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Sanità, sbloccate assunzioni di medici e infermieri

Accordo tra Governo e Regioni sulle nuove regole per le assunzioni di medici e infermieri – Via il limite dell’1,4%, riferimento ai livelli di spesa 2018

Sanità, sbloccate assunzioni di medici e infermieri

Lo sblocco delle assunzioni nella sanità è sempre più vicino. Regioni, ministero della Salute e ministero dell’Economia si sarebbero finalmente messi d’accordo – nel corso della Conferenza Stato Regioni – per superare il vincolo di spesa dell’1,4%, un paletto che negli anni ha zavorrato il sistema sanitario nazionale, gravando anche sui servizi offerti.

Nel dettaglio, la spesa del 2018 diventerà il riferimento per le assunzioni. Il che significa che le Regioni avranno la possibilità di incrementare di anno in anno i fondi da destinare all’immissione di medici e infermieri. Potranno esserci più soldi a disposizione, sfruttando ogni anno il 5% degli aumenti del Fondo sanitario nazionale.

Parlando in cifre, per quest’anno, la norma mette a disposizione delle Regioni circa 50 milioni di euro che saranno impiegati per l’assunzione del personale sanitario.

Ovviamente, per il momento si tratta di un accordo che però dovrebbe confluire nel primo provvedimento utile.

“In questi giorni ho portato avanti il mio impegno per superare l’anacronistico blocco delle assunzioni nella Sanità imposto dal 2009 a tutto il Sistema sanitario nazionale”, commenta il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post su Facebook.

La norma potrebbe rappresentare una vera e propria boccata d’aria fresca per il settore, dato che, sottolinea la Cgil, ultimi dieci anni la sanità avrebbe perso circa 50 mila unità di personale e le perdite potrebbero anche aumentare data l’incidenza dei pensionamenti anticipati e di quota 100.

Non sembrano però troppo convinte le assicurazioni di categoria. “Il provvedimento va studiato, ma fissare la spesa al 2018 rispetto a quella del 2009 significa storicizzare la perdita registrata in questi anni, pari a 50 mila infermieri e 10 mila dirigenti medici. Cioè, gli operatori sanitari persi dal 2009 al 2018 non verranno più recuperati“, sottolinea Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale (Anaao Assomed), che aggiunge: “Se i 50 milioni previsti venissero destinati solo all’assunzione di medici, basterebbero solo per 500 camici bianchi”.

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