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Russia-Ucraina, Putin assedia Kiev e rifiuta il “cessate il fuoco” ma Zelensky vede spiragli

“Putin non vuole fermarsi” dicono Scholz e Macron dopo una telefonata con lo zar russo che bombarda e stringe d’assedio Kiev – Ma Zelensky non ha perso tutte le speranze

Russia-Ucraina, Putin assedia Kiev e rifiuta il “cessate il fuoco” ma Zelensky vede spiragli

Russia-Ucraina: continuano gli attacchi in tutto il Paese con esplosioni anche ad ovest. Truppe russe a pochi chilometri da Kiev e altre bombe colpiscono la città rimasta al buio e senza acqua. Secondo il Jerusalem Post, Mosca sarebbe disponibile a negoziati in Israele e Zelensky parla di un “atteggiamento diverso” da parte del Cremlino. Apertura che non vedono Germania e Francia dopo la telefonata con Mosca e Macron avverte: ”Putin non si vuole fermare”.

La sensazione è che il presidente russo faccia un passo avanti e due indietro. Probabilmente esasperato dall’isolamento internazionale inverte la rotta anche per rassicurare l’opinione pubblica. Prima affida al viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkovdi, il compito di recapitare un messaggio che suona come un ultimatum: “Male ha fatto l’occidente a sostenere l’Ucraina, sappia che i convogli esteri che trasporteranno aiuti militari a Kiev sanno considerati obiettivi da attaccare”. E qui scorre un brivido per una reale espansione del conflitto. Poi aggiunge che la guerra economica scatenata dagli Usa e dall’Europa avrà “gravi ripercussioni” e che anche Mosca sta preparando una lunga lista di misure ritorsive.

Dopo aver cassato il timore di una Terza guerra mondiale si mostra possibilista al dialogo, non solo con l’Ucraina ma anche con gli Stati Uniti che intanto hanno autorizzato altri aiuti fino a 200 milioni di dollari per apparecchiature e servizi militari, istruzione e l’addestramento degli ucraini.

Russia-Ucraina, Kiev: il cerchio si stringe. Esplosioni anche a Leopoli

Mentre le immagini satellitari mostrano l’avanzata dei carri armati russi fino a 25 km dal centro della capitale ucraina, nelle ultime ore pesanti attacchi missilistici hanno distrutto una base aerea nei pressi di Vasylkiv, a trenta chilometri a sud-ovest della città e 100 dalla Polonia. Probabilmente per creare difficoltà di rifornimento degli armamenti che entrano dai Paesi dell’Est. Esplosioni sono state riportate anche a Kherson e a Leopoli che, secondo il Kyiv Independent, è sotto attacco di missili.

Con Kiev sempre più accerchiata e Mariupol allo stremo senza acqua e cibo, l’esercito russo colpisce con violenza anche Kherson dove il consiglio regionale ha respinto il referendum russo per l’indipendenza al fine di creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Un “referendum farsa per creare una pseudo-repubblica con l’obiettivo di dividere il Paese”, rimarcano il presidente ucraino e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba.

Russia-Ucraina, Zelensky: “Mosca ha cambiato atteggiamento”

Il presidente ucraino e il primo ministro israeliano Naftali Bennett hanno parlato di come Israele possa contribuire agli sforzi per disinnescare il conflitto. Zelensky ha chiesto che i colloqui con Putin si tengano a Gerusalemme, con la mediazione di Israele. Il presidente russo starebbe prendendo in considerazione la proposta e anzi, secondo il Jerusalem Post, è “pronto a svolgere i colloqui a Gerusalemme”. La Russia ha manifestato “un approccio fondamentalmente diverso” e “ha iniziato a parlare di qualcosa, non solo ultimatum”, ha detto il presidente ucraino in una conferenza stampa a Kiev, aggiungendo di essere “contento di avere un segnale dalla Russia”.

Intanto, Russia-Ucraina confermano che i negoziati tra le delegazioni – finora svoltisi su territorio bielorusso in tre round (deludenti anche dal punto di vista dei corridoi umanitari) – proseguono in video conferenza. Lo conferma anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che la delegazione russa sarà ancora guidata dal consigliere presidenziale, Vladimir Medinsky.

Macron e Sholz più pessimisti: “Putin non vuole fermarsi”

A spegnere l’entusiasmo il presidente Emmanuel Macron con il cancelliere Olaf Scholz dopo la telefonata “molto difficile” con Putin, secondo cui “non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra” anzi ha accusato le forze di Kiev di “flagranti violazioni” del diritto internazionale umanitario chiedendo ai leader di Francia e Germania di “esercitare la loro influenza” sulle autorità locali perché vi pongano fine. “Noi – hanno riferito fonti dell’Eliseo – ne traiamo una conseguenza: Putin deve prendere atto di sanzioni ancora più pesanti”.

Anche il ministro degli Esteri ucraino si è mostrato scettico sulla possibilità di negoziare un accordo con la Russia. “C’è poco spazio per la diplomazia nella testa di Putin”, ha affermato intervenendo ad un forum organizzato a Washington. “Dobbiamo comunque tenere aperto il canale della diplomazia, ma essendo consapevoli dei tentativi di manipolazione portati avanti dalla Russia, che continua ad avanzare richieste per noi inaccettabili”. “Noi – ha ribadito Kuleba – non scenderemo a compromessi su nessuno dei temi esistenziali che riguardano l’Ucraina”.

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