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Sport estremi, cosa si nasconde dietro le quinte degli eventi più celebri

Adrenalina e spettacolarità, ecco quali sono le caratteristiche degli eventi che mettono in scena emozionanti performance degli atleti di sport estremi. Ma tutto questo è frutto di un lavoro lungo ed impegnativo gestito da professionisti del settore, gli event manager specializzati nella produzione di eventi di sport estremi. Un esperto del settore ci ha raccontato le difficoltà di questo tipo di attività

Sport estremi, cosa si nasconde dietro le quinte degli eventi più celebri

Il fenomeno degli sport estremi é diventato popolare nel momento in cui ha ottenuto una discreta rilevanza mediatica. Le compagnie di marketing, vedendo il potenziale economico di questi sport, hanno organizzato – per la prima volta negli anni ’90 – gli XGames, una serie di eventi commerciali incentrati sugli sport estremi. Trasmessi annualmente dal network televisivo statunitense ESPN, si articolano in due sessioni, una estiva e una invernale, entrambe sempre svoltesi in città statunitensi.

Oramai gli sport estremi riscuotono sempre più successo di pubblico, sia da parte di curiosi e appassionati, sia di coloro che si cimentano in prima persona in queste attività ad alto impatto adrenalinico. La caratteristica principale degli sport estremi è proprio la ricerca di emozioni straordinarie attraverso la presenza costante di intenso impegno fisico e sprezzo del pericolo. Non manca ovviamente una buona dose di rischio dovuta alle condizioni legate alle varie prestazioni: alta quota, forte velocità, ambienti estremi ed estremi sforzi fisici. Gli sport estremi non trovano molto spazio nella tv generalista, che ha lo scopo di arrivare ad un pubblico che sia il più vasto ed eterogeneo possibile, opposto al pubblico dinamico, interattivo ed esigente come quello dei fruitori più attenti, che cercano attivamente i contenuti di loro interesse.

Per questo motivo il canale adatto agli sport estremi è senza dubbio quello dei social media o anche quello delle web tv. Molti i siti dedicati a questo tema dove si possono trovare tutte le informazioni possibili, corredate con foto e video degli sportivi. Il web è sicuramente il luogo perfetto per l’incontro tra appassionati e lo scambio reciproco di esperienze.

Il prodotto finito di un progetto televisivo incentrato sugli sport estremi è senza ombra di dubbio spettacolare ed avvincente, ma nasconde un duro ed estenuante lavoro organizzativo, reso possibile grazie all’impegno di molteplici figure professionali che si dedicano, con non poche difficoltà, alla realizzazione di un prodotto di eccellenza. Il coordinatore che fa muovere gli ingranaggi di questa complessa macchina organizzativa è l’event manager. Questa figura ha il compito di gestire tutto ciò che riguarda la gestione dell’evento, dalla location al personale impiegato; supervisionando il lavoro di promozione, affiancando gli addetti alla comunicazione per la promozione dell’evento, sotto tutti gli aspetti.

L’event manager deve avere sempre un quadro chiaro e una visione globale sull’evento, monitorarlo e gestire il budget. Una figura sicuramente molto flessibile e capace, dalla quale dipenderà la buona riuscita del prodotto finale.

Se, di per sé, questo professionista non ha vita facile in generale, le cose si complicano maggiormente quando parliamo di messa in onda di prodotti riguardanti gli sport estremi. Per avere un’idea concreta di tutte queste difficoltà, ne abbiamo parlato con Giuseppe Casu, event manager specializzato in sport estremi con una pluriennale esperienza nel settore. Casu ci ha raccontato il suo lavoro – ad esempio – nella produzione di “Nissan THE QUEST“, format tv trasmesso su Sky e sul canale YouTube di Nissan Italia. I testimonial-conduttori d’eccezione erano Yuri Chechi ed Antonio Rossi, due ex atleti e campioni mondiali (ginnastica artistica, specialità anelli, il primo e canoista il secondo). In ogni puntata di questo format erano presenti atleti che si cimentavano in sfide apparentemente impossibili, praticando sport assolutamente non convenzionali ed ovviamente estremi.

Anche Casu ha dovuto affrontare parecchie sfide per realizzare questo tipo di produzione. Le difficoltà principali sono state senza dubbio legate alle location. Quasi tutti gli sport estremi, come ben sappiamo, si svolgono all’aperto, in montagna o al mare e il fattore meteo é spesso imprevedibile e rende difficile la gestione delle riprese. Inoltre in Italia, a causa di una burocrazia poco snella, ottenere i permessi necessari per lavorare in determinate zone, con tempi brevi è stata per Casu un’impresa ardua. Altro scoglio da superare, e non di poco conto, é stato trovare e contattare gli atleti che, protagonisti di sport innovativi o poco diffusi, non hanno ovviamente una visibilità paragonabile agli atleti di sport più convenzionali. Attraverso il passaparola e anche tramite l’immancabile Internet, Casu é riuscito a scovarne molti. Come è facile immaginare, l’imprevisto di un infortunio – in questi casi – è sempre dietro l’angolo e poteva capitare che gli atleti non fossero in grado di garantire la loro presenza nella data e nei tempi stabiliti, stravolgendo l’organizzazione di tutte le riprese. Per ottimizzare i tempi ed evitare di buttare all’aria giorni di preparativi, Giuseppe Casu cercava sempre di garantire nella stessa location la presenza di almeno un paio di atleti per registrare due puntate del format. La troupe, specialmente operatori di ripresa e tecnici del suono, doveva essere altamente selezionata e preparata a lavorare in condizioni fuori dal comune e restare sempre concentrata su ciò che stava accadendo, soprattutto in condizioni ambientali ostili, come l’alta quota o il mare aperto. Il tema di ogni puntata veniva scelto in base ad uno sport specifico o veniva fatta una puntata ad hoc nel momento in cui veniva scovato un talento, garantendo sempre allo spettatore un’esperienza fuori dagli schemi.

Grazie ai progressi della tecnologia, Casu afferma di aver fatto passi da gigante in pochissimo tempo, sia per quanto riguarda la gestione del video making, sia per l’editing. Dal punto di vista dei tempi e della logistica, è facile comprendere come il digitale sia venuto davvero tanto in aiuto ai professionisti di questo settore.

Dopo anni faticosi ma pieni di successi, Giuseppe Casu ha deciso di prendersi una pausa dal ruolo di event manager, ma non dagli sport estremi. Spinto dalla passione del kitesurf ha deciso di dedicarsi completamente a questa disciplina e di trasformarla nel suo lavoro principale.

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