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Senza Renzi e Calenda il Pd perderà le elezioni: sondaggio del Sole

Secondo un sondaggio elettorale condotto per il Sole 24 Ore dal professor D’Alimonte, senza il concorso elettorale di Iv e Azione, il centrosinistra risulterebbe sotto di 6 punti rispetto al centrodestra che, salvo imprevisti o una nuova legge elettorale proporzionale, si avvierebbe così a vincere le prossime elezioni

Senza Renzi e Calenda il Pd perderà le elezioni: sondaggio del Sole

Se il Pd di Enrico Letta non riuscirà ad aggregare nello schieramento di centrosinistra sia Italia Viva di Matteo Renzi che Azione di Carlo Calenda e se resterà invariata la legge elettorale tendenzialmente maggioritaria del Rosatellum, lo schieramento progressista andrà incontro alla sconfitta nelle prossime elezioni politiche e il centrodestra tornerà a Palazzo Chigi. Con tutte le cautele del caso e, naturalmente salvo imprevisti, a dirlo è l’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto condotto per il Sole 24 Ore dopo le ultime elezioni amministrative dal politologo ed esperto di flussi elettorali, Roberto D’Alimonte della Luiss.

I numeri parlano chiaro: allo stato attuale, il centrosinistra – composto da Pd, M5S, Sinistra e Verdi ma senza Renzi e senza Calenda – è sotto di 6 punti rispetto al centrodestra formato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – 43,4% contro 49,5% – mentre i partiti fuori dalle due maggiori coalizioni – Liste comuniste, Azione, Italia Viva – raccoglierebbero il 7,1%. Secondo il sondaggio del Sole, le novità delle ultime settimane sono la crescita elettorale di Forza Italia che, in virtù della nuova centralità di Silvio Berlusconi, salirebbe dal 7-8% a oltre il 10% e la flessione dei Cinque Stelle di Giuseppe Conte che rispetto a un recente 15-16% scenderebbero all’11%.

Secondo D’Alimonte la nuova discesa in campo di Berlusconi e la disponibilità, almeno apparente, di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a sostenerlo come candidato unico del centrodestra nella corsa del Quirinale avrebbero fatto lievitare i consensi di Forza Italia. Tutto il contrario di quanto sta accadendo ai Cinque Stelle: “Conte annaspa. Da mesi il suo partito è in cerca di una identità e di una strategia” ma per ora è “in una sorta di limbo (perchè) il vecchio Movimento è morto ma il nuovo non è ancora nato”.

Ma le novità del sondaggio sono anche altre e la più importante è che il Pd, con il suo 22,8%, risulta essere il primo partito davanti alla Lega (21,7%) e a Fratelli d’Italia (19,1%), ma a livello di coalizioni i rapporti di forza si ribaltano e il centrodestra è nettamente in testa. A meno che Letta non faccia il miracolo, che oggi sembra francamente improbabile, di recuperare Renzi e Calenda. Si badi bene: per riacciuffare e battere il centrodestra a Letta servono tutt’e e due le forze riformiste di centro e non una sola perchè, secondo il sondaggio del Sole, Azione di Calenda è accreditata del 3,4% e Italia Viva di Renzi del 2,7%. O si aggregano entrambe al centrosinistra oppure la forbice con il centrodestra non si chiude.

A meno che Letta e il Pd mettano da parte i rancori e i risentimenti nei confronti di Renzi e di Calenda, e si apprestino a tentare l’unica operazione politica che permetterebbe di spaccare il centrodestra puntando tutte le carte su una nuova legge elettorale proporzionale, in virtù della quale ogni forza politica gioca per sè – e dunque tra Salvini e Meloni sarebbe duello all’ultimo voto – e le alleanze si fanno a urne chiuse. Per ora non è questa l’aria che tira ma la battaglia per il Quirinale e l’astuta mossa di Renzi di sostenere la candidatura dell’eurocommissario ed ex premier, Paolo Gentiloni, può forse riaprire i giochi scombinando il “bipolarismo estremo” tanto a caro a Letta ma, sondaggi alla mano, destinato a provocare una sconfitta pressochè certa del centrosinistra.

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