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#SaveRummo: quando un hashtag e Facebook possono salvare un’azienda

Gli utenti hanno dato vita a una vera e propria gara di solidarietà, diffondendo l’invito a comprare i prodotti dell’azienda per aiutarla a rialzarsi dopo l’alluvione dei giorni scorsi.

#SaveRummo: quando un hashtag e Facebook possono salvare un’azienda

Nel dibattito sull’importanza dei social network fanno irruzione un hashtag (#SaveRummo) e un evento Facebook dedicato allo storico pastificio Rummo, messo in ginocchio dall’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito il beneventano. Gli utenti hanno dato vita a una vera e propria gara di solidarietà, diffondendo l’invito a comprare i prodotti dell’azienda per aiutarla a rialzarsi.

I vertici della società hanno fatto sapere che la linea di produzione non è andata distrutta e sarà presto recuperata, mentre i danni maggiori sono nell’area del magazzino. Anche le linee telefoniche sono fuori uso e gli aggiornamenti sui social non sono stati certo la priorità per l’azienda, visto che i canali Facebook, Twitter e Instagram sono in silenzio da diverse settimane.

Allora da dove è partita la mobilitazione? Dal basso. E la conferma viene dalla stessa azienda, che a Corriere.it ha fatto sapere di essere completamente estranea dall’organizzazione social di questi giorni.

La campagna “L’acqua non ci ha mai rammollito”, dunque, non sarebbe venuta da loro, né, a quanto pare, da nessuna grande agenzia di comunicazione, ma da qualche utente che ha avuto a cuore la vicenda e ha creato questo claim. Poi ecco apparire su Facebook un evento che in pochissimi giorni ha raccolto oltre 100mila persone.

Alle 11,15 di oggi, martedì 20 ottobre, l’evento Facebook: #SaveRummo: un pacco di pasta fa la differenza coinvolge 111mila utenti. E sono davvero in tanti coloro che pubblicano sulla bacheca dell’evento il loro sostegno alla Rummo comprando uno o più pacchi di pasta non solo dalla Campania ma da ogni angolo d’Italia e perfino all’estero.

Si va dalla gente comune fino ai vip, passando anche per i politici che usano i social e la loro notorietà per allargare la portata dell’iniziativa, soprattutto su Twitter, social per eccellenza dove sfruttare l’arma dell’hashtag #SaveRummo. E così ecco che assieme al ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti si schierano anche l’europarlamentare David Sassoli, il profilo Twitter del Partito Democratico, l’europarlamentare 5 Stelle Piernicola Pedicini ma anche vip come Rosario Fiorello e la blogger Selvaggia Lucarelli.



Due giorni fa è stata anche avviata sul sito internet Change.org una petizione indirizzata al ministro per Sviluppo Economico Federica Guidi e al premier Matteo Renzi in cui, oltre ad avviare la macchina della solidarietà con l’acquisto della pasta Rummo nei supermercati, si chiede anche di concedere aiuti e finanziamenti alle aziende in difficoltà come la Rummo dopo l’alluvione.

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