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Slot machines: arriva la stretta, via da tabaccherie e centri commerciali

E’ stato il premier Matteo Renzi ad annunciare che il governo sta lavorando per ridurre il numero delle macchinette nei luoghi sensibili. Dai giochi lo Stato prende 8,8 miliardi l’anno e 5,1 miliardi arrivano proprio dalle slot

Slot machines: arriva la stretta, via da tabaccherie e centri commerciali

Addio slot machines nelle tabaccherie, nei bar e nei centri commerciali. Il governo sta preparando la stretta sulle macchinette nel tentativo di arginare la proliferazione del gioco legale, a sua volta innescata dal tentativo di sconfiggere le scommesse illegali. Concetti che sono presenti nel documento che lo stesso governo ha presentato alla Conferenza Stato Regioni alla ricerca di un compromesso con i governatori. Proprio le Regioni infatti negli ultimi tempi hanno legiferato per imporre distanze minime delle macchinette dai luoghi sensibili come ospedali, scuole e fissando orari di apertura limitati.

Il settore del gioco frutta allo Stato 8,8 miliardi di entrate l’anno e di questa enorme somma circa 5,1 miliardi sono incassati proprio dalle slot machines. Il problema quindi è di trovare un compromesso tra la necessità di garantire il gettito (9 miliardi non sono pochi) e quella di tutelare le fasce più fragili della popolazione (a cominciare dai giovanissimi, ma non solo) dall’eccesso di gioco e dalla dipendenza che può generare.

Della questione si sta interessando il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che ha la delega sui giochi e che ha messo a punto il documento presentato alla Conferenza Stato Regioni. Secondo la sua indagine, in Puglia a meno di 500 metri dai luoghi sensibili si trovano il 94% delle sale giochi; in Lombardia l’85%, in Toscana l’81%. Il documento di Baretta attua una norma già inserita nella legge di Stabilità che si pone l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le circa 387 mila macchinette, ridimensionandole a 265 mila circa.

L’operazione si articolerebbe in due diverse modalità: da un lato, appunto, l’eliminazione delle slot dagli esercizi generalisti come bar, tabaccherie, alberghi. Nell’elenco verrebbero inclusi anche i centri commerciali. La seconda dstrada da seguire è quella della classificazione delle sale da gioco in due categorie: la categoria A riguarderebbe solo le cosiddette gaming hall cioè le sale dedicate esclusivamente ai giochi che verrebbero escluso dai vincoli di distanza minima dai luoghi sensibili e dagi limiti di orario. L’altra categoria, B, riguarderebbe invece tutte le altre tipologie, dai bar alle tabaccherie ai centri commerciali, sottoposte a regole restrittive. Prevista anche l’introduzione di messaggi che avvisino il giocatore da quanto tempo sta giocando, limiti di spesa. Per le videolotterie sarà introdotto un limite di spesa interiore all’attuale (oggi, 500 euro) e sarà aumentata la durata della partita.

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