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Saggi – Francesco Vella delinea il futuro della finanza: tra rischio e fiducia

“Studi e indagini che dimostrano come la finanza mondiale abbia contribuito allo sviluppo economico e all’innalzamento degli standard di vita, aumentando le opportunità di investimento – non dimenticando però che tutto ciò rappresenta una magra consolazione per quelli che adesso devono stringere la cinghia e che vorrebbero alla gogna tutti i banchieri”

Saggi – Francesco Vella delinea il futuro della finanza: tra rischio e fiducia

Il libro di Francesco Vella va “oltre”. Oltre l’analisi della più grande crisi finanziaria d’inizio secolo, oltre l’elenco degli innumerevoli errori e squilibri che hanno portato il mondo al collasso, oltre la presunzione di individuare una soluzione unica e definitiva all’uscita dall’impasse economico-finanziario.

Un’esplorazione accurata che si pone l’obiettivo principale di rivalutare e ridisegnare il ruolo della finanza, in un momento in cui la sua stessa demonizzazione sembra essere diventato il leitmotiv di parecchi economisti, oltre che della quasi totalità dell’opinione pubblica mondiale.

Vella vuole gettare sin da subito le premesse a ciò che il lettore si troverà ad affrontare lungo tutto il percorso, quasi a volerlo confortare, o dissuadere, del fatto che più che un saggio economico, si presenterà un vero e proprio manufatto artigianale, le cui materie prime sono rappresentate dai fatti reali, visti sotto l’ottica delle più diverse fonti: reports, blog, interviste, analisi empiriche e tanto altro.

“Studi e indagini che dimostrano come la finanza mondiale abbia contribuito allo sviluppo economico e all’innalzamento degli standard di vita, aumentando le opportunità di investimento – non dimenticando però che tutto ciò rappresenta una – magra consolazione per quelli che adesso devono stringere la cinghia e che vorrebbero alla gogna tutti i banchieri, non solo quelli americani”.

L’autore propone due semplici ma valide argomentazioni, che fanno da perno concettuale all’intera opera: la fiducia e il rischio.

Nella prima, si intersecano riferimenti alla psicologia comportamentale e all’economia, intesa come insieme di scambi fondati sulle reciproche relazioni. Allo stesso tempo Vella che, non va dimenticato, è un accademico nell’ambito del diritto commerciale e diritto dei mercati finanziari presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Univerità di Bologna, non si esime dall’individuare e analizzare i legami tra la scienza giuridica e i delicati equilibri fiduciari: a tratti rafforzativi, a tratti conflittuali. Al diritto spetta senz’altro l’arduo compito di rendere le istituzioni e i mercati affidabili, soprattutto laddove, come nel periodo post-crisi che stiamo vivendo, è la stessa fiducia a venire meno.

La seconda argomentazione, il rischio, o meglio la “rischiosità”, viene introdotta con una metafora che ne fa percepire il rilevante peso relativo: “La finanza senza rischio è come una macchina senza ruote. Solamente che le ruote ogni tanto vanno gonfiate e, quando si consumano, cambiate, altrimenti il pericolo di incidenti è alto”.

A fare da sottofondo all’intera opera vi è il complesso sistema delle regole, cui Vella volge uno sguardo costante, considerandole ben oltre che una cornice entro cui muoversi. “Le regole – afferma l’autore – sono essenziali per alzare gli standard del risk management delle organizzazioni, per costruire un sistema di incentivi alla prudenza e punire chi non lo rispetta, e per prepararsi a subire i colpi dell’imprevisto, nella consapevolezza che comunque l’imprevisto esiste e non si hanno sempre tutte le risposte pronte”.

Colpisce l’estrema semplicità con cui lo scrittore descrive alcuni tra i più articolati meccanismi economico-finanziari: dagli hedge funds agli strumenti finanziari strutturati, passando per i salvataggi bancari attuati da gran parte degli stati occidentali.

Per far ciò, si fa ricorso a frequenti esempi, sfruttando raffinate metafore e rendendo a tratti l’opera un autentico romanzo ben raccontato.

Nelle prime pagine del libro e nell’ultimo capitolo, l’autore intrattiene una sorta dialogo con una bambina di cinque anni, Clotilde, che “assolve” a diverse funzioni: in primis, permette di non far perdere di vista il fine comunicativo che uno scritto del genere si propone di raggiungere, non dilungandosi quindi in astruse proposizioni da manuale universitario; inoltre, permette di rappresentare una “rilassante e divertentissima semplificazione di come dovrebbe essere il futuro”, una sorta di miglior mondo possibile.

Un’opera complessivamente “onesta”, che non pone forti aspettative dall’alto profilo scientifico, ma che allo stesso tempo rappresenta la realtà che stiamo vivendo sotto visuali anomale e raramente perlustrate.

 

Titolo: Capitalismo e finanza

Autore: Francesco Vella

Editore: Il Mulino

Collana: Saggi

Data uscita: 05/05/2011

Pagine: 144, brossura

Lingua: Italiano

EAN: 9788815150509

Listino: € 14,00

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