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Salario minimo, la maggioranza presenta un emendamento che cancella la proposta, opposizioni sulle barricate

Un emendamento abrogativo che cancella con un colpo di spugna la proposta sul salario minimo. Fonti della Maggioranza: “Costretti a farlo”. Opposizioni all’attacco: “Insulto agli italianI” – Ma la vera alternativa non è tra salario minimo Sì o No ma tra salario minimo per legge o salario minimo attraverso la contrattazione sindacale

Salario minimo, la maggioranza presenta un emendamento che cancella la proposta, opposizioni sulle barricate

Mossa a sorpresa della maggioranza sul salario minimo. Il centrodestra ha depositato in Commissione Lavoro alla Camera un emendamento abrogativo che con un colpo di spugna cancella tutti e otto gli articoli della proposta di legge presentata adottata come testo base della discussione. Dure e immediate le reazioni dell’opposizione con il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che parla di “insulto agli italiani” e la segretaria del Pd che accusa la maggioranza di “arroganza” e “propaganda”.

Salario minimo: cosa succederà?

Oggi alle 12 sarebbe scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Pochi minuti prima è arrivato quello della maggioranza che, de facto, cancella la proposta di legge sul salario minimo. Un provvedimento che, secondo l’Istat, comporterebbe aumenti per 3 milioni di lavoratori che andrebbero incontro a un incremento della retribuzione medio di 804 euro a rapporto e una crescita del monte salariale di quasi 2,9 miliardi. Naturalmente bisogna intendersi: l’alternativa non è solo tra salario minimo sì e salario minimo no ma tra salario minimo per legge o salario minimo attraverso la contrattazione sindacale.

Martedì riprenderà l’esame della proposta di legge sul salario minimo di 9 euro lordi orari per i lavoratori, mentre il giorno successivo si passerà alla votazione. Numeri alla mano, l’emendamento abrogativo presentato dal centrodestra non dovrebbe avere problemi ad ottenere il via libera. 

“Ci siamo visti costretti a procedere in questo senso e continuare nel lavoro avviato, da maggioranza e governo, su provvedimenti che hanno già dato i loro frutti – come il taglio del cuneo e il dl lavoro – e quelli che tra qualche giorno arriveranno in parlamento come il prossimo disegno di legge lavoro”, affermano fonti della maggioranza, secondo cui “il tema dei salari è nell’agenda politica del centrodestra e stiamo lavorando per dare risposte adeguate e non solo strumentali ed inattuabili”.

Poi l’affondo: le opposizioni hanno “preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360 gradi sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre”. 

La reazione delle opposizioni

“Chi sopprime la possibilità di far uscire lavoratori e lavoratrici dallo sfruttamento e dalla povertà si qualifica da solo: stiamo parlando di 3 milioni e mezzo di persone con un salario minimo orario inferiore ai 9 euro”, afferma la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. “Quanta arroganza ci vuole per rifiutarsi di prenderli in considerazione? Dietro quelle retribuzioni da fame ci sono contratti pirata, falsi appalti, false imprese, false cooperative, abuso di contratti precari – continua – Tagliano di miliardi il contrasto alla povertà e danno un euro al giorno con una card una tantum, ma si rifiutano di aggredire il problema della povertà nei luoghi in cui ha origine. Perché sono interessati più alla propaganda e alla presa in giro che alla soluzione dei problemi”. L’emendamento abrogativo depositato dalla maggioranza: “non umilia le opposizioni: umilia lavoratrici e lavoratori poveri, abbandonandoli alla morsa dell’inflazione e alle conseguenze disastrose dei provvedimenti di questo governo. La maggioranza ci ripensi e approvi con noi questa proposta”.

Secondo Matteo Richetti, capogruppo di Azione, “la risposta della maggioranza non si è fatta attendere; sul salario minimo bloccano la legge e la loro controproposta è: nulla, i lavoratori sottopagati possono attendere”.

Duro anche il leader M5S, Giuseppe Conte: “Carovita? Lavoro sottopagato? Buste paga indegne? Ecco la risposta del Governo: un emendamento confezionato in fretta e furia per sopprimere la nostra proposta sul salario minimo legale che darebbe a milioni di cittadini il diritto a una paga dignitosa”. Per Conte “Meloni e la maggioranza sono convinti di avere avuto con le elezioni il mandato politico di insultare gli italiani”.

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