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Riparte il Pharma, colpo di Diasorin nella diagnostica

Il via libera della Corte costituzionale tedesca non ridà slancio alle Borse, in attesa della Bce – Ma i titoli farmaceutici riprendono quota e Diasorin presenta un test in grado di scoprire la malattia di Lyme in dieci minuti

Riparte il Pharma, colpo di Diasorin nella diagnostica

Rallenta, ma non s’arresta la discesa di Piazza Affari -0,21% dopo la frana della vigilia. Anche se il via libera al Recovery Fund Eu da parte della Corte costituzionale tedesca ha rasserenato gli animi alla vigilia della riunione della Bce. In questa cornice, però, gli investitori riscoprono i temi più difensivi.

L’indice Stoxx europeo del Settore Farmaceutico guadagna lo 0,6%, in linea con l’andamento dell’indice principale: quella in corso potrebbe essere la settima settimana positiva di seguito. Da inizio anno il comparto però è ancora in ritardo: +4% contro il +9,50% registrato dallo Stoxx globale. Il ritardo si spiega con la maggior propensione degli investitori ad andare alla ricerca dei settori più esposti alla ripartenza del ciclo, ma gli ultimi numeri sulla pandemia in alcune importanti aree geografiche del mondo hanno frenato l’entusiasmo, tanto che l’indice dei farmaceutici nelle ultime cinque sedute è il migliore in Europa con un guadagno del 2% contro un andamento piatto dello Stoxx globale.

Stamattina il gruppo svizzero Roche, uno dei Big del settore, ha comunicato i dati del primo trimestre che mostrano vendite in calo dell’1% a 14,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 13,5 miliardi di euro) e in crescita del 3% a cambi costanti, nonostante un aumento delle vendite dei test per il coronavirus. 

In Piazza Affari Recordati avanza dello 0,90% all’indomani dell’approvazione del bilancio 2020 che ha visto ricavi netti consolidati per 1,44 miliardi (-2,2% sul 2019), a fronte di un ebitda di 569,3 milioni (+4,7%) e un utile netto rettificato di 410,4 milioni (+7,3%) e deliberato la distribuzione di un dividendo di 1,05 per ciascuna azione (+5% rispetto al 2019), di cui 0,50 euro già pagati nel mese di novembre 2020. 

Ma i riflettori del mercato sono concentrati su Diasorin -1,28% a 153,90 euro in calo dopo una partenza promettente. La società di Saluggia è ormai uno dei leader della diagnostica, settore peraltro effervescente come si deduce dai conti di Roche che registra al proposito un lusinghiero +22% mentre Diasorin, in calo del 20% circa negli ultimi sei mesi. È tornato sui livelli dell’aprile 2020.

La società della diagnostica illustrerà oggi agli analisti il lancio del nuovo test LIAISON® LymeDetect® nei mercati che accettano la marcatura CE, ulteriore supporto alla diagnosi precoce per la malattia del Lyme, test disponibile sulle piattaforme LIAISON XL e LIAISON XS. Il test individua in 10 minuti la presenza di anticorpi IgG specifici contro la proteina Spike del SARS-CoV-2 in campioni di sangue capillare prelevati con dispositivi pungi dito.

DiaSorin intende entrare nel mercato POC a partire da un programma dedicato all’Italia, che ha come obiettivo quello di raggiungere le farmacie attraverso accordi con i distributori che permettono la diffusione capillare della nuova offerta che combina piattaforma e nuovo test anticorpale. Il LIAISON® IQ e il LIAISON® Quick Detect COVID IgG Ab saranno resi disponibili anche negli Stati Uniti dopo l’approvazione da parte della FDA. DiaSorin e Lumos Diagnostics, stanno inoltre lavorando allo sviluppo di un test dell’antigene per il SARS-CoV-2 che verrà lanciato nei mercati che accettano la marcatura CE e sottoposto alla FDA per uso d’emergenza entro il 2021.

Questa nuova soluzione, insieme ai test già validati per la malattia di Lyme a febbraio completa l’offerta diagnostica di Diasorin per la malattia di Lyme (mercato potenziale da 400-600 mln di dollari/anno), rafforzando la visibilità sulla previsione di Intermonte  di fatturato nel 2021 (1.16 miliardi di euro) basata su una stabilizzazione e graduale ripresa del business ex Covid (circa 0.7 miliardi ai livelli del 2019) e un contributo ancora molto significativo dai test covid-19 (circa 0.4 miliardi). 

Le prospettive sono infatti interessanti. Le soluzioni diagnostiche attualmente in commercio non sono in grado di rilevare l’infezione nelle sue prime fasi, aumentando il rischio di complicazioni croniche. Grazie alla tecnologia QuantiFeron, invece, il test Liaison LymeDetect consentirà di rilevare l’infezione precocemente allargando così gli spazi per un segmento ad alto potenziale di crescita, in linea con il trend di crescente decentralizzazione della diagnostica e senza mettere in discussione l’elevata qualità dei test di laboratorio e dei prodotti DiaSorin (che saranno connessi in cloud con il punto di prelievo) in un contesto di prossimità al paziente..

Il lancio di LIAISON® IQ avviene peraltro con largo anticipo rispetto alle tempistiche indicate dal management (entro primo semestre) durante la recente call su Luminex e sarà seguito in futuro (fine 2022/inizio 2023) da un’analoga piattaforma POC anche per la diagnostica molecolare (LIAISON NES), grazie alla partnership siglata un anno fa con TTP.

In questo contesto, il nuovo test sierologico IgG potrebbe rappresentare una soluzione avanzata non solo per controllare l’efficacia dei vaccini e la durata dell’immunizzazione, ma anche per garantire una copertura più capillare del territorio, di sottopopolazioni di individui  e/o contesti sociali (aziende, scuole, etc.). Dal nuovo test ci aspettiamo una significativa escalation dei volumi sfruttando il canale delle farmacie e una ridotta cannibalizzazione con i test effettuati in ambito clinico su piattaforma Liaison XL. Nelle nostre stime correnti abbiamo finora ipotizzato dalla vendita di test sierologici un upside limitato (circa 50 mln sul 2021) che potrebbe essere materialmente rivisto al rialzo, anche in base al buon andamento della campagna vaccinale nei singoli Paesi.

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