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Sanremo, il successo italiano manca dal 2006: ci prova Nibali

Un italiano non vince la Classicissima dal 2006 – Kristoff, Sagan e Cancellara, Matthews sono i grandi favoriti di una corsa che spesso ha riservato sorprese ma che presenta un percorso troppo piatto per esaltare le qualità del campione dell’Astana.

Sanremo, il successo italiano manca dal 2006: ci prova Nibali

La Sanremo ritrova quest’anno il suo giorno storico, il 19 marzo, che per decenni fu un appuntamento fisso nel calendario della classicissima di primavera, fino a quando nel 1977 il governo Andreotti, per far lavorare di più gli italiani affezionati ai ponti, decise di abolire non poche feste infrasettimanali tra cui quella di San Giuseppe.

Con il suo giorno preferito, la Sanremo di quest’anno ritrova, se le previsioni meteo sono esatte, anche il sole dopo le intemperie delle ultime edizioni, con la neve del 2014 che fece addirittura interrompere la gara prima del Turchino. Pioggia o sole, il club dei super favoriti resta ristretto ai soliti nomi: ne fa sempre parte Fabian Cancellara, che ha iniziato alla grande la sua ultima stagione agonistica vincendo la Strade bianche e la la crono finale della Tirreno-Adriatico. Spartacus ha già vinto nella città dei fiori nel 2008, poi tanti piazzamenti e podi. Il Poggio e la successiva discesa a picco verso via Roma potrebbero essere il trampolino di lancio per uno spettacolare bis del fuoriclasse elvetico. Un finale così se lo sogna anche Peter Sagan, che a Sanremo è arrivato secondo nel 2013 dietro il tedesco Gerald Ciolek. Lo slovacco campione del mondo ha sfiorato il successo finale nella recente Tirreno-Adriatico battuto per un solo secondo dal belga Greg Van Avermaet. E’ dal 2009, vittoria di Mark Cavendish, che una maglia iridata non sfreccia prima a Sanremo. Nei pronostici della vigilia dei bookmaker Sagan è dato a 6, precedendo ad esempio lo stesso Cancellara, dietro al Alexander Kristoff dato a 5. Trionfatore nel 2014, secondo l’anno scorso quando ha poi vinto il Giro delle Fiandre, il campione norvegese ha tutte le carte per essere il superfavorito anche se è ancora lontano dall’avere il carisma di un Cancellara. Tra i più gettonati non manca l’australiano di turno dopo i due successi consecutivi dei canguri con Mattews Goss (2011) e Simon Gerrans (2012): quest’anno gli occhi sono puntati su Michael Matthews, reduce da una buona Parigi-Nizza, maglia rosa per qualche giorno all’ultimo Giro d’Italia. Nel club dei favoriti è entrato di diritto anche Van Avermaet, finora più piazzamenti che vittorie, dopo aver finalmente fatto centro nella classifica finale della Tirreno-Adriatico. E’ lui il corridore su cui si basano le speranze del ciclismo belga che pur presenta un pezzo da novanta come Tom Boonen. Ma il recordman di Fiandre e Roubaix, assoluto dominatore con Cancellara delle classiche-monumento del Nord degli ultimi dieci anni, ha avuto, tutte le volte (poche) che si è esibito in Italia un ruolo stranamente da comparsa che contrasta con la sua storia. Sembra davvero che abbia imboccato il viale del tramonto. Anche se quasi del tutto trascurato dai bookmakers,  da un campione come Boonen si può però sempre attendere la zampata del leone. Anche Mark Cavendish non è nella top list dei favoriti dopo le deludenti prove degli ultimi tempi. Ma in una Sanremo senza grosse difficoltà, lo sprint di Cannonball non è da sottovalutare. A proposito di velocisti puri anche il francese Nacer Bouhanni, il re delle volate nel Giro del 2014 con tre vittorie di tappa, e la rivelazione colombiana,  Fernando Gaviria, tre successi in questo inizio di stagione, classe 1994, potrebbero dire la loro se sul Poggio non ci sarà la selezione.

E gli italiani che non vincono la Sanremo dal 2006, trionfo di Filippo Pozzato? Sarà ancora Vincenzo Nibali, l’uomo faro del ciclismo azzurro, il campione di certo più completo in gara ma che non trova nel percorso della Sanremo tratti che possano esaltarne le qualità: troppo piatto dopo che gli organizzatori non solo hanno rinunciato all’inserimento della Pompeiana ma hanno anche eliminato per timore del cattivo tempo anche l’ascesa delle Manie. Nibali fino a giovedì sembrava poco propenso a prendere il via, fortemente contrariato con gli organizzatori della Rcs dopo l’annullamento prevedendo nevicate dell’unica tappa di montagna della Tirreno-Adriatico, frazione su cui lo lo Squalo puntava per fare saltare il banco e aggiudicarsi la corsa. Poi ha prevalso la voglia di esserci e di combattere. E’ del resto lui, l’unico vincitore di Giro e di Tour, ad affrontare Cancellara e gli altri specialisti della Classicissima. Contador e Froome non si sono mai fatti vedere da queste parti. Nibali è salito sul podio di Sanremo terzo nel 2012, terzo preceduto da Gerrans e Cancellara. L’anno scorso diede spettacolo sulla Cipressa. Comunque vada, la sua presenza scalda sempre l’interesse della corsa.

Tra le assenze di corridori che sarebbero entrati di diritto nel pool dei favoriti pesano quelle di Philippe Gilbert, André Greipel e soprattutto di John Degenkolb, l’ultimo vincitore, ancora convalescente dopo il brutto infortunio in gennaio durante una seduta di allenamento dell’Alpe-Giant sulle strade spagnole di Calpe quando un’auto investiva praticamente sei corridori dell’equipe tedesca. Degenkolb che l’anno scorso trionfò anche nella Parigi-Roubaix ha rischiato di perdere l’indice della mano sinistra oltre a subire la frattura dell’avambraccio. Salterà tutta la stagione primaverile delle classiche. Lo rivedremo forse al Giro o al Tour.

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