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Snam compra il secondo rigassificatore galleggiante. Venier: “Coperto il 13% del fabbisogno nazionale”

La nave ha una capacità massima di stoccaggio di circa 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità nominale di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi l’anno.

Snam compra il secondo rigassificatore galleggiante. Venier: “Coperto il 13% del fabbisogno nazionale”

Continua l’attività di Snam per diversificare gli approvvigionamenti italiani di gas e supplire ai tagli delle forniture stabiliti dalla Russia. La società guidata da Stefano Venier ha rilevato per 400 milioni di dollari il secondo rigassificatore galleggiante messo in agenda nell’ambito del mandato ricevuto dal Governo che ha dato a Snam il compito di individuare sul mercato due unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) per potenziare la capacità di rigassificazione del Paese in vista dell’arrivo di nuovi quantitativi di gas naturale liquefatto dall’Africa e dal Qatar. 

Il nuovo rigassificatore galleggiante di Snam

Attraverso una nota, la società ha annunciato di aver firmato un contratto con Bw Lng per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di FSRU I Limited, che al closing possiederà come unico asset la nave di stoccaggio e rigassificazione”BW Singapore”. Si tratta di un’enorme nave che può essere utilizzata sia per il trasporto di gas naturale liquefatto sia come impianto per la trasformazione del Gnl che così potrà essere immesso nella rete.

La seconda imbarcazione acquistata da Snam ha una capacità massima di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto (LNG) e una capacità nominale di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi l’anno. Secondo quanto previsto il rigassificatore galleggiante, attualmente vincolato da un contratto di charter con terze parti fino a novembre 2023, sarà posizionato nell’Alto Adriatico, in prossimità della costa di Ravenna, e inizierà la propria attività nel terzo trimestre del 2024, a valle della conclusione dell’iter autorizzativo e regolatorio e della realizzazione delle opere necessarie all’ormeggio e al collegamento alla rete di trasporto.

L’acquisizione sarà finanziata da Snam con mezzi propri per un importo di circa 400 milioni di dollari, che saranno corrisposti in due tranche. 

“Con questa operazione – ha commentato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam – assicuriamo all’Italia il secondo nuovo rigassificatore galleggiante, che potrà contribuire in modo decisivo alla sicurezza e alla diversificazione energetica del Paese”.

Il primo rigassificatore e la strategia del governo

In pochissimo tempo, dunque, Snam è riuscita a portare a termine il compito ricevuto dal Governo per ridurre la dipendenza dalla Russia e prepararsi all’inverno, battendo i concorrenti. Dall’esplosione della guerra in Ucraina e, soprattutto, dopo i primi tagli alle forniture effettuati dalla Russia, sul mercato è in corso una vera battaglia – tra aziende, ma anche tra Paesi – per accaparrarsi rigassificatori galleggianti in grado di trasformare il Gnl. In circolazione ce ne sono in totale 48, ma solo la metà ha dimensioni adeguate.

La prima acquisizione era stata era stata chiusa a inizio giugno, quando Snam ha acquistato da Golar Lng, società di infrastrutture per il gas liquefatto, la nave di stoccaggio e rigassificazione “Golar Tundra” per circa 330 milioni. Anche in questo caso, si tratta di una nave con una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. L’entrata in attività è però prevista nella primavera del 2023.

Grazie a queste acquisizioni, l’Italia è dunque riuscita a potenziare le sue infrastrutture per il gas naturale, aumentando il numero di navi a sua disposizione. Attualmente sono 3 i rigassificatori in attività (Rovigo, Livorno e La Spezia). Nel 2024 diventeranno 5.

L’Ad Venier: “Coperto il 13% del fabbisogno nazionale di gas”

“Le due FSRU acquistate nell’ultimo mese da Snam – spiega ancora Venier – potranno da sole contribuire al 13% del fabbisogno nazionale di gas, portando la capacità di rigassificazione a oltre il 30% della domanda, non appena avremo l’autorizzazione per posizionarle e collegarle alla rete di trasporto nazionale. Il posizionamento nell’Alto Adriatico potrà consentire alla nuova unità di intercettare i potenziali nuovi flussi di LNG provenienti dal Nord Africa e dal Mediterraneo Orientale”. 

“Assicurarsi queste due nuove FSRU non è stato semplice in un mercato caratterizzato da scarsità di offerta e da una competizione internazionale in forte crescita con il passare delle settimane. Il rapido completamento di queste due acquisizioni regala tempo prezioso al percorso di autorizzazione e attivazione operativa del servizio, essenziale per rispondere all’attuale situazione di criticità energetica“, ha concluso Venier. 

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