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Sanlorenzo Yacht: nel 2023 nuovo piano industriale con Ebitda in rialzo e ricavi +10/15%. Parla Perotti

Sanlorenzo Yach conta di alzare ancora la governance nel nuovo piano industriale 2023. Lo annuncia il Ceo Massimo Perotti in questa intervista dal Salone di Genova. Ecco le novità

Sanlorenzo Yacht: nel 2023 nuovo piano industriale con Ebitda in rialzo e ricavi +10/15%. Parla Perotti

Il settore nautico italiano sta vivendo una sorta di Rinascimento, ponendosi al primo posto tra i player mondiali. Sanlorenzo Yacht affronta con nuovi modelli innovativi le sfide di innovazione e sostenibilità. Massimo Perotti, presidente e Chief executive officer (Ceo) della società spiega come in questa intervista a FIRSTonline.

Ci troviamo a Genova, al Salone Nautico “di mezzo”, dopo quello di Cannes e prima di quello di Monaco: come stanno andando gli ordini ?
“Molto bene. La nautica sta vivendo un bel momento. A Cannes (primo salone del dopo estate nel mondo) abbiamo avuto 80/90 milioni di euro di venduto.

Il Salone di Genova, a cui partecipo da 40 anni, è un parterre più piccolo, ma quest’anno abbiamo visto il numero maggiore di espositori degli ultimi 10 anni con vendite record di biglietti e quindi certamente sarà un buon Salone: abbiamo riscontrato l’interesse già alle prime battute, penso che porteremo a casa ordini superiori ai 35 milioni visti nella scorsa edizione”.

Quindi dobbiamo desumere che rivedrete al rialzo il dato del portafoglio ordini che avete presentato per il primo semestre, che mostrava già un livello record di 1.402,8 milioni con una crescita del 73 per cento?

“A fine settembre, al termine dei saloni, si farà un bilancio effettivo degli ordini ma, da come stanno andando gli incontri, gli ordini sono in ulteriore crescita. Per la linea super yacht, sopra i 40 mt, siamo in consegna nel 2026. Per la linea yacht, per le barche più grandi (da 24 a 38/40 m) siano in consegna nel 2025 e per quelle medio e piccole siamo in consegna a fine 2023-inizio 2024″.

Con i buoni risultati del primo semestre, con ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht in crescita del 30,8% rispetto al primo semestre del 2021 e un utile netto di gruppo di 32,5 milioni in crescita del 52,8% avete annunciato la revisione della vostra guidance per il 2022 a 720-740 milioni di ricavi netti dai 700-740 milioni dichiarati precedentemente. Quest’anno scade il vostro piano industriale: quali sono le indicazioni che inserirete nel prossimo in termini di Ebitda e ricavi ?

“Partiremo nel 2023 con un nuovo piano industriale a tre anni. Pensiamo a un crescita dell’Ebitda dello 0,5-1 basis point per ogni anno, con ricavi in crescita del 10/15% all’anno. Per il prossimo triennio vogliamo tornare ad una crescita garbata in quanto non abbiamo una produzione seriale, creiamo un oggetto fatto su misura con i migliori prodotti artigianali per ogni singolo dettaglio delle nostre imbarcazioni. I numeri di riferimento della nostra produzione sono di circa 70 banche dalla Sanlorenzo e 30/35 dalla Bluegame”.

Il settore nautico, secondo gli ultimi dati, ha raggiunto una quota del mercato mondiale superiore al 50% e ha incrementato il fatturato di circa il 30%, pur percorso da pandemia, crisi energetica e tensioni belliche: sembra non aver risentito della crisi.

“Secondo uno studio di Credit Swisse i cosiddetti “super ricchi” cresceranno di 24.000 unità all’anno da qui al 2026. Se si pensa che su una produzione mondiale di barche sopra i 24 metri (navi da diporto) di 1.024 unità, l’Italia copre oltre il 50%, c’è un potenziale molto elevato.
Ci sono ambiti, come per esempio quello dei motori, che non sentono crisi. Il tema principale è semmai non riuscire a soddisfare in tempi relativamente brevi una domanda che si sta dimostrando fortissima. C’è una offerta che fatica a riempire la domanda”.

L’Italia è salita alla ribalta mondiale nella nautica, sorpassando concorrenti (Usa, Francia, Uk, Germania e Olanda) che negli anni passati erano protagonisti. Quando c’è stato questo sorpasso e, soprattutto, grazie a quali caratteristiche del mercato italiano?

“La situazione si è ribaltata negli ultimi 10/12 anni, parlando di barche a motore come quelle che produce la SanLorenzo, cioè sopra i 24 metri (navi da diporto).

Gli Stati Uniti sono praticamente spariti dal mercato, poiché molte aziende non sono più sul mercato. Difficile dire perché, ma certo la manifattura Usa non ha eccelso nell’ultimo decennio, non solo in questo nostro settore. I tedeschi e gli olandesi restano sopra i 60/70 metri (e bisogna considerare che il grosso del mercato è tra i 24 e 60 metri, oltre questa dimensione è molto rarefatto. I francesi, che si sono sempre dedicati soprattutto alla vela, hanno tentato di entrare in questo segmento con il Brand Montecarlo Yacht, ma dopo circa 10 anni hanno deciso di concentrarsi nuovamente nel loro core business vela/motore sotto i 20 metri. In ambito Uk, una volta forte, ora c’è il marchio Fairline che sta provando a rilanciare il brand e i marchi Sunseekers e Princess che negli ultimi hanno mantenuto fatturati stabili, mentre i cantieri italiani sono cresciuti mediamente dal 30 al 40%.

Da noi in Italia si sta invece respirando una sorta di Rinascimento nautico in cui i principali gruppi del settore in questi hanno fatto barche sempre più belle e innovative con grandi spinte a investire, influenzandoci reciprocamente”.

Ma non sarà solo per la loro bellezza che le barche italiane hanno soppiantato i competitors. Dice che le banche italiane sono più innovative. In che cosa sono innovative ?

“Innovazione per il nostro settore vuol dire dare maggior comfort e servizi all’avanguardia. Come per esempio abbiamo fatto noi con alcune nostre barche, le SX, che fin dal 2017 offrono per esempio piattaforme a poppa extralarge per poter ospitare tutti i water toys del cliente, le terrazze sul mare, le piattaforme a livello del mare, la piscina sul tetto, oppure con la nostra barca asimmetrica con la quale abbiamo significativamente incrementato gli spazi interni rivoluzionando l’organizzazione dei camminamenti per rendere più fluido e veloce il passaggio da poppa a prua”.

Nei vostri programmi degli anni passati avete puntato su design, arte e innovazione, per i prossimi 10 anni quali sono i vostri progetti?

“Per il futuro, le sfide sono ancora più importanti. punteremo su sostenibilità legata alla tecnologia, servizi e supply chain. Nel 2023 uscirà il primo multiscafo di lusso, il BGM75, da 22 metri che sarà non solo molto elegante ma anche costruito all’insegna della sostenibilità consentendo di contenere i consumi rispetto a una barca monoscafo di pari volumi. Abbiamo calcolato che a parità di velocità i consumi scendono da 400 a 190 litri l’ora”.

In che modo declinate nei vostri prodotti il concetto di sostenibilità ?

“Faccio una premessa. I nostri concorrenti cavalcano il concetto di full electric, ma è in realtà una mistificazione. Può andar bene per una citycar, ma non per auto di dimensioni più grandi per esempio perché hanno bisogno di molta più potenza e le batterie non sono sufficienti per le loro prestazioni. Figurarsi per barche di 50 metri. Parlare di full electric è solo greenwashing. Abbiamo allora – sempre nel percorso della sostenibilità – agito diversamente con tre contratti in esclusiva che ci porteranno a prodotti davvero, di nuovo, molto innovativi e unici nel mondo: con Siemens, Rolls Royce e con Volvo”.

Che cosa prevedono questi contratti ?

“Nell’agosto dello scorso anno abbiamo firmato con Siemens un’esclusiva di 3 anni per la fornitura a bordo di navi da 24 agli 80 metri. Si collega un reformer con il quale viene trasformato il metanolo in idrogeno, quest’ultimo va in una fuel cell che a sua volta produce energia elettrica chimicamente e il residuo non è più CO2, bensì vapore acqueo. Questo è il futuro e questa è innovazione!

Ciò ci consentirà di costruire nel 2024 un 50 metri equipaggiato con queste fuel cells e reformer al metanolo che serviranno per fornire energia all’hotellerie dello yacht.

Il secondo contratto lo abbiamo siglato lo scorso agosto, un’altra esclusiva con la Mtu della Rolls-Royce che consegnerà a Sanlorenzo la prima coppia di motori al metanolo. In base a questo accordo, potremo mettere questi motori su un nostro superyacht che verrà varato nel 2026. I motori a metanolo e utilizzo di reformer per produrre energia elettrica tramite fuel cell ci permetterà di mettere sul mercato la prima nave da diporto al mondo al di sotto dei 60 metri carbon neutral e quindi al 100% sostenibile”.

Finora abbiamo parlato della sostenibilità per barche sopra i 40 metri. Avete in mente qualcosa anche per le barche più piccole?

“Come abbiamo già annunciato, stiamo preparandoci alla Coppa America del 2024. In occasione della prossima gara, il vincitore della regata del 2021, New Zealand, ha imposto che accanto a ciascuna barca a vela ci debba essere anche un tender che deve poter correre a 50 nodi, ma essere al contempo zero emission. Il leggendario Yacht Club di New York ha scelto SanLorenzo per il suo tender che li accompagnerà durante la gara. E noi siamo pronti per varare l’anno prossimo questo innovativo tender con le seguenti caratteristiche tecniche: sarà previsto di foil, la propulsione sarà fuel cell/idrogeno e il tender potrà navigare a 50 nodi con autonomia di 180 miglia.

Ma ciò sarà propedeutico per lanciare un altro nuovo prodotto nel 2025 in base a un terzo accordo, questa volta fatto con Volvo Penta. Con la nostra BlueGame vareremo il BGM65HH (hybrid – hydrogen), il primo catamarano da 20 metri, con motore Ips elettrico ibrido e propulsione a fuel cell. Sarà la prima barca da 20 metri a fuel cell e potremmo navigare per 10 ore a 8 nodi, quindi con un’autonomia di 80 miglia a zero emission”.

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