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Russia, il default non è più un’ipotesi. Fitch: “È imminente”. Nuove sanzioni Ue in arrivo e il rublo crolla

Il default della Russia sarebbe imminente secondo Fitch che ha abbassato il rating sul debito moscovita a livello spazzatura. Nuove sanzioni Ue in arrivo

Russia, il default non è più un’ipotesi. Fitch: “È imminente”. Nuove sanzioni Ue in arrivo e il rublo crolla

Il default della Russia potrebbe essere “imminente”. Lo afferma Fitch che ha deciso di ridurre ulteriormente il rating di Mosca, dopo il precedente downgrade stabilito lo scorso 2 marzo. Alla base di tutto ci sono le sanzioni economiche approvate dagli Stati Occidentali in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. 

Default Russia, Fitch: “È imminente”

L’agenzia di rating ha abbassato il rating sul debito russo portandolo da “B” a “C”, livello “spazzatura”. Secondo Fitch, il rischio di un default della Russia sul debito sovrano sarebbe “imminente” poiché sanzioni e restrizioni commerciali imposte dagli Stati Occidentali hanno “minato la sua capacità di onorare il debito”. Solo pochi giorni fa, l’agenzia Usa aveva declassato Mosca, portando il suo giudizio da BBB a B, livello “speculativo”, con outlook negativo. 

“L’ulteriore aumento di sanzioni e proposte che potrebbero limitare il commercio di energia aumenta la probabilità di una risposta politica da parte della Russia che includa almeno il mancato pagamento selettivo dei suoi obblighi di debito sovrano”, ha affermato Fitch in una nota.

Default Russia: nuove sanzioni Ue in arrivo

Il riferimento è soprattutto agli annunci arrivati ieri da Usa e Regno Unito. Il presidente statunitense, Joe Biden, ha infatti annunciato l’embargo sul petrolio, il gas ed il carbone provenienti da Mosca, mentre il Primo Ministro inglese, Boris Johnson, ha confermato l’intenzione di tagliare le importazioni di petrolio russo entro il 2022. 

Non solo, secondo le ultime novità comunicate in mattinata dalla presidenza francese del Consiglio Ue, l’Unione europea avrebbe trovato un accordo su un inasprimento delle sanzioni a Russia e Bielorussia in risposta all’invasione dell’Ucraina. 

La nuova intesa, in particolare, potrebbe stabilire l’esclusione di tre banche bielorusse dalla piattaforma finanziaria internazionale Swift. Previste anche nuove sanzioni contro il settore marittimo e le criptovalute. Verrà inoltre ampliata la black list contenente i nomi di leader e oligarchi russi.

“Putin pensava che la nostra dipendenza dal gas russo fosse sufficiente per farci fare dei passi indietro dinanzi a questa guerra in Ucraina. Ha ritenuto che i nostri legami energetici con la Russia ci avrebbero paralizzati. E sicuramente le nostre relazioni energetiche con la Russia ci condizionano”, ha affermato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, aggiungendo che: “La prima cosa che dobbiamo fare è tagliare questo cordone ombelicale che unisce la nostra economia all’economia russa e interrompere il flusso che gli consente di accumulare riserve con le quali possono finanziare la guerra”.

“Vorrei annunciare a quest’aula che è stato fatto circolare agli Stati membri un nuovo pacchetto di sanzioni, proprio in queste ore, che include più di cento responsabili a diversi livelli del governo e della nomenclatura russa. E quindi ulteriori sanzioni economiche che spero verranno approvate prima della conclusione di questa sessione della plenaria”,  ha dichiarato Borrell nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo sull’Ucraina, chiedendo parallelamente ai cittadini Ue di contribuire agli sforzi politici, abbassando il riscaldamento delle case. 

Pericolo default: il rublo crolla ancora

L’ulteriore declassamento del rating sovrano stabilito da Fitch e gli annunci degli Stati occidentali hanno causato l’ennesimo crollo del rublo. In mattinata, il cambio con il biglietto verde si è infatti impennato a quota 118, in rialzo di oltre il 12%. Sulle piattaforme internazionali la moneta russa tratta a 127 per un dollaro e a 140 per un euro.

Nel frattempo, la banca centrale russa ha deciso di continuare a mantenere in gran parte sospese le contrattazioni sulla Borsa di Mosca anche per la giornata di oggi, lasciando attivo solo un numero limitato di operazioni. La stop delle negoziazioni sul mercato azionario, iniziato lo scorso 28 febbraio, è il più lungo mai registrato nella storia moderna del Paese.

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