serie A e delle Coppe europee, più volte auspicato dalla Uefa che farà di tutto per arrivarci, riuscirebbe a far quadrare i conti, per tutti. Soprattutto per i milioni di appassionati che, passata la paura del virus, non vedono l’ora di rivedere in campo i loro campioni.

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