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Spa Benefit, la vicentina Cappeller destina parte degli utili al territorio

La Cappeller del distretto industriale di Bassano del Grappa, idealtipo dell’impresa veneta di seconda generazione, diventa il primo mollificio italiano a trasformarsi in Spa Benefit a testimonianza dei cambiamenti in corso nel Nordest e di una crescente presa di coscienza della responsabilità sociale – Ogni anno una parte degli utili andranno al territorio e verranno promosse le buone pratiche in tema di sostenibilità ecologica

Spa Benefit, la vicentina Cappeller destina parte degli utili al territorio

Tra i distretti manifatturieri del Veneto la grande incognita del dopo vacanze rimane il costo e l’approvvigionamento delle materie prime, addirittura qualche “big” come l’Electrolux deve a fare i conti con l’ipotesi del blocco delle catene di montaggio. Rimane comunque sullo sfondo del paesaggio industriale del Nordest una continua progressione di notizie riguardanti le trasformazioni del tessuto economico, delle grandi, piccole e medie imprese, alle prese con la transizione ecologica e con interessanti upgrade di responsabilità sociale delle aziende sui territori di appartenenza.

È il caso della Cappeller Spa, mollificio che potrebbe rappresentare un idealtipo dell’industria veneta di seconda generazione: inserita “fisicamente” nel distretto metalmeccanico di Bassano del Grappa (Vicenza) ed economicamente in una delle tante catene del valore della manifattura europea e globale, ha deciso proprio in queste settimane di diventare il primo mollificio italiano governato con la formula della Spa benefit.

«Nello statuto ci siamo impegnati a contribuire ogni anno con un minimo del 2% degli utili dell’anno precedente, ma in realtà il nostro contributo è sempre stato maggiore. Quest’anno, escludendo il contributo dato a società sportive professionistiche, abbiamo destinato più di 60.000 euro per il sociale. L’obiettivo è arrivare entro qualche anno a superare i 100.000 euro. Ci è venuto quindi naturale formalizzare questo impegno rendendolo un obbligo aziendale. Siamo convinti che sia un dovere delle attività imprenditoriali ridare un contributo continuo e programmato al territorio: solo in un tessuto sociale ed economico di valore e di qualità si possono costruire e sviluppare aziende di successo», spiega l’ingegnere Alessandro Cappeller, alla guida della Cappeller Spa assieme alla sorella Ilenia.

Oltre alla destinazione di una parte degli utili al territorio, il nuovo corso societario prevede anche una sorta di istituzionalizzazione di buone pratiche sotto il profilo green e della sostenibilità ecologica. Più precisamente, per quanto riguarda l’ecosostenibilità, la “nuova” Cappeller Spa ha rimodulato l’obiettivo delle emissioni di CO2 con una riduzione minima del 50% entro 5 anni ed un’ulteriore riduzione del 15% nei successivi 5. Per questo progetto sono in via di definizione programmi di investimento per un milione di euro entro il 2030.

Generalmente l’adozione della formula societaria Spa benefit è di fatto un passaggio intermedio in vista di ulteriori traguardi ancora più impegnativi dal punto di vista della sostenibilità dei processi aziendali. «Nel frattempo continueremo sicuramente – conclude Alessandro Cappeller – a sostenere il progetto “Giano fabbrichiamo il futuro”, per aiutare la demografia del nostro territorio, e poi i progetti “I Bimbi delle Fate” e “Adotta lo studente”. La logica di questo percorso è molto chiara: siamo fortemente convinti che il beneficio di essere inseriti in un contesto sociale di eccellenza porterebbe anche alle aziende vantaggi competitivi, in termini di cultura, benessere sociale e proattività. Le aziende, contrariamente al pubblico, riescono inoltre a programmare meglio le attività di sostegno, sono più veloci, concrete e sono abituate a misurare con indicatori di performance le attività svolte».

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