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Risiko bancario Mps: Bper vicina all’accordo per mille uscite volontarie e 500 nuove assunzioni. Nozze in vista?

Dopo la cessione del 25% del Montepaschi, il mercato scommette su possibili alleanze – Intanto Bper sta concludendo la seconda fase di uscite volontarie per una strategia di ricambio generazionale e ottimizzazione

Risiko bancario Mps: Bper vicina all’accordo per mille uscite volontarie e 500 nuove assunzioni. Nozze in vista?

Due sviluppi interessanti si stanno verificando nel panorama bancario italiano. Da un lato, Bper sta completando la seconda fase di uscite volontarie, guidando una strategia di ricambio generazionale con l’obiettivo di incentivare nuove assunzioni “liberare” risorse. Dall’altro, Monte dei Paschi di Siena (Mps) sta attirando l’attenzione degli investitori a causa dei suoi oltre 1.350 sportelli distribuiti in diverse regioni d’Italia. È quanto scrive il Corriere della Sera secondo cui l’ipotesi di una collaborazione tra Unipol-Bper-Popolare di Sondrio, seppure smentita, potrebbe avere diversi vantaggi strategici e finanziari.

Bper: in arrivo seconda fase di uscite volontarie

Secondo il quotidiano, in questi giorni la banca modenese e i sindacati si stanno incontrando per arrivare a firmare, entro la fine del mese, un accordo per completare la seconda fase delle uscite volontarie. Lo scopo è incentivare circa mille dipendenti a lasciare l’azienda in cambio dell’assunzione di 500 giovani, avvicinandosi così al piano complessivo di 1.450 nuovi ingressi annunciato nel 2022. Anno in cui erano già usciti 1.100 dipendenti e a marzo scorso altri 540, a fronte di 800 domande inoltrate. A fine 2025, invece le uscite dovranno raggiungere quota 3.300 portando così il perimetro complessivo a 19.400 dipendenti.

La banca modenese beneficia delle risorse generate dal margine di interesse, derivante dal rialzo dei tassi, consentendole di coprire i costi delle uscite nel 2023. Questo sforzo di ottimizzazione include la cessione di attività e la chiusura di filiali, così da renderla più efficiente e “leggera” dal punto di vista dei costi, così da avere risorse da impiegare per eventuali partite straordinarie. Nel 2024, Bper affronterà anche la scadenza del mandato del ceo Piero Luigi Montani, il quale ha guidato con successo integrazioni di altre banche, e prima ancora, l’aggiornamento del piano strategico. Nel frattempo, l’attenzione si concentra anche su Mps, con il Mef, azionista al 39,4%, che potrebbe ridurre ulteriormente la sua quota, aprendo la strada a possibili sviluppi interessanti per entrambe le banche nel prossimo anno.

Mps promossa dalla Bce

Nonostante la crescente importanza delle banche digitali, la banca senese continua a svolgere un ruolo significativo nella raccolta diretta e nella vendita di prodotti di bancassurance e risparmio gestito, potendo contare su parecchie filiali in Centro e Sud Italia, oltre a presidi storici nel Nord. Nel contesto della valutazione prudenziale, si è appreso che il requisito minimo di Cet1 ratio di Mps è sceso al 8,56%, ben al di sotto del 16,7% richiesto dalla Banca centrale europea (Bce) a settembre. Questo, insieme al collocamento sul mercato del 25% del capitale della banca da parte del Mef per circa 920 milioni di euro (sulla scia dell’esclusione del Monte dalla lista delle banche a rilevanza sistemica nazionale) ha rafforzato il titolo della banca di Rocca Salimbeni sul mercato, che oggi quota ancora a sconto sul patrimonio. Ieri è stata una giornata da incorniciare: il titolo ha toccato il massimo raggiunto nell’ultimo anno, arrivando a 3,31 euro, oggi invece cede oltre il 4%, anche se secondo gli analisti si tratta di una correzione temporanea che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente.

Mps: la pista su Bper per il risiko bancario

I potenziali pretendenti della banca di Rocca Salimbeni sono sempre gli stessi. La collaborazione tra Unipol-Bper-Popolare di Sondrio avrebbe senso per diversi motivi: potrebbe offrire sportelli per la raccolta diretta in zone non coperte da Bper e Sondrio, oltre a facilitare la distribuzione di prodotti e servizi assicurativi, nonostante la scadenza degli accordi tra Mps e Axa nel 2027. In questo scenario, si creerebbe un altro polo bancario, come auspicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), con un patrimonio totale di 350 miliardi tra Siena, Modena e Sondrio. Banco Bpm — che più volte ha detto di non valutare il dossier senese — il 12 dicembre presenterà il piano che includerà anche l’aggiornamento degli obiettivi di remunerazione e il buyback. Nel frattempo, il mercato tiene conto dei potenziali vantaggi fiscali per MPS, tra cui i crediti fiscali da imposte differite (Dta), che potrebbero rappresentare un aspetto positivo in caso di fusioni e acquisizioni. Inoltre, Mps è in attesa della decisione della Corte d’Appello di Milano (fissata lunedì 11 dicembre) che dovrà confermare o annullare la condanna degli ex dirigenti Alessandro Profumo e Fabrizio Viola dopo l’assoluzione in Cassazione degli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, che ha portato la banca a declassare 1,2 miliardi di rischi.

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