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Sit reagisce alla crisi, ma i ricavi calano

L’azienda padovana è ancora in utile ma nel primo trimestre ha visto rallentare ricavi e Ebitda – “Il superbonus edilizia sarebbe un aiuto concreto”.

Sit reagisce alla crisi, ma i ricavi calano

“Capacità di adattamento, relazioni solide con i clienti e smart working: nonostante la pandemia globale, la reazione dell’azienda è stata buona”: così esordisce il comunicato stampa di Sit, l’azienda padovana leader nel settore delle caldaie a gas e dei contatori. Quotata in Borsa, Sit sta dunque reagendo alla crisi, anche se i conti del primo trimestre non hanno potuto fare altro che registrare un piccolo rallentamento: l’utile netto consolidato supera comunque i 4 milioni di euro, ma i ricavi sono scesi dell’8,9% a 73,4 milioni e l’EBITDA consolidato del 28,6% a 8,9 milioni. Molto bene la posizione finanziaria netta, che al 31 marzo 2020 risulta pari a 101,6 milioni (91,6 milioni nel primo trimestre 2019) in luce del forte sostegno ai fornitori strategici della filiera produttiva italiana ed estera.

I risultati in chiaroscuro sono ovviamente determinati, in particolare, dal mercato delle caldaie a gas che nei principali paesi Europei è calato del 4,2%, mentre la flessione della divisione Smart Gas Metering è ascrivibile alla sospensione delle attività di installazione residenziale all’inizio del lockdown. “Durante il quale però – ha tenuto a precisare Sit – l’azienda ha assicurato continuità operativa e mantenuto solide relazioni con i clienti”. Per i prossimi mesi il Cda ha detto di poter contare su un ulteriore plafond di liquidità assicurato dal sistema bancario, ed ha anche approvato l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie.

“Nonostante il visibile impatto dell’emergenza Covid-19 sui risultati del primo trimestre ha commentato il presidente e Ad Federico de’ Stefani -, SIT è riuscita a mantenere l’operatività ed a consolidare ulteriormente le relazioni con i clienti” ha dichiarato . “La reattività dell’azienda, la disponibilità delle persone, la capacità di adattamento in un contesto di pandemia globale non erano reazioniscontate. Sono molto soddisfatto di come siamo riusciti a rispondere alla fase di grande incertezza verificatasi, adottando velocemente nuovi comportamenti senza aver paura di cambiare. Lo smart working, grazie ad un progetto pilota avviato nel 2019, ha funzionato molto bene e continueremo ad adottarlo per tutti i ruoli per cui è possibile e per il tempo necessario”.

“Sebbene ci aspettiamo un ulteriore aggravarsi della crisi economica – ha aggiunto de’ Stefani – la cui durata non possiamo prevedere, riteniamo che i nostri prodotti rimangano al centro delle abitudini delle famiglie in tutto il mondo. Oggi le nostre case sono diventate anche i nostri uffici, le nostre palestre, il nostro ristorante preferito; l’incertezza dell’evolversi della pandemia fa sì che le famiglie utilizzino sempre di più sistemi di controllo delle condizioni energetiche delle abitazioni. Mi auguro che, in questo senso, misure governative quali la proposta del superbonus edilizia possano rappresentare un aiuto concreto verso soluzioni dirette ad un migliore efficientamento energetico, aiutando la nostra economia a ripartire da un settore chiave come quello in cui operiamo”.

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