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Scozia, Nicola Sturgeon lascia la carica di primo ministro: “Il tempo di lasciare è ora”

Sturgeon è stata la prima donna a rivestire l’incarico, oltre che la più longeva leader della Scozia. Resterà in carica fino all’elezione di un successore

Scozia, Nicola Sturgeon lascia la carica di primo ministro: “Il tempo di lasciare è ora”

Nicola Sturgeon lascia la carica di primo ministro scozzese, che ricopriva dal 2014. La leader del partito indipendentista Scottish National Party (Snp) ha detto in una dichiarazione che “il tempo di lasciare è ora, anche se molti nel Paese e nel partito pensano sia troppo presto”. Sturgeon ha ricordato “con orgoglio” di essere stata la prima donna a rivestire l’incarico, oltre che la più longeva leader della Scozia e ha spiegato che resterà in carica fino all’elezione di un successore. “Sono fermamente convita che il mio successore porterà la Scozia all’indipendenza”, ha aggiunto durante la conferenza stampa.

La decisione inaspettata ricorda le dimissioni della premier neozelandese Jacinda Ardern, avvenuto lo scorso 19 gennaio.

Sturgeon e il sogno dell’indipendenza da Londra

Sturgeon ha guidato l’SNP per oltre otto anni, dopo le dimissioni dell’allora capo del governo scozzese Alex Salmond, di cui era la vice. La leader indipendentistica ha dichiarato che la sua decisione di dimettersi non è stata una reazione alle pressioni subite da chi recentemente ha criticato il suo operato, ma una decisione maturata col tempo, a cui ha pensato attentamente. “La vita di un politico è molto più intensa, oserei dire brutale, rispetto agli anni passati. È una vita che richiede un tributo a te e a coloro che ti circondano”.

Sturgeon ha detto di non avere le energie necessarie a portare avanti ancora a lungo l’incarico che ricopre da oltre otto anni, e che ne richiede tante viste le difficoltà che lo aspettano. A questo proposito, la leader indipendentista ha citato il blocco imposto dalla Corte suprema scozzese alla possibilità per il suo governo di tenere un secondo referendum sull’indipendenza dopo quello fallito del 2014, tema a cui si è sempre detta favorevole e che ha definito in modo molto forte la sua identità come premier.

La Corte aveva stabilito che il parlamento scozzese non avesse il potere di chiedere da solo un nuovo referendum e che una richiesta simile dovesse essere approvata dal parlamento britannico. Difficile visto che al momento non esiste una maggioranza favorevole a concederlo. L’Snp è all’opposizione del governo britannico (guidato dai conservatori), ed è difficile che riesca a trovare una maggioranza in parlamento che sostenga la sua causa indipendentista.

La sua popolarità tra gli elettori scozzesi è diminuita anche per alcune controversie su un progetto di legge volto a facilitare la transizione sessuale, già dai 16 anni e senza perizia medica.

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