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Spending review, la bozza punto per punto

Tutte le misure contenute nella bozza del decreto: riduzione d’organico per gli statali, blocco degli stipendi e dei concorsi, scure sulla sanità e sui fondi per università e ricerca, accorpamento delle Province e riduzione dei fondi alle Regioni – Nel testo anche un nuovo intervento per gli esodati.

Spending review, la bozza punto per punto

Province e Regioni, sanità e impiegati statali. Ma anche università e ricerca, missioni di pace e ministeri. Il decreto sulla spending review è un calderone con dentro gli ingredienti più diversi. Questione di giorni per il via libera del Consiglio dei ministri, che probabilmente arriverà già venerdì. Ieri il premier Mario Monti ha assicurato che il Governo non intende “usare l’accetta” dei tagli lineari, ma le misure di cui si è parlato nelle ultime ore sono più che sufficienti a far esplodere la polemica. In prima fila i sindacati, sempre più vicini allo sciopero generale. L’obiettivo fondamentale dell’Esecutivo è di rinviare al 2013 l’aumento dell’Iva previsto per ottobre e di ridurne l’entità da due punti a uno solo. Si pensa anche di eliminare l’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.

Ecco i principali interventi contenuti nella bozza del decreto, anticipata dall’Agi.

STATALI

Riduzione organico. E’ questo il punto più controverso dell’intero decreto. In tutto sarebbero coinvolti circa 10 mila lavoratori nel 2012 e altri 80-90 mila entro il 2014: il 20% per i dirigenti, il 10% dei dipendenti di secondo livello e il 5% di chi ricopre altri ruoli. Gli statali in esubero non ricollocabili potrebbero essere messi in mobilità per due anni, con l’80% dello stipendio. Ai sessantenni sarà forse concesso di andare in pensione con le vecchie regole, derogando alla riforma Fornero.

Blocco stipendi. Nel 2013 e nel 2014 lo stipendio dei dipendenti delle società pubbliche non potrà superare quello del 2011.

Niente concorsi. Blocco di tutti i concorsi per l’accesso alla prima fascia dirigenziale “non oltre il 31 dicembre 2015”.

Meno assunzioni nella Pubblica amministrazione. Le spese del personale della P.a. vengono ridotte in questo modo: le “facoltà assunzionali” sono ridotte al 20% per tutte le amministrazioni nel triennio 2012-2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.

Permessi sindacali ridotti e ferie obbligatorie. Dal 2013 i permessi sindacali saranno “ulteriormente ridotti del 10%”. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno e gli statali saranno messi in ferie.

Ferie non godute: vietato monetizzare. Gli statali non potranno più monetizzare ferie, riposi e permessi non goduti. La disposizione è valida anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni e pensionamento.

Buoni pasto solo fino a 7 euro. Dal primo ottobre i buoni pasto per gli statali non potranno superare il valore di 7 euro.

SANITA’

Ospedali: -30mila posti letto. Negli ospedali pubblici italiani i posti letto passeranno da 252mila a 222mila. Possibile la soppressione di 216 ospedali con meno di 120 posti letto: entro fine ottobre le mini-strutture di ricovero dovranno forse esser chiuse dalle Regioni, che non potranno destinare i volumi di spesa né ai privati né a policlinici universitari o ad altre strutture pubbliche.

Al Fondo sanitario nazionale tre miliardi in meno. La riduzione dei fondi sarà di un miliardo per il 2012 e due per il 2013.

Beni e servizi, -5%. Gli acquisti di beni e servizi da parte della sanità pubblia vengono tagliati del 5%.

UNIVERSITA’ E RICERCA, TAGLI E SOPPRESSIONI

Dal 2013 il fondo per il finanziamento ordinario delle università sarà ridotto di 200 milioni. Ma per le scuole non statali arrivano fondi per 200 milioni. Verso una riorganizzazione il Cnr, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Soppressi invece l’Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l’Istituto italiano di studi germanici, l’Istituto nazionale di alta matematica, l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l’Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”.

PROVINCE, ACCORPAMENTO E RIDUZIONE

Le Province dovrebbero essere accorpate e dimezzate, consentendo allo Stato di risparmiare oltre un miliardo. All’articolo 1 della bozza si legge che entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del decreto “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze e della pubblica amministrazione, delibera un’ipotesi di riordino delle province”.

Per sopravvivere le Province dovranno probabilmente soddisfare tre requisiti: 350mila abitanti, 50 comuni sul territorio, 3mila chilometri quadrati d’estensione.

REGIONI, TAGLIO DEI FONDI

Le risorse dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario sono ridotte di 700 milioni per il 2012 e di un miliardo dal 2013.

ESODATI

Vengono salvaguardati altri 55.000 lavoratori esodati oltre ai 65 mila già interessati dal precedente decreto.

BLOCCO DELLE TARIFFE

Sarà valido fino al 31 dicembre 2013. La misura scatta dalla data di entrata in vigore del decreto, nel quale si legge che “è sospesa l’efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l’adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici”.

AUTO BLU, SPESA DIMEZZATA

Nel 2013 la spesa per le auto blu non dovrà superare il 50% di quanto speso nel 2011.

MISSIONI DI PACE

Il fondo per le missioni di pace è ridotto di 8,9 milioni già da quest’anno.

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