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“Rinascimento visto da Sud” a Matera. Si chiude a settembre

È l’evento clou della kermesse in corso in Basilicata. Presentato a Roma il bilancio dei primi sei mesi. Ricordato il messaggio di Mattarella sul ruolo della cultura.

“Rinascimento visto da Sud” a Matera. Si chiude a settembre

30 mila e più. Per ora. Aumenteranno ancora, certo, perché i turisti scelgono la Basilicata e le prenotazioni sono in continua crescita. La Mostra, allora, è prorogata  fino al 15 settembre 2019. È ufficiale,perciò organizzatevi per vedere “ Il Rinascimento visto da sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500”. Occasione unica, in questa  Matera 2019 che non smette di catturare e ammaliare.Per le opere d’arte , ma anche per le sue bellezze naturali. La Mostra promossa dal Polo Museale e dalla Fondazione Matera è sicuramente l’evento più riuscito della rassegna. Curata da  Pierluigi Leone de Castris, Matteo Ceriana e Dora Catalano è presa ad esempio dello straordinario successo di visitatori e di critica. Siamo arrivati al giro di boa. Ai primi sei mesi del riscatto nazionale ed internazionale della città  ex vergogna nazionale per i suoi Sassi  A Palazzo Lanfranchi dall’inizio del 2019  gli ingressi al Rinascimento del sud , hanno raggiunto quota 30.000  e aumentano  di giorno in giorno. 12 mila visitatori sono entrati con il passaporto di Matera 2019 : la felice intuizione organizzativa che permette di spendere poco e ammirare molto.Nei primi sei mesi sono 450 gli eventi organizzati, 36 mila i passaporti venduti e circa 130 mila i cittadini coinvolti. A partire dalla storica cerimonia inaugurale con il  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

I numeri di Matera 2019 sono stati presentati a Roma al  Ministero per i Beni e le Attività Culturali. C’erano il Ministro  Alberto Bonisoli e Giovanni Panebianco, Segretario Generale del MibacTutti soddisfatti e orgogliosi per la prova che stiamo dando come Paese. La città è riuscita a parlare a lucani, europei, volontari, artisti. E tra i ricordi dei primi 180 giorni , bene hanno fatto gli organizzatori, a richiamare il messaggio di Mattarella : il significato simbolico dell’evento, il senso di come attraverso la cultura anche quelle realtà che hanno affrontato momenti difficili possono riscattarsi. Con la cultura si possono vincere sfide straordinarie in Europa, disse e ben ricordiamo Mattarella. A gennaio come oggi , è un avviso a tutti quelli  che di Europa parlano a sproposito.

Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata2019 a Roma ha rivendicato il merito di aver saputo dialogare con tutte le istituzioni , pur di portare Matera al centro dell’attenzione mondiale dopo la candidatura del 2014. La prima volta di una piccola città , per giunta in una Regione povera d’Italia, lontana mille  chilometri dalle città “europee” del Nord, tuttavia orgogliosa delle tradizioni e della storia. La gente che fa la fila o si contende il posto per andare a vedere uno spettacolo  è l’immagine plastica di quanto oggi a Matera la cultura sia ambita. Lo dicono i responsabili della Fondazione assieme al Direttore Paolo Verri , mentre mostrano i dati: 450 eventi prodotti, 80% dei quali produzioni originali; circa 400 artisti , per un 40% provenienti dall’Europa ; 80.000 accessi agli eventi; 50.000 persone alla cerimonia inaugurale. Contenti ? Non ancora , perché qui la macchina gira con 10.000 persone attive alle iniziative; 1500 volontari materani e non solo; 900 cittadini coinvolti nel progetto di rigenerazione del verde urbano Gardentopia, 2.000 quelli che si sono fatti luce, costruendo ciascuno la propria bag-light, . L’estate è arrivata e gli eventi proseguiranno per altri sei mesi. I numeri dicono molto bene quello che si sta facendo, che condannano i pessimisti e gli insensibili all’arte, alla cultura, alla conoscenza. La sfida lucana, sottovoce temuta, è stata già vinta. C’è tempo per pensare tutti insieme per non far restare Matera 2019 solo nei libri di storia.

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