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Riflettori accesi sui conti delle grandi banche, di Enel e di Mediaset

Oggi pioggia di trimestrali su Piazza Affari: da Intesa Sanpaolo a Unicredit, da Enel a Mediaset – Primi segnali incoraggianti da Banca Imi e da Banca Pekao – Wall Street fa scintille e l’Asia lo segue – Frena ancora il petrolio – Giovedì asta del Tesoro per 6 miliardi di Btp – Torna a brillare il lusso sull’onda di Zalando

Riflettori accesi sui conti delle grandi banche, di Enel e di Mediaset

NUOVI MASSIMI A WALL STREET.TOKYO VOLA

INTESA, UNICREDIT ED ENEL OK PRIMA DEI CONTI

Scalpita il Toro a Wall Street, l’Asia risponde.

Stamani l’indice Nikkei +2,1% a quota 17.138 ha segnato il massimo degli ultime sette anni: si fanno sentire gli effetti degli acquisti della banca entrale sugli Etf azionari. Negli ultimi 12 mesi alla crescita del Nikkei (+13,04%) ha corrisposto un’analoga discesa dello yen (-12,99% sul dollaro).

Continua la festa a Shanghai +1,32%, in vista dell’avvio, lunedì prossimo, della piattaforma unica con Hong Kong +1,25%.

Nel single’s day, il giorno dedicato agli sconti sulle piattaforme di Alibaba (+1,5%  a Wall Street) si sono registrati acquisti per oltre 9 miliardi di dollari.  

I listini del Pacifico rispondono così alla marcia delle Borse Usa, che, alla vigilia del Veteran’s day (fermi oggi gli scambi sui titoli del Tesoro e l’attività degli uffici pubblici) hanno segnato nuovi massimi: S&P +0,25%. Dow Jones +0,23%. Sale anche il Nasdaq +0,41%.

Colpisce la robusta avanzata dell’indice Dow Jones trasporti +1,1%, da sempre considerato una misura fedele della salute del manufacturing a stelle e strisce. Sul versante macroeconomico da segnalare il rialzo di punti del Labor Market Conditions Index (Lmci) diffuso dalla Federal Reserve, l’indicatore più affidabile sul mercato del lavoro per Janet Yellen. 

Frena ancora il petrolio, nonostante le tensioni in Ucraina e lo stop delle consegne in Libia. 

MILANO RECUPERA NEL FINALE. ALL’ASTA 6 MILIARDI DI BTP

L’esuberanza delle Borse Usa ha contagiato nel pomeriggio anche le Borse europee, nonostante i nuovi segnali d’allarme in arrivo dall’economia reale: in Italia la produzine industriale si è contratta a settembre dello 0,2%.

Francoforte è salita dello 0,65%, Londra dello 0,67%, Parigi dello 0,79% e Madrid dell’1,45%.

Milano, dopo avere toccato un minimo di seduta a 18.987 punti ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,85% a 19.259 punti.

Sul mercato dei titoli di Stato non ci sono grandi emozioni: il rendimento del Btp a 10 anni è poco mosso al 2,34%, spread a quota 152.

Giovedì 13 il Tesoro offrirà in asta da 4,5 a 6 miliardi di Btp a 3,7 e 15 anni.

Per l’asta dei Bot a 12 mesi di domani è previsto un aumento marginale dei rendimenti, dallo 0,30% di ottobre allo 0,35%. 

La Bce ha comunicato i dati di acquisto dei covered bond: si viaggia nell’ordine dei 12 miliardi al mese in attesa dell’avvio degli interventi sugli Abs. 

BANCHE, BENE I BIG. FRANA DI AZIMUT DOPO I CONTI

Riflettori accesi sui conti dei Big bancari, Intesa e Unicredit, che oggi daranno i numeri dei primi nove mesi dell’anno: L’attenzione degli investitori sarà rivolta soprattutto al livello di crediti problematici e accantonamenti.

Alla vigilia Unicredit è salita dell’1,5%.  Banca Akos ha promosso il titolo a Buy da Accumulate, il target price è rimasto invariato a 7 euro. E’ il primo Buy negli ultimi 4 anni da parte degli analisti milanesi. 
Intanto la controllata polacca Bank Pekao ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto in rialzo dell’8,5%, leggermente sopra le attese del mercato grazie alla crescita dei volumi di impieghi e del margine di interesse.

In rialzo anche Intesa +1,73%. La controllata Banca Imi ha archiviato i primi nove mesi con un utile di 411,4 milioni (+5,4%), mentre il margine di intermediazione è cresciuto del 5,6% a 1,066 miliardi, grazie soprattutto al contributo delle aree capital market.

Depresso il resto del settore bancario a partire dalle Popolari:

Ubi  1,5%, Banco  Popolare -3%, Pop.Milano -1,8%.

Monte Paschi, che domani svelerà l’attesa (e temuta) trimestrale è scesa dello 0,1%. 

Da segnalare la pesante caduta di Azimut -5,3%, peggior blue chip di giornata.

Pesa i giudizio negativo degli analisti. Ieri Citigroup ha rivisto le stime sulla società al ribasso.  Venerdì, Equita aveva risposto alla trimestrale con la decisione di confermare il giudizio Hold, abbassando il target price a 19,60 euro da 20,60 euro. Più ottimista Mediobanca. Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno ribadito l’Outperform, ma hanno tagliato il prezzo obiettivo a 23 euro da 26,60 euro. 

Sprofonda Cattolica -12,92% nel giorno d’avvio dell’aumento di capitale di 500 milioni di euro.

OGGI I CONTI DI ENEL: SOTTO LA LENTE I DEBITI

Anche l’Enel +2,4% presenta oggi i conti.

Gli analisti prevedono (consensus Bloomberg) ricavi a 19,07 miliardi di euro (+0,4% sullo stesso periodo del 2013) e utile netto a 303 milioni di euro (-37%). Il tema fondamentale è quello della riduzione del debito e per raggiungere questo obiettivo il management sta accelerando le operazioni per vendere alcuni asset, fra cui la società slovacca Slovenske Elektrarne.  L’a.d. Francesco Storace ha detto ieri che Enel ha ricevuto tre offerte per la società slovacca, ma non è escluso che ne possano arrivare altre.

Positive le utility: A2A +2,1%, Enel Green Power +1,1%, Atlantia +1,3%.

IN ONDA IL CDA MEDIASET. BRILLA IL LUSSO

Nel Resto del listino spicca il balzo di Mediaset +4,13% in attesa del cda di oggi-

Brillante il lusso:

Hanno chiuso in rialzo anche i titoli del lusso: 

Ferragamo +3,8%, in vista del cda di venerdì.

Tod’s +0,2%, Luxottica +1,6%, Yoox +4,3% sull’onda dell’avvio della copertura degli analisti sulla tedesca Zalando.

Fa eccezione Safilo -3,8%  dopo il giudizio di Mediobanca Securities (da nuetral a underperform, target price da 15,6 a 9 euro).

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