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Spending review: trovati 6 miliardi su 10

Per i commissari Gutgeld e Perotti non sarà semplice raggiungere il target che consentirebbe di scongiurare l’aumento dell’Iva da 16 miliardi previsto per il 2016 – Ecco le principali voci di spesa su cui si concentrano gli interventi.

Spending review: trovati 6 miliardi su 10

Mancano ancora quattro miliardi di euro all’appello della Spending review. Yoram Gutgeld e Roberto Perotti, il tandem a cui il governo Renzi ha affidato la revisione della spesa pubblica, punta a recuperare 10 miliardi di euro per il 2016 attraverso tagli ed economie, in modo da scongiurare l’aumento dell’Iva da 16 miliardi previsto da una vecchia clausola di salvaguardia. Stando a quanto scrive oggi La Repubblica, tuttavia, le voci su cui è possibile intervenire avrebbero consentito finora di trovare non più di sei miliardi. 

I due super commissari sono al lavoro su molti fronti: municipalizzate delle grandi città, deduzioni e detrazioni fiscali, sussidi alle imprese, spesa sanitaria, trasporto pubblico locale, Ferrovie, abusi nelle pensioni di invalidità, riassorbimento del Corpo Forestale, centrali appaltanti per gli acquisti di beni e servizi della Pa.

Stando ai numeri della Ragioneria generale, il 27,7% dei trasferimenti alle imprese, pari a 4,7 miliardi di euro, è destinato alle infrastrutture, soprattutto ferroviarie, mentre il 24,5% riguarda il settore dei trasporti, che riceve 4,1 miliardi, di cui 1,9 vanno all’autotrasporto e altrettanti agli obblighi ferroviari del settore ferroviario.  

In tutto, fra investimenti e spese d’esercizio, le Ferrovie costano 7-8 miliardi l’anno: una somma elevata, ma che potrebbe essere complicato ridurre, soprattutto perché che la società pubblica è in via di privatizzazione. 

Per l’autotrasporto, invece, l’ultima legge di Stabilità ha stanziato 250 milioni di euro, prevedendo anche il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione, visto che la loro riduzione del 15% è stata fatta slittare dal 2015 al 2019. 

Quanto al Tpl, non arriveranno solo tagli ai sussidi, ma anche un’opera di complessiva razionalizzazione, per cercare di ridurre le sovrapposizioni di servizi. 

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